Negli ultimi giorni nelle campagne italiane del Nord Italia è andato in scena lo stesso copione di un anno fa. Gelate e brinate notturne, con temperature scese a 5-6 gradi sotto lo zero termico, hanno spazzato via la produzione di alcune specie frutticole e rovinato il raccolto dell’anno, in alcune zone anche fino al 100%. Nei giorni scorsi in Trentino è partita la campagna informativa della Fem sui servizi di allerta per meleti e ceraseti.
«È ancora presto per stilare un report sulla conta dei danni – spiega il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna Marcello Bonvicini – ma il gelicidio ha danneggiato in particolare le drupacee coltivate in regione. Cinquemila ettari di albicocchi, 3.500 di susini e all’incirca 10.000 di alberi di pesche e nettarine, più 1.800 ettari di superficie a ciliegio, colpendo duramente soprattutto le province ad alta vocazione frutticola: Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Bologna, Ferrara e Modena».
Dai primi sopralluoghi nei frutteti, non ci sono dubbi sul disastro, si legge in una nota dell'organizzazione professionale. Sono caduti a terra i fiori di albicocco completamente bruciati dal gelo intenso. Gli ovari dei fiori di pesco e susino sono “neri” quindi compromessi in maniera irreversibile. Da valutare il danno sul kiwi, ma anche sugli alberi di melo e pero.
Sistema assicurativo da rivedere
Gli agricoltori rilanciano l’allarme circa la mancanza di strumenti risolutivi a difesa delle produzioni. «Serve una riforma del sistema assicurativo agricolo perché inadeguato – lamenta Bonvicini – gli imprenditori sottoscrivono polizze senza sapere il costo e gli sgravi applicati. Va detto pure che non tutte le compagnie sono state tempestive nell’apertura della campagna assicurativa 2021 E non solo – sottolinea infine il presidente regionale di Confagricoltura entrando nel vivo del problema –. L’assicurazione scatta esclusivamente dopo 12 giorni dalla sottoscrizione, pertanto chi, quest’anno, si è assicurato il 10 marzo non può usufruire della copertura. Bisogna infine accelerare sul fronte della ricerca per arrivare a coltivare piante più resistenti al freddo».