I fanghi biologici sono il risultato dei processi cui vengono sottoposti i reflui (nel caso dei fanghi civili si tratta di reflui fognari di provenienza domestica o a questi assimilabili) per ottenere la depurazione del veicolo liquido che li caratterizza, prima della sua immissione come acqua depurata nel reticolo idrico superficiale.
Il valore agronomico
Il valore agronomico dei fanghi di depurazione è dato in primo luogo dalla loro dotazione in carbonio organico, che deriva dai processi di digestione e stabilizzazione della sostanza organica fresca contenuta nei reflui fognari. L’interramento di tali materiali nel terreno agricolo, con il conseguente sequestro del carbonio in essi contenuto, è quindi in grado di contrastare quei processi di impoverimento organico che sempre più spesso si riscontrano nei suoli agrari dei nostri areali mediterranei.
I fanghi sono in grado di esercitare anche un significativo effetto concimante per le colture, in considerazione della presenza di azoto e fosforo che li caratterizza (rispettivamente tra 4 e 5% e tra 1,5 e 2% sulla sostanza secca) e, seppure in rapporti considerevolmente inferiori rispetto a quelli indicati, anche di altri elementi utili per il metabolismo vegetale, come potassio, rame, zinco e ferro.
L’impianto di stoccaggio
Caa Giorgio Nicoli si occupa da quasi 30 anni di riutilizzo agricolo di fanghi di depurazione, avendo individuato nell’impiego di questi materiali la possibilità di surrogare le classiche fertilizzazioni organiche a base di letame della tradizione agronomica locale, ormai abbandonate per la progressiva scomparsa dell’allevamento zootecnico nelle nostre zone.
A supporto dell’attività, Caa ha realizzato per fasi successive, tra il 2009 e il 2018, un impianto di stoccaggio per tali materiali che, nella sua attuale e definitiva versione, ha capacità puntuale di 18.360 tonnellate e potenzialità annua di trattamento di 55mila tonnellate.
Il Caa svolge attività di collegamento tra i produttori e le aziende agricole utilizzatrici dei materiali, fornendo loro supporto e assistenza e facendosi carico di tutti gli adempimenti amministrativi e dell’organizzazione logistica necessari per la conduzione dell’attività.
I materiali che Caa ritira presso il proprio impianto, e che nei periodi idonei recupera in agricoltura, vengono preventivamente caratterizzati analiticamente da parte dei loro produttori, successivamente analizzati da parte di Caa all’interno dei lotti di stoccaggio e periodicamente controllati da Arpae o direttamente in stoccaggio o nel corso delle operazioni di recupero in campo, per certificarne le caratteristiche qualitative e l’idoneità al riutilizzo.
Soltanto l’impiego di materiali di certificata qualità e la correttezza della gestione operativa può garantire l’azienda agricola rispetto alla compatibilità agronomico-ambientale della pratica, consentendo la diffusione di un’attività che rappresenta un esempio di recupero di materia e di corretta applicazione del concetto di economia circolare.