Sono 1.004 le istanze provenienti da aziende agricole localizzate nella zona infetta partecipanti al bando pubblico relativo alla Sottomisura 5.2 del Psr Puglia 2014-2020 che finanzia la ricostituzione del patrimonio olivicolo danneggiato in quella zona dal batterio Xylella fastidiosa. Lo ha reso noto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, evidenziando che «come per le altre misure del Psr Puglia, anche l’avviso pubblico della Sottomisura 5.2 ha riscosso un’attenzione ben superiore alle disponibilità, per una richiesta totale di 50 milioni di euro, cinque volte più dei 10 milioni sinora finanziati».
Contributi da 7 a 15mila €/ha
Il bando, diretto a favorire soprattutto i territori da più tempo colpiti dalla batteriosi, ha inteso privilegiare le aziende più piccole e quelle che più contano sull’olivicoltura per il proprio reddito. I richiedenti possono essere ammessi a un contributo che oscilla tra 7.000 e 15.000 €/ha – in funzione della densità di impianto dell’oliveto – per sostituire le piante danneggiate con altre di varietà di olivo riconosciute resistenti al batterio.
«Le istanze raccolte provengono per oltre l’80% dalle aziende che da più tempo stanno subendo i danni dalla batteriosi, essendo collocate nei territori delimitati come infetti già a gennaio 2015. Il contributo medio richiesto dalle aziende è stato di 49.000 euro ma con una grande variabilità interna. Si passa, infatti, da una richiesta minima di 2.000 euro a una massima di 160.000 euro con una grande maggioranza, però, di aziende con superfici olivetate danneggiate di ridotte dimensioni (due o tre ettari al massimo)».
Reimpianti più veloci
A breve, ha informato di Gioia, la Regione Puglia procederà a rendere pubblica la graduatoria con le istanze ammesse ad istruttoria. Nello stesso tempo il Dipartimento Agricoltura della Regione si sta confrontando con le competenti autorità nazionali per rendere più celere l’implementazione del reimpianto, soprattutto alla luce dei vincoli esistenti in materia di autorizzazione allo svellimento degli ulivi.
«Al di là dei dati, è evidente l’attenzione riscontrata da una misura che rappresenta la chiusura del cerchio sul lavoro fatto in questi anni per poter offrire un’opportunità concreta per quanti vogliono continuare a mantenere viva l’olivicoltura del Salento sostituendo le piante malate con olivi resistenti alla Xylella. È altrettanto palese che la dimensione della batteriosi richiede che questa misura possa intercettare ulteriori finanziamenti per soddisfare le aspettative degli agricoltori danneggiati».