I costi burocratico-amministrativi della Pac preoccupano gli agricoltori, gli Stati membri e l’Ue.
Uno studio della Commissione europea ha esaminato i costi, gli oneri amministrativi, l’efficacia e l’efficienza degli attuali Sistemi di gestione e controllo della Pac (ne abbiamo già scritto qui, clicca per scaricare lo studio della commissione).
Nello specifico, sono stati analizzati e valutati i diversi elementi del Sistema integrato di gestione e controllo (Sigc), incluso il sistema di identificazione delle parcelle agricole (Sipa) e i relativi meccanismi di controllo in vigore in tutta l’Ue.
Articolo pubblicato sulla rubrica “La Pac sotto la lente” di Terra e Vita
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Nell’Ue costi per 1,8 miliardi di euro
Il Sigc e i controlli di condizionalità assoggettano il 94% delle spese del Feaga e il 53% delle spese del Feasr, sviluppando costi amministrativi annuali totali stimati tra 1,7 e 1,9 miliardi di euro, corrispondenti al 3-3,3% del bilancio della Pac, a livello Ue (fig. 1).
Per l’Ue nel suo insieme, il costo medio annuo del Sigc è stimato a 10 euro/ha di superficie agricola utilizzata, con un intervallo che varia tra gli Stati membri da 2 a 200 euro/ha. I costi amministrativi per ettaro di Sau sono particolarmente elevati per i piccoli Stati membri.
Svezia e Italia poco virtuose
Lo studio della Commissione europea riporta anche le informazioni di interviste agli agricoltori, in cui è stato possibile monetizzare l’onere amministrativo per un campione di agricoltori.
L’analisi distingue tra costi interni, vale a dire il valore del tempo trascorso dagli agricoltori, dalle loro famiglie e dai dipendenti in compiti amministrativi, e costi esterni, cioè i costi per i servizi esternalizzati.
Complessivamente, i costi totali medi sono di € 236 per agricoltore per anno. I valori medi più alti per paese sono osservati in Svezia e in Italia. I costi medi più bassi si trovano in Spagna e Malta (fig. 2). A livello di beneficiari, come percentuale del sostegno totale della Pac ricevuto, l’onere amministrativo è stimato in media al 2%.
Lo studio ha rilevato che ciò varia a seconda delle dimensioni dell’azienda, della sua complessità (bestiame, seminativi, colture permanenti, misto ...), del numero e dei tipi di sostegno ricevuti, nonché dell’importo dei pagamenti.
Psr i più salati
I risultati dello studio della Commissione europea dimostrano che i controlli amministrativi rappresentano circa i due terzi dei costi di controllo, principalmente a causa del tempo speso per i controlli manuali; inoltre, essi sono più elevati nel secondo pilastro rispetto ai pagamenti diretti.
In altre parole, i pagamenti diretti hanno un costo amministrativo inferiore, perché i requisiti da controllare sono inferiori; invece il sostegno dei Psr ha un costo maggiore, anche perché molti controlli sono manuali.
Gli oneri aumentano nei Paesi
con più organismi pagatori
Un altro aspetto importante, che incide sui costi amministrativi della Politica agricola comune, riguarda l’organizzazione istituzionale degli Stati membri.
Alcuni Stati membri hanno un modello operativo centralizzato con un unico organismo pagatore, altri hanno modello regionale. C’è una grande diversità nell’Ue.
Ad esempio l’Italia, la Germania, la Spagna hanno modelli regionalizzati, mentre la maggior parte dei Paesi Ue hanno modelli centralizzati (fig. 3). Lo studio della Commissione europea evidenzia che il modello decentralizzato, come in Italia, riduce le economie di scala, aumenta i costi di transazione e può introdurre costi generali aggiuntivi.
Le tecnologie informatiche riducono i costi
I risultati dello studio hanno rilevato che l’automazione, la digitalizzazione e le nuove tecnologie per i controlli di gestione aiutano a ridurre i costi e gli oneri amministrativi della Pac.
Ad esempio, le tecnologie hanno già mostrato risultati con il sistema di identificazione delle parcelle agricole (Sipa), un sistema informatico basato su fotografie per controllare i pagamenti nell’ambito della Pac.
