Con Delibera di Giunta regionale n. 1788 è stato approvato il Complemento regionale per lo sviluppo rurale (Csr) del Piano strategico della Pac 2023-2027 della Regione Puglia. L’approvazione del Csr è avvenuta, in pratica, dopo il via libera da parte della Commissione europea al Piano strategico nazionale (Psn) per la Pac 2023-2027. Il documento programmatico, che ha una dotazione finanziaria pubblica complessiva di 1.205.795.514 euro, declina, a livello regionale, la strategia nazionale per lo sviluppo rurale, tenendo conto delle specificità dei territori e delle comunità rurali della Regione Puglia. In pratica esso servirà a rendere operativi i finanziamenti a sostegno dell’agricoltura pugliese.
Puglia, per sviluppo rurale 1.205.795.514 euro
Per lo sviluppo rurale la Puglia potrà contare per la programmazione 2023-2027 su una dotazione finanziaria pubblica complessiva di 1.184.879.284 euro, così suddivisa per provenienza: 598.364.038 euro dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), 410.560.672 euro dal cofinanziamento statale, 175.954.574 euro dal cofinanziamento della Regione Puglia. A queste risorse si aggiungono altri 20.916.230 di euro di finanziamento nazionale integrativo. Il finanziamento totale assomma, quindi, a più di 1 miliardo e duecentomila euro, ponendo la Regione Puglia ai primi posti della classifica nazionale per risorse ottenute.
42 interventi per attuare le linee strategiche
Il Csr è frutto di un percorso partecipato, durante il quale le strutture regionali hanno sostenuto un confronto attivo su scala nazionale (con il Ministero, la Rete rurale, le Regioni e le Province autonome) e, contemporaneamente, ne hanno condiviso la strategia con il partenariato socioeconomico di riferimento, anche alla luce del programma di governo regionale.
Il confronto ha consentito di individuare 42 interventi, pianificati nell'ambito del Psn 2023-2027, attraverso i quali si intendono attuare le seguenti linee strategiche:
- rafforzare la leadership pugliese nelle produzioni biologiche
- migliorare la competitività delle filiere regionali, in particolare tutelare e ammodernare il comparto olivicolo e quello zootecnico
- migliorare le condizioni di produzione delle aziende agricole (suolo, acqua, infrastrutture rurali);
- favorire gli investimenti innovativi
- promuovere il ricambio generazionale in agricoltura
- promuovere interventi di semplice attuazione
- favorire gli imprenditori che vivono prevalentemente di agricoltura (Imprenditori agricoli professionali e Coltivatori diretti)
- favorire gli investimenti che offrono maggiori prospettive occupazionali e le imprese che garantiscono un lavoro agricolo di qualità
- favorire l’associazionismo e la cooperazione in maniera strutturata
- promuovere i regimi di qualità dei prodotti regionali
- sostenere le imprese che operano in aree con aree con svantaggi naturali.
Pentassuglia: «Impegno per un settore fondamentale»
«Continua l’impegno in favore di un settore fondamentale per l’economia regionale che assume sempre maggiore rilevanza nel contesto nazionale e che, grazie alle eccellenze dei nostri prodotti, affronta le sfide dei mercati globali – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia –. Dal primo gennaio 2023 il Programma di sviluppo rurale diventa Piano strategico nazionale e di questo Psn vogliamo essere fattivamente protagonisti, come lo siamo stati nella fase di concertazione a livello nazionale. Il lavoro di interlocuzione attuato in questi mesi dagli uffici regionali, con il Ministero, la Rete rurale, le Regioni e le Province autonome e naturalmente con il partenariato pugliese per definire i 42 interventi del Psn 2023-2027 e decidere l’allocazione delle risorse, è stato fondamentale e sarà utile per la pianificazione delle attività del nuovo Piano».
Quattro macroaree di intervento
Con la nuova programmazione si intende accompagnare l’agricoltura pugliese verso una maggiore resilienza non trascurando l’innovazione, la tutela della qualità e della salute del consumatore, il sostegno concreto al settore, vittima della crisi energetica in atto e interessato dagli effetti del cambiamento climatico e dalle ripercussioni della pandemia. A tal fine sono quattro le macroaree di intervento verso le quali si concentrano le risorse assegnate alla Puglia nella programmazione 2023/2027:
- la prima è volta a promuovere un settore agricolo smart, resiliente e diversificato che garantisca la sicurezza alimentare; a essa sono assegnati oltre 371 milioni di euro, di questi il 96% è costituito da investimenti, mentre il restante 4% è assegnato a interventi compensativi degli svantaggi naturali;
- la seconda vuole tutelare l’ambiente e contribuire agli obiettivi ambientali e climatici dell’Ue; a tale macroarea viene assegnata la quota più rilevante di risorse del Piano regionale della Pac, con circa il 46% delle risorse pubbliche, pari a più di 540 milioni di euro, la gran parte dei quali (96%) è attribuita agli interventi che prevedono impegni climatico-ambientali e altri impegni di gestione, mentre, il restante 4% è caratterizzato da investimenti con finalità ambientale;
- la terza punta a rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali. A questa viene assegnato il 17% della spesa pubblica totale del Csr, per un ammontare complessivo di 202 milioni di euro. Circa il 60% di tali risorse è assegnato all’IC Leader che assume un peso relativo di poco superiore al 10% della spesa pubblica complessiva del Piano. Seguono in termini di importanza relativa decrescente l’insediamento dei giovani agricoltori (25% delle risorse), gli investimenti (15%) e, infine, gli interventi di cooperazione in ambito rurale;
- la quarta è costituita dall’obiettivo trasversale Akis, funzionale alla promozione e condivisione della conoscenza, dell’innovazione e della digitalizzazione in agricoltura e nelle aree rurali e all’incoraggiamento della loro diffusione, a cui risulta assegnata una dotazione finanziaria di 31,8 milioni di euro, pari a circa il 2,7% delle risorse pubbliche totali del Csr.