Una coltura bioenergetica altamente produttiva e in grado di offrire numerosi benefici all’ambiente. Si tratta del Silphium perfoliatum (Donau Silphie), che l’azienda scaligera AgriTrade ha introdotto in esclusiva nel nostro Paese esplorando le esperienze virtuose provenienti dall’Italia e da altri Paesi europei.
Il Donau Silphie è una coltura in grado di assorbire grandi quantità di CO2 grazie all’apparato radicale fittonante, molto sviluppato, che si propaga in profondità fino a 150-200 cm, organicando circa 11 tonnellate di CO2 nella parte ipogea, che permettono ogni anno la formazione di 5 tonnellate di humus per ettaro di coltivazione. Dai recenti studi effettuati, si evince essere una coltura energetica con un’altissima sostenibilità ambientale data dal ridottissimo apporto di emissioni di GHG.
Tutto ciò, oltre a prevenire il problema dell’erosione, porta a un miglioramento della fertilità e della struttura del terreno per la formazione di una rinnovata biocenosi di organismi terricoli, come i lombrichi.
Produzione di miele
Con una fioritura di 2 mesi nel periodo estivo e grazie al suo alto potenziale mellifero (produzioni di miele di 150-300 kg/ha all’anno) e pollinifero, Silphie rappresenta una soluzione concreta per contrastare il declino degli insetti impollinatori, indispensabili nell’ecologia del mondo intero e la cui salvaguardia è un tema sempre più rilevante.
Questa coltura pluriennale non richiede frequenti lavorazioni con macchine agricole e ha un fabbisogno minimo d’acqua, riducendo così ulteriormente le emissioni di CO2 e lo spreco idrico.
Biogas e non solo
Sul fronte produttivo, Silphie ha un rendimento di circa 60-80 tonnellate di biomassa per ettaro. Rende quanto un triticale e un sorgo in m3 di biogas, ma in termini di tonnellate per ettaro rende più del doppio.
Inoltre, i benefici si riscontrano anche rispetto al mais, nonostante produca il 25% di biogas per tonnellata in meno. Infatti, se si considera che la coltura ricaccia per quindici - vent’anni i minimi costi di gestione e colturali che richiede la maggior produttività in termini di biomassa per ettaro (25-30% in più rispetto al mais), capiamo immediatamente il suo immenso potenziale.
Ma i punti di forza di Silphie non si esauriscono nel mondo del biogas poiché, grazie alle caratteristiche della sua fibra, sta trovando spazio nell’industria cartiera come cellulosa grezza e ottenibile senza l’utilizzo di sostanze chimiche in maniera del tutto sostenibile. In particolare, AgriTrade sta lavorando affinché le cartiere, approvvigionandosi di fibra, possano fare propri i crediti di carbonio prodotti dal Silphie per abbattere le loro emissioni di CO2 in atmosfera.
Non va trascurata poi la grande rusticità e adattabilità della coltura, che la rende idonea a valorizzare terreni marginali e difficili. Silphie è anche un fiore bello da vedere tanto che nel Nord Europa, dove la sua coltivazione è molto diffusa, viene utilizzato anche come decoro paesaggistico. In Svezia, per esempio, è stato coniato l’hashtag #selfiemitsilphie per diffondere un approccio sempre più rispettoso verso la natura. Filosofia perseguita dal presidente di AgriTrade, Simone Marzari, che in questi anni ha sviluppato la sua azienda riunendo intorno a sé un team di giovani e appassionati con i quali intraprendere una grande sfida: «Ci aspettiamo, grazie a questa biomassa, di essere protagonisti dell’alimentazione di molti impianti a biometano agricoli che nasceranno nei prossimi tempi. Questo sviluppo sarà nuova linfa per il nostro gruppo, per amplificare la nostra presenza e consolidare la nostra leadership di mercato».