Un’altra tecnologia che potrebbe essere ulteriormente sfruttata per ridurre gli oneri amministrativi è il telerilevamento, utilizzato come parte dei regimi di controllo di alcuni Stati membri, che ha portato a una riduzione del numero di ispezioni fisiche sul campo e all’uso più mirato delle risorse quando gli ispettori devono essere impiegati in azienda.
Lo studio della Commissione europea ha anche riscontrato che l’utilizzo dei sistemi elettronici dipende molto dallo Stato membro.
In Italia sono proprio le soluzioni informatiche a creare le maggiori difficoltà e i costi amministrativi.
Miglioramenti sostanziali
con la Domanda Geospaziale
Negli Stati membri con più anni di esperienza nella Domanda Unica Geospaziale (Gsaa), si registrano dei miglioramenti; infatti, il sistema è considerato uno strumento utile per gli agricoltori che consente di risparmiare tempo rispetto a un sistema cartaceo.
I risparmi sui costi dovuti al Gsaa variano a seconda degli Stati membri in base ai tempi della sua introduzione; infatti, il pieno vantaggio del Gsaa non è ancora visibile per gli Stati membri che lo hanno introdotto da pochi anni.
Attualmente il Gsaa è comunque molto apprezzato poiché riduce gli errori nelle domande di aiuto, aumenta l’adozione di applicazioni elettroniche, riduce i costi di digitalizzazione e riduce i controlli amministrativi e sul posto.
L’analisi sulla Pac 2014-2020
Dall’analisi/valutazione dei costi relativi all’attuazione del Sistema integrato di amministrazione e controllo, in seguito alla riforma della Pac 2014-2020, sono emersi quattro punti chiave.
- complessivamente, la riforma della Pac 2014-2020 ha comportato un aumento degli oneri amministrativi per le amministrazioni (autorità di gestione e organismi pagatori), tuttavia ha contribuito a evitare un aumento significativo dell’onere per i beneficiari.
I costi amministrativi annuali totali del Sigc rappresentano circa il 3% del bilancio della Pac.
Per gli agricoltori, la parte degli oneri amministrativi (senza costi di conformità) corrisponde a circa il 2% dei costi interni e al 3% se includono i costi esterni dell’aiuto totale ricevuto. L’aggiunta di tutte le stime dei costi amministrativi porterebbe a un totale approssimativo nel range del 5-6% del carico amministrativo della Pac; - tra gli SM esiste eterogeneità tra i costi;
- l’aumento dell’automazione, della digitalizzazione e l’uso di nuove tecnologie per la gestione e i controlli della Pac potrà apportare benefici per il futuro;
- esiste una disponibilità limitata e un’incoerenza dei dati sui costi amministrativi relativi all’attuazione della Pac. La riduzione dell’onere amministrativo della Pac è stata una priorità per molti anni e ci si aspetterebbe una buona base di conoscenze sull’argomento.
Gli sforzi per semplificare la Pac
A livello politico, negli ultimi decenni sono stati compiuti notevoli sforzi per semplificare la Pac e continueranno negli anni a venire. Questi sforzi hanno incluso iniziative a livello politico attraverso le modifiche apportate come il Regolamento Omnibus nel 2018.
Ma non basta! Bisogna fare di più a livello politico per semplificare la normativa.
A livello tecnico, gli Stati membri stanno anche collaborando per condividere le migliori pratiche e identificare opportunità di semplificazione e modernizzazione.
L’applicazione di soluzioni Tic (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) e l’uso di strumenti Gis avanzati (Sistema Informativo Geografico) offrono un grande potenziale per semplificare i sistemi e le procedure della Pac e, di conseguenza, ridurre gli oneri amministrativi per entrambe le amministrazioni (agenzie di gestione e pagamento) e i beneficiari.
Dal punto di vista tecnico, si sta facendo molto, anche in Italia. Ma non basta! Troppo spesso i sistemi informatici – seppure potenzialmente potentissimi – non funzionano.
Le spese burocatriche potrebbero crescere dopo il 2020
Gli oneri amministrativi potrebbero aumentare dopo il 2020; infatti la nuova Pac 2021-2027 introduce una politica maggiormente basata sui risultati ovvero il controllo non sarà basato sui “comportamenti”, ma sui “risultati”.
