Pomodoro da industria, la strategia agronomica per l’alta qualità

pomodoro da mensa
Sta per iniziare la campagna e bisogna prevenire gli effetti dello stress idrico e termico. Ecco gli interventi per assicurare maturazione, grado Brix e ridurre gli scarti

Sta per iniziare la campagna del pomodoro da industria, che ha visto un 2022 non facile a causa soprattutto degli effetti negativi della siccità. In queste condizioni ambientali sfavorevoli, ormai la normalità, è sempre più difficile mantenere la produzione uniforme e ottenere un raccolto di alta qualità.

Lo sanno bene all'azienda Bf agricola, a Jolanda di Savoia (Ferrara), che coltiva decine di ettari di pomodoro da industria.

In un mercato caratterizzato da una serrata concorrenza e da margini risicati per i produttori, è quanto mai necessario conoscere tutte le innovazioni messe in campo dalla ricerca agronomica. Solo tramite delle buone conoscenze è possibile, infatti, fare le giuste scelte.

Il protocollo Cifo

Cifo segue l'azienda Bf agricola passo passo, attraverso una strategia integrata che ha l'obiettivo di supportare la pianta durante tutte le fasi del suo sviluppo. Lo spiega in questo video girato presso la stessa azienda Mirko D'Angelo, sales support Cifo.

Il protocollo Cifo per il pomodoro da industria prevede l’impiego di tre specialità in azione sinergica, pensate per soddisfare dei target agronomici specifici:

  • Miglioramento della pezzatura e delle caratteristiche qualitative;
  • miglioramento del grado zuccherino e uniformità della colorazione e della maturazione.

Garantire la consistenza della bacca

L’uniformità di maturazione al momento della raccolta è un aspetto importante. Ma è fondamentale assicurare anche una buona consistenza della bacca, per incrementare la shelf life ed evitare fessurazioni che possono causare la perdita di succhi e l’insediamento di agenti patogeni.

Per far fronte a questa esigenza Cifo ha ideato Calcisan Greenuno speciale biostimolante contenente calcio e magnesio a base del concentrato puro dell’alga Macrocistys integrifolia, la quale permette una maggiore veicolazione della frazione di calcio traslocabile all’interno dei tessuti vegetali.

L’impiego del prodotto ha dimostrato un’ottima efficacia in quanto capace di favorire l’elasticità delle membrane cellulari. In questo modo si riducono i danni da cracking della polpa e della buccia, anche in varietà sensibili.

Garantire la giusta maturazione e invaiatura

Un altro momento cruciale è la raccolta, durante la quale, per aspettare la completa maturazione dei palchi, è alto il rischio di sovramaturazione e quindi perdita del prodotto.

Le soluzioni proposte in questo caso da Cifo sono due, abbinate in un unica applicazione: Ener 26 e Cet 46 Green. Insieme aumentano e uniformano la colorazione ed evitano la disidratazione della bacca, aumentandone addirittura il grado Brix.

Ener 26 è un formulato – impiegabile in agricoltura biologica – a base amminoacidica e arricchito con macro e mesoelementi utili a fornire istantaneamente energia metabolica alla pianta. In particolare, influenza positivamente il metabolismo degli zuccheri e la traslocazione dei fotosintetati (zuccheri, amminoacidi, sali minerali, ecc.) verso le bacche.

L’impiego in abbinamento a Cet 46 Green permette di supportare il metabolismo delle piante proprio nella fase in cui la richiesta energetica raggiunge il picco, per uniformare la maturazione ottenendo un incremento di tutti i parametri qualitativi.

Pomodoro da industria, la strategia agronomica per l’alta qualità - Ultima modifica: 2023-03-27T10:11:25+02:00 da Alessandro Piscopiello

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