Sta andando avanti la riforma del catasto. Come già annunciato sulle pagine della rivista dal gennaio 2016 sulle visure catastali a fianco dei vani per gli immobili abitativi della categoria “A” sono apparsi i metri quadri catastali. Avevamo detto di fare attenzione a questo dato e di attivarsi, qualora vi fossero dei numeri non consoni alla consistenza effettiva dei fabbricati.
I metri quadri indicati in visura saranno due: il primo sono i metri quadrati complessivi lordi, un dato che potrebbe servire, ad esempio, a controllare se per la compravendita la superficie dichiarata è gonfiata rispetto a quella reale; il secondo, invece, è la superficie, sempre calcolata in metri quadrati, senza le aree scoperte (come balconi, terrazzi). L’agenzia delle Entrate ci dice che il provvedimento di calcolo dei metri quadri riguarderà 57 milioni di immobili sui 61 registrati, restano fuori quelli censiti quando non era obbligatoria la planimetria per i quali attendiamo le disposizioni legislative ma che è obbligatoria se si è intenzionati a vendere l’immobile, come prescritto dal Dl. n. 78/2010 (art. 19, co.14). Coloro che detengono diritti reali sugli immobili che non hanno le planimetrie posso sempre presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della piantina catastale, ma è un adempimento oneroso.
Per adesso i vani servono ancora per calcolare l’imponibile fiscale ai fini delle imposte dirette e dell’Imu.
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