Innovazione varietale della fragola in Sicilia a confronto le migliori cv americane e spagnole con le novità italiane

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La fragolicoltura siciliana necessita di varietà precoci, in grado di fornire gran parte della produzione entro il mese di marzo. Fra i diversi nuovi genotipi in osservazione nessuno ha combinato l’elevata fruttificazione della diffusa Florida Fortuna con ottimali caratteristiche qualitative dei frutti. Per ora, scegliendo l’elevata qualità si perde nella produzione più precoce.

Da quando è stato avviato il Progetto ‘Liste varietali Fruttiferi – Fragola’, finanziato da Mipaaf e Regioni, che coinvolge diverse unità operative dislocate in tutta Italia, sono state oltre 300 le accessioni varietali valutate: alcune unifere, alcune rifiorenti, ma tutte con adattabilità specifica per una determinata zona climatica. Annualmente il Progetto redige una lista di varietà giudicate per ciascun areale di produzione: aree meridionali (Sicilia, Basilicata, Campania, Calabria), settentrionali (Verona, Cesena) e di montagna (Val Martello, Trento, Cuneo) (D’Anna et al., 2012). La gamma varietale si rinnova di anno in anno, ma la piena affermazione di una nuova varietà dipende dal consenso che acquisirà da produttori e consumatori. Successo che dipende anche dalla tipologia di pianta e dalla tecnica colturale adottata, sempre migliorabile attraverso innovazioni dei processi produttivi che vanno dalle alternative alla fumigazione chimica all’utilizzo di nuovi formulati per il controllo dei parassiti, dalle colture in biologico a quelle fuori suolo, ed altro ancora.

La Lista 2014 per gli ambienti meridionali suggerisce l’impiego di Florida Fortuna (americana), Sabrina e Sabrosa®Candonga, entrambe spagnole (Baruzzi et al., 2014). In Sicilia, attualmente, la cultivar più coltivata è Florida Fortuna, che è presente in oltre l’80% degli impianti ed è particolarmente apprezzata come pianta fresca ‘cima radicata’ per la notevole precocità di maturazione dovuta al basso fabbisogno in freddo invernale, associata ad elevata produzione e buona pezzatura dei frutti (Baruzzi et al., 2013).

Nel presente lavoro vengono riportate le caratteristiche produttive e qualitative di nuove accessioni varietali (Antilla, Nabila, Jonica) a confronto con Florida Fortuna e due selezioni, PA. 03.260.3 e PA 09.109.2, ottenute dal programma di “breeding” condotto dal Dipartimento SAF dell’Università di Palermo in collaborazione col Cra-Frf di Forlì.

Antilla è di origine spagnola, a maturazione medio-tardiva, molto produttiva con frutto di bella forma, regolare, di buona qualità ed elevata consistenza; la superficie investita con questa cultivar è passata dal 3,8% del 2012 all’attuale 13%. Jonica, recentemente ottenuta in Italia, è a maturazione precoce, presenta un frutto di media pezzatura e ha la particolarità di essere “tricolore”, cioè tra il frutto rosso brillante e il sepalo verde rimane il petalo bianco, che potrebbe essere un marchio di riconoscimento per il consumatore, in quanto la può immediatamente distinguere. Nabila, pure italiana, di recente introduzione, presenta una pianta molto rustica ed è molto produttiva.

Valutazioni in campo

Lo studio varietale è stato condotto nel biennio 2012-13 e 2013-14 presso i campi sperimentali del Dipartimento SAF dell’Università di Palermo dislocati a Marsala (Tp). Per l’impianto sono state utilizzate, nelle due annate, piante fresche “cime radicate” delle varietà Florida Fortuna, Antilla, Jonica e Nabila e delle due selezioni PA. 03.260.3 e PA 09.109.2.

Si è operato in ambiente protetto, sotto tunnel multipli di 10 campate (4,5 x 2,4 x 30 m), su terreno prevalentemente sabbioso proveniente dalla trasformazione delle ‘sciare’ siciliane, a reazione sub-alcalina (pH 8,5), con elevato calcare attivo (8,0-8,8%), ben dotato di K2O scambiabile (660 ppm), di fosforo (68 ppm), di azoto totale (2‰) e di sostanza organica grazie all’apporto annuale di vinaccia esausta da distilleria (10 t/ha). L’impianto è stato effettuato su terreni precedentemente coltivati a fragola e annualmente sottoposto a solarizzazione per un periodo di 70 giorni. È stata adottata la tecnica colturale tipica della coltura protetta marsalese: il terreno è stato lavorato in estate, sistemato e baulato in prode alte 40 cm, pacciamate con film di PE nero e dotate di impianto di irrigazione a microportata.

