Se fino a pochi anni fa era considerato un azzardo, oggi il concetto dell’alta o altissima densità nel ciliegio è diventato realtà. La culla di questo nuovo modello è la realtà frutticola ferrarese, già all’avanguardia in questo senso per le colture del melo e del pero. Un piccolo assaggio del terzo “tour del ciliegio”, in programma il 23 maggio in occasione delle visite tecniche programmate durante il Simposio internazionale del Ciliegio, porterà i partecipanti prima nella provincia di Ferrara, per conoscere da vicino la nuova frontiera della cerasicoltura, e successivamente nella pianura bolognese dove la sperimentazione dell’Università di Bologna si orienta anche verso queste nuove soluzioni.
Azienda Sperimentale Salvi Vivai - Runco (Ferrara)
Il campo sperimentale che si andrà a visitare nasce dalla collaborazione tra l’Università di Bologna e l’azienda Salvi Vivai. L’azienda copre attualmente una superficie di circa due ettari a ceraseto. Le prime piante sono state messe a dimora a partire dal 2014. Nel campo sono presenti le varietà della serie “Sweet”, alcune cultivar di recente introduzione di origine ungherese e varietà tradizionali (Kordia, Ferrovia e Regina) utilizzate come confronto.
Il campo sperimentale è stato progettato sulla base di un impianto super intensivo. Sono stati utilizzati due sesti di impianto ed un solo portinnesto, il Gisela 5. La spaziatura tra le file di 3,3 metri, mentre sulla fila le distanze sono di 0,5 e 1 metro. Queste distanze portano ad avere densità d’impianto rispettivamente di 6.600 e 3.300 pte/ha.
Data l’elevata densità di impianto, la forma di allevamento più adatta è l’asse colonnare, con un’altezza massima impostata di 2,5 metri. Con queste dimensioni l’idea è quella di avere un frutteto “senza scale” per effettuare tutte le operazioni colturali da terra. L’impianto è protetto da una copertura monofilare fino alla base della pianta, con una rete multifunzione anti pioggia, grandine, uccelli e insetti (Drosophyla e Halymorpha). Con l’utilizzo di questa rete i trattamenti insetticidi sono ridotti, garantendo un prodotto finale più salubre e sicuro.
Con questa tipologia di impianto la produzione per ettaro è stimabile intorno alle 12-14 ton e con una percentuale di frutti di calibro 28+ pari al 90%.
Sarà possibile visitare anche una prova portinnesti, allestita sempre nel 2014, in cui si confrontano le performance produttive e qualitative di diversi portinnesti (con diverse vigorie e diversi sesti di impianto) in combinazione con la cultivar Kordia. Per partecipare all'Ics è necessaria l’iscrizione.
Azienda Beltrami Massimo - Contrapò (Ferrara)
Massimo Beltrami - ferrarese, agrotecnico - conduce con passione l’azienda di famiglia a Contrapò in provincia di Ferrara, un’azienda a indirizzo prettamente frutticolo. L’azienda inizialmente investita a pomacee e pesco, è indirizzata verso la cerasicoltura quasi per caso. Un pò per pura curiosità, un pò convinto dai tecnici della Salvi Vivai, Massimo Beltrami mette a dimora il primo impianto di ciliegie: un fusetto classico a 4x1,5 metri di Kordia e Ferrovia su portainnesto Gisela 5. Vedendo gli ottimi risultati decide qualche anno fa di sostituire un ettaro di Pink lady con del nuovo ceraseto. Poi, anno dopo anno l’azienda cresce, segue l’evoluzione del settore e Beltrami, abituato a guardare sempre avanti, vuole investire sull’innovazione e mette a dimora nuovi ceraseti ad alta densità a 6.600 piante/ha con un sesto d’impianto di 3x0,5 metri. Questa continua evoluzione ha permesso all’azienda di Massimo Beltrami di fregiarsi del premio di "azienda innovativa al Simposio internazionale del ciliegio tenutosi a Vignola nel 2011".
Oggi l’azienda conta 15 ettari investiti a frutteto di cui due impiantati a ciliegio superfitto, realizzati nel 2001 e sesto di impianto 0,5x3,3 metri. Il frutteto è dotato di irrigazione a goccia, anti grandine e anti pioggia. La forma di allevamento è ad astone colonnare che viene realizzato e gestiamo con la potatura al bruno ed eventualmente al verde a seconda della varietà e dell’età delle piante. L’epoca di raccolta va dai primi di giugno e si prolunga fino alla prima settimana di luglio.
Azienda agraria Università di Bologna - Cadriano di Granarolo (Bologna)
Il Tour si conclude con la visita a Cadriano di Granarolo dell’Emilia, presso il campo sperimentale sito nel Podere Sant’Anna dell’Azienda agraria dell’Università di Bologna. Oltre al breeding, la ricerca in Unibo si è orientata verso l’innovazione degli impianti che oggi, grazie a portinnesti clonali dotati di differenti gradi di vigoria e a moderne tecniche di allevamento, presentano soluzioni in grado di abbinare qualità del prodotto e gestione economica del ceraseto. In particolare, sarà possibile visitare un giovane impianto realizzato nel 2015, con le varietà della serie Sweet e Marysa messe a confronto su due portinnesti nanizzanti Gisela 6 e Piku 1 allevati a candelabro, sistema che permette di ottenere una parete fruttifera adattabile sia ai moderni sistemi di copertura multifunzionali che alla meccanizzazione di alcune operazioni colturali.
Altre moderne soluzioni d’impianto potranno essere osservate nel ceraseto in cui le varietà Black Star e Regina, innestate su sei portinnesti a differente grado di vigoria, sono condotte su tre forme di allevamento differenti (fuso, fusetto e V). Per partecipare al simposio viene richiesta l’iscrizione.
Comitato Organizzatore Ics Vignola 2019
Lorenzo Bergonzoni, Michelangelo Grandi e Roberto Gregori