«La situazione continua ad essere delicata e come Condifesa stiamo mettendo in atto tutte le azioni per risolverla». Con queste parole Albano Agabiti, presidente di Asnacodi (Associazione nazionale Consorzi di difesa), non nasconde le gravi difficoltà e carenze del sistema di gestione del rischio.
«Abbiamo ottenuto un primo risultato - ha detto Agabiti - che dovrebbe accelerare la chiusura del 2015: sono state inviate infatti delle Pec agli agricoltori per cercare di ridurre i passaggi accelerando la presentazione delle domande; se l’agricoltore riterrà congruo il contributo accertato non dovrà fare niente ed entro pochi giorni arriverà il decreto di ammissione alla domanda di sostegno; fatte le domande di pagamento, entro la fine di quest’anno, si potrebbe concludere il saldo 2015. Ma siamo preoccupati perchè molti agricoltori rischiano di vedersi ridotti i contributi se non si metterà mano immediatamente a modifiche sostanziali che consentano di risolvere le circa 40.000 anomalie ancora esistenti nei certificati, appunto a causa dei problemi creati dal decreto agricoltura 2.0. Per il 2016 è in pubblicazione in questi giorni il bando che dovrebbe portare a risolvere anche questa situazione entro i primi mesi del 2018» si augura Agabiti dal momento che «spesso agli annunci non seguono tempestivamente risposte concrete».
«Resta infatti ancora non risolto il problema delle rese: abbiamo chiesto, e ottenuto, l’impegno del ministero a risolverlo entro la fine dell’anno. Se non si trova una soluzione avremo effetti disastrosi per lo scostamento tra la produzione ammissibile a contributo e quella realmente ottenuta, nel momento in cui si andranno a determinare i dati della campagna 2017, dove tutte le aziende, assicurate e non, hanno avuto una riduzione delle produzioni a causa del ripetersi di eventi calamitosi in tutte le regioni. Abbiamo ottenuto una clausola di salvaguardia nel caso che il “regolamento omnibus” che dovrebbe essere approvato dal trilogo delle istituzioni Ue entro novembre, preveda modifiche in tema assicurativo: queste verranno recepite immediatamente senza passaggi legislativi ulteriori».
«Dalle nostre stime sembra che il calo dei valori assicurati nel 2017 si assesterà tra il 5 e il 7%. Per il prossimo anno auspichiamo un aumento dei valori assicurati anche grazie alle novità previste nel nuovo Piano assicurativo tra cui le polizze due rischi e la clausola di salvaguardia al 90% per le polizze contenenti le calamità. Per quanto riguarda il Piano assicurativo individuale abbiamo chiesto che venga aperta immediatamente la procedura della manifestazione di interesse; poi se sarà possibile l’agricoltore farà il Pai». Agabiti si augura poi che il Piano assicurativo «parta entro i prossimi venti giorni per cominciare ad assicurare già i cereali autunno vernini. Il cambiamento di rotta si è già visto da parte degli enti coinvolti, anche se gli effetti inevitabilmente non possono essere immediati; ora bisogna cercare di ridare fiducia nel sistema. Come Condifesa ci stiamo provando. Oggi siamo esposti per una cifra intorno ai 400 milioni e siamo molto preoccupati di doverci indebitare per altri 250 milioni. Entro il 20 novembre dobbiamo pagare i premi. Senza dimenticare che stiamo buttando via risorse in termini di interessi passivi».