La notizia è di quelle che fanno rumore. Il 12% dei kiwi con marchio "origine France" venduti Oltralpe in realtà proviene dall'Italia. È il quotidiano Le Parisien a rivelare la truffa, già ribattezzata kiwigate, scoperta dalla Direzione generale per la concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi (Dgccrf): 15mila tonnellate di frutti venduti con false etichette che ora potrebbero costare ai responsabili delle sette aziende coinvolte fino a due anni di prigione e 300mila euro di multa. In totale, le sette aziende accusate sono sospettate di essersi intascate 6 milioni di euro in finti kiwi francesi.
La maxi-truffa non riguarda solo l'origine del prodotto, ma anche il potere d'acquisto dei consumatori francesi, perché a Parigi un frutto italiano in media è venduto 20-30 centesimi in meno rispetto a uno coltivato in Francia: 0,50 contro 0,70-0,80 euro.
La differenza, spiega Le Parisien, sta nei costi di produzione inferiori dei frutti italiani, dovuti (strano ma vero) all'impiego di manodopera meno costosa e, anche, all'utilizzo di prodotti fitosanitari vietati in Francia.
Secondo i dati diffusi dall'Ufficio interprofessionale del kiwi, la Francia produce 45mila tonnellate l'anno di kiwi, mentre l'Italia arriva a 400mila.