In provincia di Foggia, nonostante i rilasci idrici centellinati, gli invasi si stanno inesorabilmente svuotando; a meno di provvidenziali precipitazioni, l'invaso di Occhito toccherà a breve il volume morto con conseguente blocco dei prelievi, se non a fini emergenziali. Appare perciò come una buona notizia il finanziamento della progettazione esecutiva dell’invaso di Palazzo d’Ascoli a cura del Consorzio per la bonifica della Capitanata. Completata questa tappa, entro il 2027, l'opera sarà candidata ai successivi finanziamenti per la realizzazione definitiva. Intanto allo stesso consorzio è stato presentato il progetto di interconnessione idrica tra la diga del Liscione in Molise e la vasca di accumulo di Finocchito nel Foggiano.
Progettazione esecutiva invaso di Palazzo d'Ascoli
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto che assegna il finanziamento per la progettazione esecutiva dell'invaso di Palazzo d'Ascoli, opera strategica per il territorio della Capitanata e per il sistema agricolo del Foggiano, fortemente penalizzato da due anni di siccità: lo rende noto l'Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi).
Il provvedimento, atteso da tempo, segna un passaggio fondamentale verso la realizzazione dell'infrastruttura (il cui costo stimato è 300 milioni di euro), che consentirà di potenziare la capacità di accumulo idrico, razionalizzare la distribuzione irrigua e rafforzare la sicurezza idraulica in un'area tra le più produttive del Mezzogiorno.
Per Giuseppe De Filippo, presidente del Consorzio per la bonifica della Capitanata «si tratta di una fondamentale svolta per le prospettive economiche e sociali della Capitanata, uno dei giacimenti agricoli d'Italia. Le campagne della nostra provincia potranno contare su una riserva d'acqua stabile e sicura a beneficio anche dell'ambiente».
Con il finanziamento della progettazione esecutiva, assegnato all'ente consorziale foggiano, il progetto dell'invaso di Palazzo d'Ascoli entra finalmente nella fase operativa, commenta Francesco Vincenzi, presidente di Anbi: «È un risultato che premia anni di lavoro tecnico, confronto istituzionale e visione strategica». Mentre Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, aggiunge che «il Consorzio per la bonifica della Capitanata è pronto a procedere con un lavoro di altissimo profilo tecnico, in linea con gli standard più avanzati di efficienza, sostenibilità e trasparenza. L'invaso di Palazzo d'Ascoli rappresenta un tassello essenziale della strategia di adattamento climatico e di gestione integrata delle risorse idriche dell’Italia».
Il finanziamento per la progettazione esecutiva (€ 9.400.000,00 comprensivi di complesse indagini sismiche e di incidenza ambientale) rientra nelle politiche nazionali per il rafforzamento delle infrastrutture idriche e nella programmazione regionale pugliese per la sicurezza idrica e la resilienza agricola. Una volta completata la progettazione esecutiva, prevista entro il 2027, l'opera sarà candidata ai successivi finanziamenti per la realizzazione.
«Il Consorzio per la bonifica della Capitanata seguirà tutte le fasi di sviluppo del progetto, in stretto coordinamento con gli enti finanziatori e le amministrazioni competenti» assicura Francesco Santoro, direttore generale dell'ente consortile foggiano.
Interconnessione fra diga Liscione e vasca di Finocchito
Intanto il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra ha presentato al Consorzio per la bonifica della Capitanata il progetto di interconnessione idrica tra la diga del Liscione in Molise e la vasca di accumulo di Finocchito in Puglia. Progetto che ha ricevuto il plauso di Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali) e Coldiretti Puglia. Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav, ha accolto «con grande soddisfazione l’annuncio relativamente allo stanziamento dei fondi per la creazione di un’opera infrastrutturale di collegamento tra la diga di Occhito, in provincia di Foggia, e quella del Liscione, in provincia di Campobasso, che ci fa guardare con maggiore fiducia alle prossime campagne di trasformazione. Si tratta di un’opera indispensabile per la sopravvivenza della coltura del pomodoro da industria nell’areale foggiano, che abbiamo da tempo e in più occasioni posto all’attenzione delle istituzioni e del Tavolo pomodoro operativo presso il Masaf. Non è più pensabile continuare a sprecare enormi quantità di acqua, potenzialmente utilizzabili ai fini irrigui, mentre l’agricoltura pugliese, in particolare quella della Capitanata, affronta periodi di grave siccità e carenza idrica. Ora l’auspicio è che si possa procedere rapidamente alla realizzazione dell’opera, evitando dannosi rallentamenti».
Anche il presidente di Coldiretti Puglia Alfonso Cavallo ha espresso soddisfazione. «Finalmente viene posto un tassello importante in una diatriba che va avanti da decenni per la realizzazione della condotta di circa 10 km per trasferire parte dell’acqua dall’invaso del Liscione a quello di Occhito, con l’auspicio che la realizzazione proceda speditamente perché la siccità in Puglia è ormai cronica. Rispetto agli accordi sottoscritti tra Molise e Puglia a partire dal 1978, è necessario imprimere un’accelerata al progetto che prevede la realizzazione della condotta, necessaria in realtà anche per le aree più interne del Molise prima ancora che per la Puglia. Il surplus di acqua invasato in diga e non utilizzato dal Molise potrebbe poi essere acquistato dalla Puglia, andando così a determinare un abbattimento dei costi per gli stessi utenti molisani, quindi un doppio beneficio per il Molise e un aiuto per il potabile e l’irriguo nelle due regioni limitrofe».













