L’assenza persistente di piogge, la scarsità di neve sulle Alpi e sugli Appennini e le temperature costantemente sopra la media stagionale stanno facendo sentire i loro effetti nel comparto agricolo di numerose aree del Paese.
Lo scenario non rassicurante di una possibile crisi idrica “generalizzata” in primavera-estate sta preoccupando non solo gli agricoltori ma anche le istituzioni, allertate per le ripercussioni negative su tutti i cittadini per l’uso irriguo dell’acqua concomitante con quello civile.
Editoriale del numero 9 di Terra e Vita Magazine
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Semine primaverili già in affanno
È quantomeno anomalo affrontare la siccità in inverno, eppure le colture a semina autunno-invernale in alcune Regioni già ne stanno soffrendo. C’è il timore che il comparto agricolo possa trovarsi nelle prossime settimane ad affrontare seri problemi se l’andamento climatico dovesse confermarsi.
L’Anbi (Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) sta seguendo l’evolversi della situazione attraverso il suo Osservatorio sullo Stato delle Risorse Idriche, e i dati evidenziano una situazione di carenza idrica generalizzata in tutto il Paese, seppure con eccezioni a “macchia di leopardo”.
Risorse idriche già al lumicino
Molti fiumi e laghi manifestano carenza idrica nelle portate e nei livelli. Al Nord il Po ha una portata inferiore del 20% rispetto alla media di riferimento e i laghi di Como e d’Iseo hanno un riempimento pari al 24,7% e 24,9%. In Emilia-Romagna alcuni fiumi sono in fase critica. Nel Centro Italia la situazione è al limite della “normalità” nonostante le precipitazioni ben oltre sotto la norma. In Calabria il bacino cosentino della Diga del Principe è in uno stato di importante carenza idrica tanto da richiedere l’istituzione di un tavolo di crisi. Tutto il Sud è in una situazione di criticità con un dimezzamento delle risorse idriche in Puglia e una diminuzione del 30% in Basilicata. In Sicilia mancano 73 milioni di metri cubi rispetto al 2019.
Gli interventi dei Consorzi
I Consorzi di Bonifica stanno fronteggiando le precoci esigenze irrigue con chiusura di paratoie e apertura di sbarramenti anticipati di settimane per favorire la fase di accumulo dell’acqua nei canali irrigui. Il Canale Emiliano Romagnolo ha attivato gli impianti di sollevamento idraulico, portando le quote idriche nell’alveo a livelli quasi estivi per far irrigare le colture di bietole e cipolle appena seminate e già stressate. Tutti i Consorzi di Bonifica si stanno predisponendo a soddisfare le esigenze idriche più impegnative della prossima primavera-estate.
Di fronte a manifestazioni di carenza idrica sempre più strutturali, conseguenza dei cambiamenti climatici, l’Anbi ha coordinato i Consorzi di Bonifica nella predisposizione di una corposa progettualità, poi finanziata, con il “Piano Invasi”, il Psrn e l’Fsc e confido che nel 2020 saranno aperti quasi tutti i cantieri.
Via la piano di manutenzione straordinaria
Nell’immediato futuro l’Anbi rilancerà la sua azione con un “Piano Nazionale di manutenzione straordinaria degli impianti e delle opere irrigue” che verrà presentato a breve alle Istituzioni e di cui siamo orgogliosi perché siamo certi contribuirà ad “accorciare” le distanze tra il Nord e il Sud del Paese.
Ad Aqua Campus le tecniche per abbassare la water footprint
Al Macfrut 2020, nell’ambito di Acqua Campus, compatibilmente con il calendario fiere alterato dall'emergenza coronavirus, Anbi presenterà un progetto che, secondo le linee programmatiche della nuova Pac e del Green New Deal, mirerà a fornire una progettualità concreta tesa all’aumento della redditività delle imprese agricole, alla competitività del Made in Italy e ad agevolare i consumatori nelle scelte e nei prezzi.
Francesco Vincenzi
Presidente Anbi
Associazione nazionale bonifiche e irrigazione