«La carenza di fertilizzanti potrebbe avere un impatto devastante sulla quantità e sulla qualità delle produzioni agricole a livello mondiale. Serve un’iniziativa in ambito europeo - dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - per far fronte a una situazione che non sarà di breve durata, a causa dello straordinario aumento del prezzo del gas».
Stop e tagli delle produzioni
Negli ultimi giorni, fra l'altro, come ricorda Confagricoltura, si sono registrati ripetuti annunci di tagli dell’attività da parte delle principali imprese produttrici di fertilizzanti.
Alla chiusura di alcuni stabilimenti nel Regno Unito (CF Industries), si è aggiunto l’annuncio del taglio del 40% della produzione in Europa da parte di Yara, uno dei principali produttori a livello mondiale di ammoniaca e primo operatore italiano del settore. (In Italia, il mercato dei fertilizzanti vale circa un miliardo di euro).
Sembra anche che gli stabilimenti ucraini di Dniproazot e Opz stiano per bloccare la produzione di urea prilled.
Possibili ripercussioni sociali
«Il settore agricolo è già sottoposto a una crescita record dei costi di produzione che non vengono generalmente trasferiti sui prezzi di cessione dei prodotti» sottolinea Giansanti, secondo il quale l’ulteriore aumento dei prezzi dei fertilizzanti, o addirittura una prolungata carenza, porterebbe fuori controllo la situazione sotto il profilo economico e produttivo, con possibili ripercussioni sociali nei Paesi meno avanzati, dove la spesa per l’alimentazione ha un’incidenza elevata sul costo della vita.
«A livello mondiale, ci sono segnali di vero e proprio accaparramento. In questa situazione di emergenza – puntualizza il presidente di Confagricoltura – andrebbe anche valutata l’ipotesi di procedere con acquisti centralizzati di fertilizzanti da parte dell’Unione europea».
Un prodotto fondamentale
Giansanti fa notare che in Italia l’uso di prodotti chimici è in costante calo da anni ed è in atto un processo condiviso tra agricoltura e industrie di settore per una accresciuta tutela delle risorse naturali, grazie alla ricerca, alle innovazioni e agli investimenti.
«Occorre, però, essere consapevoli – conclude - che i fertilizzanti continuano a essere fondamentali per ottenere quantità e rese adeguate nonché livelli qualitativi in linea con le esigenze del mercato».