Sviluppo rurale del futuro: la Puglia verso il Piano strategico nazionale

piano strategico nazionale
Da sinistra: Gianluca Nardone, Donato Pentassuglia e Francesco Degiorgio
Con il complemento di programmazione la Regione vuole rendere più competitive le imprese agricole, puntando, fra l’altro, su agricoltura di precisione e produzioni precoci e tardive

«Vogliamo guardare al futuro con l'ambizione di qualificare meglio il nostro sistema agricolo. Perciò, con il Piano strategico nazionale (Psn) dobbiamo proiettarci verso l'agricoltura di precisione e coinvolgere le nostre imprese agricole in produzioni che sappiano intercettare le esigenze di mercato, puntando di più sulle coltivazioni precoci e tardive. Anche su queste basi stiamo impostando il nostro complemento di programmazione». Con questa dichiarazione di intenti l’assessore regionale pugliese all’Agricoltura, Donato Pentassuglia ha sintetizzato le linee operative della partecipazione della Regione Puglia al Psn della Politica agricola comune (Pac) 2023-2027 in un convegno, a Bari, di approfondimento e confronto tra i rappresentanti istituzionali, le associazioni di settore, le organizzazioni professionali e sindacali e la cooperazione sulla Pac del prossimo futuro.

Piano strategico nazionale, la programmazione in Puglia

convegno Puglia
Il convegno è stato una occasione di approfondimento e confronto tra i rappresentanti istituzionali, le associazioni di settore, le organizzazioni professionali e sindacali e la cooperazione sulla Pac del prossimo futuro

«Il Programma di sviluppo rurale (Psr), principale strumento di sviluppo del sistema agricolo, agroalimentare e forestale, cambia – ha comunicato Pentassuglia –. Dal 1° gennaio 2023 diventa Piano strategico nazionale. Un Psr a regia nazionale, quindi, che avrà un nuovo lessico e nuove sigle, 42 misure e una programmazione quinquennale, fino al 2027, e non più settennale. Potrà contare su 25 miliardi di euro: di questi 1,184 saranno destinati alla Puglia.

Per la prossima programmazione in Puglia abbiamo messo a fuoco una serie di temi strategici. Vogliamo guardare al futuro con l'ambizione di qualificare meglio il nostro sistema agricolo, perciò con il Psn dobbiamo, fra l’altro, proiettarci verso l'agricoltura di precisione e coinvolgere le nostre imprese in produzioni che sappiano intercettare le esigenze di mercato, puntando di più sulle coltivazioni precoci e tardive».

Gli imprenditori agricoli pugliesi hanno bisogno di essere competitivi, perciò, ha assicurato Pentassuglia, tutta la struttura del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e ambientale sta lavorando e continuerà a lavorare su tale fronte. «Io confido sempre nel principio di corresponsabilizzazione: è un segnale di attenzione al sistema di impresa doveroso in questi tempi complessi. I funzionari del Dipartimento Agricoltura hanno lavorato, con il supporto dei docenti delle Università di Bari, Foggia e Lecce e il partenariato socio-economico regionale, per la produzione del documento programmatico, con un'analisi sui nove obiettivi specifici del Psn. Il Psn prevede un'allocazione delle risorse per il 34% sul comparto biologico, per il 36% sugli investimenti in agricoltura e per il 30% sulle infrastrutture».

Puglia vuole diventare prima regione nel biologico in Italia

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Da sinistra: Gianluca Nardone e Francesco Degiorgio

La nuova Pac, ha ricordato il direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, prevede un’architettura verde sulla quale si è costruita una nuova organizzazione per l'utilizzo delle risorse, che comprende, fra l’altro, i cosiddetti ecoschemi.

«Con il Psn abbiamo l'opportunità di far diventare seriamente la Puglia la prima regione nel biologico in Italia, puntando sull'innovazione varietale in primo luogo per mandorlo, ciliegio e olivo. E sarà possibile favorire il presidio identitario del territorio con le aziende zootecniche. Ora attendiamo da Bruxelles il semaforo verde al nuovo Psn».

Il complemento di programmazione della Puglia

Come ha anticipato Pentassuglia, la Regione Puglia ha già elaborato il relativo complemento di programmazione, che a breve verrà sottoposto alla Giunta regionale per l’approvazione e poi verrà reso pubblico, ha informato il responsabile regionale “Pianificazione e controllo della Pac”, Francesco Degiorgio.

«A partire dal 2023 la Pac accompagnerà gli agricoltori pugliesi introducendo importanti cambiamenti che avranno rilevanti ripercussioni sulle filiere agroalimentari, sull’ambiente e sull’intero sistema economico agricolo regionale. Perciò è importante conoscere nel dettaglio quali saranno gli elementi di novità che caratterizzeranno gli interventi nazionali del II pilastro, declinati dal Piano strategico nazionale della Pac 2023-2027. A essi sono legati gli interventi che prevedrà il complemento di programmazione regionale (di qua cui qua si presenta una sintesi, N.d.A.), che a breve verrà approvato e poi divulgato».

Sviluppo rurale del futuro: la Puglia verso il Piano strategico nazionale - Ultima modifica: 2022-11-03T21:53:14+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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