Le piante cime radicate sono state trapiantate in entrambi gli anni nella seconda decade di settembre a file binate, realizzando un investimento unitario di 8 piante/m2. La copertura dei tunnel multipli con film plastico di PE è stata effettuata nella seconda decade di novembre. Durante il ciclo colturale sono stati somministrati, attraverso numerose fertirrigazioni, 200 kg/ha di N, 150 kg/ha di P2O5, 300 kg/ha di K2O e 60 kg/ha di sequestrene. È stato adottato uno schema sperimentale a blocco randomizzato con parcelle di 4 m2 ripetute 4 volte. In ciascuna parcella ed in ogni raccolta è stato rilevato il peso dei frutti commerciabili (frutti integri con diametro > 22 mm) e di scarto (frutti piccoli, deformi e affetti da marciumi) ed il peso di 20 frutti scelti a caso per il calcolo del peso medio ponderato. Da gennaio a marzo sono stati inoltre rilevati: il residuo secco rifrattometrico (°Brix) mediante rifrattometro digitale, la consistenza della polpa (g) con penetrometro Chatillon con puntale piatto di 6 mm di diametro, l’acidità del succo espressa in meq/100 g di prodotto (utilizzando NaOH 0,1 N con blu di bromotimolo come indicatore di viraggio della soluzione a pH 7.8). I dati sperimentali sono stati utilizzati per calcolare: la produzione commerciale mensile e totale (g/pianta), il peso medio ponderato mensile e generale, il valore medio del residuo secco rifrattometrico, della consistenza della polpa e dell’acidità titolabile. Come indice di qualità dei frutti si è calcolato il rapporto tra residuo secco rifrattometrico e acidità titolabile. Si è inoltre determinato l’indice di precocità di maturazione, dato dalla media ponderata dei giorni necessari a raccogliere tutta la produzione a partire dal primo gennaio. Tutti i dati sono stati sottoposti ad analisi statistica applicando il test di Duncan.

I risultati ottenuti

Anno 2012/13

La raccolta è iniziata nella prima decade di dicembre per Florida Fortuna e la selezione PA 03.260.3; tutte le altre accessioni hanno iniziato a produrre dopo circa un mese ad eccezione di Antilla che ha fornito il primo raccolto a fine gennaio (Fig. 1). La cultivar più precoce è risultata Florida Fortuna, con un indice di precocità di maturazione pari a 67 gg (Fig. 1), la più tardiva Antilla che ha iniziato a produrre nel mese di febbraio (Fig. 2).

La produzione più elevata in gennaio (78 g/pianta) è stata rilevata in Florida Fortuna, seguita da PA 03.260.3 (50 g/pianta). Nel mese successivo si è distinta Jonica (153 g/pianta), mentre Antilla ha fornito la resa più modesta (78 g/pianta). A marzo, Florida Fortuna e PA 09.109.2 hanno fatto registrare le produzioni più elevate (in media circa 202 g/pianta), seguite da PA 03.260.3 (164,4 g/pianta; Fig. 3). In aprile si è concentrata la maggior parte della produzione con rese analoghe tra le varietà in prova (in media 211 g/pianta), ad esclusione di Florida Fortuna che ha fornito la produzione più bassa (181,2 g/pianta). La produzione cumulata più elevata è stata ottenuta con Florida Fortuna (circa 600 g/pianta), seguita da PA 09.109.2  (543 g/pianta) e PA 03.260.3 (536 g/pianta). I valori produttivi più bassi si sono ragistrati in Antilla e Nabila (Tab.1).

Nel primo mese di produzione la pezzatura dei frutti è stata generalmente elevata, con valori oltre i 30 g per PA 09.109.2 e Jonica ed Antilla. Nei mesi successivi il peso è diminuito con una tendenza piuttosto simile tra le varità: il valore medio più elevato è stato registrato a febbraio su Jonica (28 g) e PA 09.109.2 (27,6 g), a marzo su PA 09.109.2 (25,3 g), Antilla e Jonica (23,2 g). Il peso medio generale più elevato è stato ottenuto da Antilla (22,4 g). Per tutto il periodo produttivo, PA 03.260.3 si è contraddistinta per la più modesta pezzatura dei frutti (peso medio generale di 18,5 g; Tab. 2).

I frutti più consistenti sono stati prodotti da Antilla (748 g), mentre i meno consistenti da Nabila e Florida Fortuna (605 g). La selezione PA 03.260.3 ha prodotto frutti col più elevato residuo secco rifrattometrico (9,8 °Brix), seguita da Nabila (8,9 °Brix) e Antilla (8,6 °Brix). I frutti di Jonica si sono distinti per il più elevato valore di acidità titolabile (10,5 meq/100 g p.f.), quelli di Florida Fortuna per il più basso valore medio di contenuto in solidi solubili totali. Per quanto riguarda il rapporto zuccheri/acidi, i frutti con valore più equilibrato sono risultati quelli di PA 03.260.3, seguiti da Nabila (Tab.3).

Anno 2013/14

La raccolta è cominciata la prima settimana di dicembre per Antilla e la selezione PA 09.109.2, mentre per le altre accessioni in prova la prima staccata è stata effettuata dopo 15 giorni dello stesso mese (Fig. 3). Come nel primo anno di prova, Florida Fortuna è stata la più precoce mentre Jonica è stata la varietà più tardiva (Figg. 3 e 4).

