L’agricoltura sociale sposa il biologico

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Ok in Senato al disegno di legge che dovrà tornare alla Camera per la definitiva approvazione

L’agricoltura sociale ha fatto un grande passo avanti con l’approvazione da parte del Senato (l’8 luglio scorso) del disegno di legge sull’agricoltura sociale. Si tratta di un provvedimento che era già stato proposto nella scorsa legislatura ma non era arrivato in porto nonostante l’apprezzamento dichiarato da tutte le parti politiche. Il provvedimento ora approvato era già passato alla Camera esattamente un anno fa, ma dovrà farvi ritorno per la definitiva approvazione in quanto i senatori hanno approvato alcune modifiche al testo originario che dovranno essere riapprovate.

Ormai i tempi di definitiva approvazione sono ridottissimi e quindi si dovrà passare alla fase di attuazione della legge che non si presenta facile ma piuttosto lunga come è stato sottolineato nel corso della discussione finale per l’approvazione da parte del Senato.

Regione per regione

Di agricoltura sociale si parla da tempo e alcune regioni hanno già legiferato in materia ma in maniera difforme per cui era indispensabile disporre di una legge quadro come quella ora approvata. Un censimento condotto dall’Associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab) ha stimato in circa 2.000 gli operatori impegnati a vario titolo, a livello nazionale, in attività riconducibili all’agricoltura sociale e ha fra l’altro rilevato una significativa incidenza del metodo di produzione biologica quale scelta che facilita l’inserimento delle persone svantaggiate e qualifica nel complesso l’attività aziendale.

L’azione delle cooperative

Per agricoltura sociale s’intendono le attività esercitate dagli imprenditori agricoli, in forma singola o associata, e dalle cooperative sociali, dirette a realizzare:

-   l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità, di lavoratori svantaggiati e di minori in età lavorativa in progetti di riabilitazione e sostegno sociale;

-   servizi sociali per le comunità locali, tra i quali gli agri-asili e servizi di accoglienza di persone in difficoltà fisica e psichica;

-   prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative anche attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante;

-   progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità e alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche.

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 31-32/2015 L’Edicola di Terra e Vita

L’agricoltura sociale sposa il biologico - Ultima modifica: 2015-08-05T10:41:44+02:00 da Sandra Osti

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