«Desta imbarazzo e sconcerto il fatto che in diversi istituti scolastici dell’Emilia-Romagna vengano distribuite in queste settimane albicocche di provenienza spagnola nell’ambito del programma ministeriale di educazione alimentare Frutta nelle scuole. Pur se non siamo in una presenza di una violazione della normativa – il bando comunitario del progetto non obbliga infatti le aziende a rifornirsi di prodotto coltivato nel proprio paese – riteniamo si tratti di una grave anomalia in cui temiamo si nascondano meri aspetti speculativi, che non tengono conto della disponibilità sul mercato in queste settimane di abbondanti quantità di prodotto italiano, proprio nelle città interessate dagli episodi. In molti casi inoltre il prodotto spagnolo in distribuzione è anche di qualità scadente e ciò fa accrescere la sfiducia che i produttori nutrono nei confronti delle istituzioni. Si spendono sempre tante belle parole sulla sostenibilità ambientale e territoriale, ma spesso poi nei fatti non c’è coerenza con quanto si afferma. Facciamo pertanto appello a tutte le imprese ortofrutticole coinvolte a vario titolo nel programma ministeriale perché siano, loro per prime, protagoniste della valorizzazione del prodotto italiano e perché non si verifichino più altri casi di forniture di frutta spagnola preferita a quella italiana». Cosi Davide Vernocchi, Coordinatore Ortofrutticolo dell’Alleanza Cooperative Agroalimentari commenta la distribuzione di albicocche importate dalla Spagna in diverse scuole dell’Emilia-Romagna.
Vernocchi: «No alla frutta spagnola nelle scuole italiane»
Il Coordinatore Ortofrutticolo dell’Alleanza Cooperative Agroalimentari commenta negativamente la distribuzione di albicocche importate dalla Spagna in diverse scuole dell’Emilia-Romagna.