La messa al bando del Carbaryl da parte dell’Ue ha fatto sì che il diradamento chimico del melo sia ancora oggi un problema non del tutto risolto. L’efficacia dei fitoregolatori esogeni (Naad, Naa, Bap, Ethephon) è influenzata dalle condizioni climatiche in cui si opera, e per questo incostante. Inoltre il continuo aggiornamento varietale e l’affermarsi di genotipi caratterizzati da alternanza di produzione richiedono la messa a punto di nuovi protocolli operativi.
Pertanto ne segue che, solitamente, il diradamento chimico del melo necessiti di un successivo intervento manuale, d’intensità variabile secondo l’efficacia del trattamento precedente, ma con un impegno di manodopera che incide negativamente sui costi di produzione.
In alternativa al diradamento con sostanze chimiche si sta diffondendo la pratica del diradamento meccanico. Nata alcune decine di anni fa in Germania questa tecnica impiega un’attrezzatura, chiamata Darwin (vedi foto accanto), composta essenzialmente da un rotore verticale dotato di fruste di plastica (mandrino) montato sulla parte anteriore del trattore. L’azione principale del rotore consiste nell’asporto meccanico dei fiori durante il periodo compreso tra la pre-fioritura e la fioritura. In questo modo viene ridotta la carica fiorale e conseguentemente il numero di frutti per pianta. L’efficacia diradante della Darwin dipende dalla velocità di avanzamento del trattore e da quella di rotazione del mandrino.
Strategie a confronto
In quest’ottica, Crpv e Astra hanno di recente condotto un’indagine volta a confrontare diverse strategie di diradamento (chimico e non) su due varietà di melo (Fuji e Modì). I principi attivi impiegati sono stati Benziladenina (Ba) e Metamitron (nome commerciale: Brevis). Il primo è un fitoregolatore del gruppo delle citochinine, molto conosciuto e adoperato in frutticoltura; il secondo è un inibitore della fotosintesi contenuto nel Goltix (erbicida ampiamente utilizzato nella barbabietola) di cui si è scoperta solo di recente l’azione diradante. Dosi e fasi d’impiego delle due sostanze sono riportate in tabella 1.
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