Il Consiglio dei Ministri dell’11 giugno scorso ha dato il via libera ad alcuni decreti attuativi del Jobs act (L. n.183/2014).
Un primo decreto legislativo approvato riguarda le misure per la conciliazione delle esigenze di cura, vita e lavoro: in particolare cambiano alcune norme del testo unico a tutela della maternità (n° 151 del 26/3/2001), con l’ampliamento delle cure parentali e della la tutela delle madri lavoratrici. Il decreto, in attesa di entrare in vigore e comunque limitato al 2015 per la copertura finanziaria, disciplina il congedo obbligatorio di maternità, per rendere più flessibile la possibilità di fruirne in casi particolari come quelli di parto prematuro o di ricovero del neonato. Il decreto prevede anche un’estensione massima dell’arco temporale di fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12.
Il congedo parentale parzialmente retribuito (30%) passa dai 3 anni di età a 6 anni; per le famiglie meno abbienti tale beneficio può arrivare sino ad 8 anni. Analoga previsione per i casi di adozione o di affidamento.
Ampliata la possibilità per i congedi di paternità estesi a tutti i lavoratori, non più quindi per i soli dipendenti. Introdotte norme volte a tutelare la genitorialità in caso di adozioni e affidamenti prevedendo estensioni di tutele già previste per i genitori naturali.
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