La produzione mensile a gennaio è stata modesta, con valori che hanno oscillato tra 33 (PA 03.260.3) e 10 g/pianta (Jonica). In febbraio Florida Fortuna e PA 09.109.2 si sono distinte positivamente producendo rispettivamente 166 e 101 g/pianta. Per le altre accessioni la produzione è variata tra 71 g/pianta di Antilla e 43 g/pianta di Jonica. La produzione è diventata più consistente a marzo con rese di oltre 300 g/pianta per Florida Fortuna e per PA 03.260.3. Ad aprile Antilla è stata la più produttiva con circa 190 g/pianta; nello stesso mese Florida Fortuna ha prodotto appena 43 g/pianta.

Per quanto riguarda la produzione cumulata, da febbraio fino al termine delle raccolte, Florida Fortuna si è evidenziata per valori statisticamente superiori alle altre, dovuti soprattutto alle raccolte effettuate entro marzo (90% del totale, circa 540 g/pianta). La meno produttiva è risultata Nabila con 435 g/pianta (Tab. 4).

Nei primi tre mesi di produzione la pezzatura più grossa è stata registrata nei frutti di PA 09.109.2 (oltre 30 g); nello stesso periodo produttivo il minor peso medio è stato osservato nei frutti di PA 03.260.3 (in media 23,2 g; Tab. 5).

Il peso medio più elevato a fine ciclo è stato registrato nei frutti di Antilla e di PA 09.109.2 (circa 24 g), il più basso in Nabila e PA 03.260.3 (circa 21 g). Per quanto riguarda i caratteri qualitativi, i risultati sono stati analoghi a quelli osservati in l’anno prima: Antilla ha fornito i frutti più consistenti (765 g),  PA 03.260.3 si è confermata per il più elevato residuo secco rifrattometrico (9.9 °Brix) e Jonica per la più alta acidità titolabile (Tab.6). Per quanto riguarda il rapporto zuccheri/acidi, i frutti con valore più equilibrato e dal sapore complessivamente più gradevole sono stati quelli di PA 03.260.3, PA 09.109.2 (Tab.6), mentre quelli di Jonica, seguita da Nabila, Antilla e Florida Fortuna ha avuto il più basso rapporto tra  zuccheri e acidi.

Conclusioni

La fragolicoltura siciliana necessita di varietà precoci in grado di fornire gran parte della produzione (circa 400 g/pianta) entro il mese di marzo. La produzione deve essere sempre correlata con un’alta qualità organolettica intesa come pezzatura, rapporto zuccheri/acidi, consistenza ed aroma della polpa. La precocità e l’elevata produzione sono alla base del grande successo di Florida Fortuna nel marsalese (Tp), che però manifesta poca resistenza agli agenti biotici e abiotici che possono spesso compromettere la sopravvivenza delle piante e la qualità dei frutti (D’Anna et al., 2012). In genere, con l’aumento delle temperature primaverili i frutti di F. Fortuna perdono di consistenza e risultano meno dolci e inscuriscono il colore. Questo, per esempio, si è verificato maggiormente nel primo anno 2013; nel secondo anno di prova, tutte le accessioni hanno fatto registrare migliori livelli qualitativi dei frutti.

Le due selezioni in prova hanno avuto una produzione minore di Florida Fortuna (circa 100 g/pianta in meno). La selezione PA 03.260.3 è risultata precoce e produttiva, con frutti di media pezzatura, ottime caratteristiche organolettiche con un grado rifrattometrico prossimo a 10 °Brix accompagnato da un buon rapporto zuccheri/acidi (1,17). PA 09.109.2, di media precocità e produttività, si è distinta per la qualità e per la grossa pezzatura dei frutti che si mantiene pressoché costante per tutto il ciclo produttivo. I frutti sono di colore brillante con la superficie della polpa resistente, con una maggiore “shelf-life” rispetto a Florida Fortuna.

Antilla è risultata mediamente produttiva e con una tardiva epoca di maturazione seppur non univoca nel biennio. i frutti sono risultati molto consistenti, di buon grado zuccherino e di grossa pezzatura, la più elevata fra le accessioni in prova. Nabila, mediamente produttiva, ha frutti di media pezzatura, forma regolare, aspetto attraente e con un medio contenuto zuccherino. Jonica, a maturazione mediamente precoce, è risultata tra le più produttive e con frutti di media pezzatura che si mantiene per tutto il ciclo produttivo, con alta acidità titolabile e basso rapporto zuccheri/acidi.

Appare chiaro che fra queste accessioni varietali, nessuna combina l’elevata produzione nel periodo più precoce di raccolta (paragonabile a quella di Florida Fortuna) con le migliori caratteristiche qualitative dei frutti. Anche in questa area il produttore è chiamato ad effettuare una scelta di varietà che più soddisfino le esigenze del mercato, sempre più orientato verso la migliore qualità dei frutti. Se si sceglie l’elevata qualità si perde nella produzione più precoce.

Innovazione varietale della fragola in Sicilia a confronto le migliori cv americane e spagnole con le novità italiane - Ultima modifica: 2015-06-03T16:13:12+02:00 da Lucia Berti

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