Il decreto Legislativo n.40 del 6 marzo (G.U. n.78 del 3 aprile), nell’istituire il servizio civile universale, ha incluso tra i settori di intervento alcune attività riconducibili al comparto agricolo: l’agricoltura sociale, l’agricoltura svolta in zona di montagna e la biodiversità.
Il servizio civile universale si basa su una Programmazione triennale, modulata da Piani annuali, predisposti dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. I piani triennali ed annuali, che trovano attuazione attraverso programmi di intervento proposti dagli enti di servizio civile universale, devono avere i seguenti contenuti:
- definizione degli obiettivi e degli indirizzi generali, con la finalità di favorire la partecipazione dei giovani che hanno minori opportunità rispetto ad altri;
- la programmazione degli interventi riguardanti il servizio civile universale, sia per l’Italia che per l’estero, anche a carattere sperimentale individuando gli interventi ritenuti prioritari;
- l’individuazione degli standard qualitativi degli interventi.
I programmi di intervento possono essere presentati da soggetti iscritti all’albo degli enti di servizio civile universale, a seguito di pubblicazione di avviso pubblico e sottoposti all’approvazione da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri con il coinvolgimento delle regioni.
Il contratto e la durata
Il servizio civile universale si instaura sottoscrivendo un contratto tra il giovane selezionato dall’ente accreditato e la Presidenza del Consiglio dei ministri e non può in alcun modo essere riconducibile ad un rapporto di lavoro sia subordinato che parasubordinato e non comporta la cancellazione o sospensione dell’iscrizione alle liste di collocamento o dalle liste di mobilità.
Il servizio civile universale ha durata non inferiore ad otto mesi, in base alle tipologie di intervento, e non superiore a dodici mesi; mentre se svolto in paesi che non rientrano nell’Ue non dovrà essere inferiore a sei mesi. Chi svolge servizio civile universale non può svolgere lavoro subordinato o autonomo, qualora risulti incompatibile con il corretto svolgimento del servizio civile universale.
L’orario di svolgimento del servizio civile universale prevede per ogni operatore un impegno settimanale pari a 25 ore, pari ad un monte ore annuo di 1.145 ore e per otto mesi corrispondente a 765 ore. Ai volontari del servizio civile universale dovrà essere assicurata una formazione non inferiore ad 80 ore, di cui 30 ore minimo di formazione generale e 50 minimo di formazione specifica. Il periodo di servizio civile universale che dovrà essere valutato nei pubblici concorsi, verrà equiparato e considerato nello stesso modo del servizio prestato presso le P.A
Chi può partecipare ai bandi pubblici di selezione
Possono svolgere servizio civile universale sia cittadini italiani che quelli appartenenti all’Ue, oltre agli stranieri che soggiornano regolarmente in Italia, i quali devono avere una età compresa tra 18 e 28 anni compiuti che non hanno mai svolto servizio civile nazionale o universale. Per il cittadino straniero lo svolgimento del servizio civile universale non è motivo per prolungare la durata del permesso di soggiorno. Per partecipare alla selezione per lo svolgimento del servizio civile universale, a seguito di un bando pubblico, non bisogna essere stati condannati alla reclusione superiore ad un anno, anche in via non definitiva, in Italia o all’estero per aver commesso un delitto contro la persona o per detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, oppure per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici, o di criminalità organizzata. La selezione dei ragazzi dovrà essere effettuata da commissioni istituite dagli enti iscritti all’apposito albo degli enti di servizio civile. I giovani volontari selezionati percepiranno mensilmente un assegno incrementato da eventuali indennità per il servizio civile universale svolto all’estero, che in fase di prima applicazione è pari a quello percepito dai volontari del servizio civile nazionale. L’importo di tali assegni dovrà essere escluso da imposizioni tributarie e non imponibili ai fini previdenziali. È possibile il riscatto volontario per i periodi corrispondenti al servizio civile universale, in toto o parzialmente.