Questo cambiamento avrà rilevanti implicazioni per i futuri costi di gestione e controllo delle spese della Pac.
Lo studio della Commissione europea ha rivelato alti livelli di incertezza in merito all’eventuale onere amministrativo della Pac dopo il 2020 che possono essere riassunti nei seguenti punti:
- preoccupazioni per i costi di sviluppo elevati necessari per istituire nuovi sistemi di monitoraggio adeguati, nonché per i costi di transizione dalle vecchie alle nuove regole di controllo dei sistemi;
- la Pac post 2020 dovrebbe comportare ulteriori requisiti per la raccolta dei dati per le informazioni che non sono attualmente in fase di acquisizione;
- con i nuovi requisiti di condizionalità proposti, diversi Stati membri prevedono uno spostamento dell’equilibrio dei costi amministrativi dal greening alla condizionalità;
- se le attuali esenzioni sui controlli per i piccoli agricoltori verranno abbandonate, aumenteranno significativamente i costi dei controlli dei nuovi requisiti di condizionalità per i beneficiari dei pagamenti diretti e le misure di sviluppo rurale, che riguarderebbero un numero maggiore di agricoltori;
- le proposte relative al capping e agli “agricoltori attivi” potrebbero creare ulteriori oneri amministrativi, in particolare per tenere conto dei salari, del costo del lavoro e dei redditi nell’attuazione di tali disposizioni. La raccolta e il mantenimento di un database di calcoli del salario individuale e del costo del lavoro potrebbero essere onerosi dal punto di vista amministrativo per alcuni stati membri;
- si teme che l’inclusione delle regole di condizionalità e degli schemi ecologici possa potenzialmente aumentare i costi di conformità per agricoltori.
Una serie di raccomandazioni per il futuro
Sulla base dei punti chiave emersi dallo studio della Commissione vengono evidenziate le seguenti raccomandazioni. La valutazione dei costi amministrativi dovrebbe essere integrata nei piani strategici della Pac post 2020; ogni piano strategico della Pac dovrebbe includere “una descrizione degli elementi relativi alla semplificazione e alla riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari finali”. Gli Stati membri dovrebbero cogliere l’opportunità offerta dalle proposte di riforma della Pac per ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori, attraverso:
- l’offerta di servizi di consulenza e supporto personalizzati agli agricoltori, che dovrebbero includere il supporto per la compilazione di domande, la guida normativa e interpretativa e la mappatura;
- il sostegno ai beneficiari (e i loro agenti) con indicazioni su una gestione più proattiva e risoluzione delle anomalie e l’interazione tra i dati del monitoraggio e le loro applicazioni di aiuto geospaziale;
- l’accesso aperto ai dati, collaborando con gli agricoltori;
- un approccio di controllo più preventivo; prima della presentazione delle domande, gli agricoltori dovrebbero essere assistiti;
- sistemi di allarme (ad es. email o messaggi) per informare gli agricoltori quando le scadenze si avvicinano;
- soluzioni e approcci tecnici di facile accesso per gli agricoltori, calcoli dei pagamenti ed eventuali sanzioni chiaramente spiegati e facilmente comprensibili;
- utilizzo delle opportunità per ridurre al minimo la duplicazione delle attività e la fornitura di informazioni da parte degli agricoltori durante le applicazioni e i reclami.
L’uso della tecnologia dovrebbe essere incoraggiato in quanto ha un’influenza positiva sulla mitigazione e/o sulla riduzione dei costi amministrativi.
In particolare, dovrebbe essere supportata l’adozione di innovazioni, ad esempio Sentinel, geotagging e software spaziale, in grado d’interpretare automaticamente l’uso del territorio e le caratteristiche del paesaggio.
Un invito a quantificare
le spese amministrative della Pac
Nell’ambito dello studio è stato anche sviluppato un quadro dei costi da utilizzare negli Stati membri, per cercare di identificare costi e aree specifiche degli oneri amministrativi.
È emerso chiaramente che gli Stati membri non disponevano di un metodo standard per identificare i costi che raramente sono dettagliati e disaggregati.
Identificando gli oneri amministrativi in modo analitico, gli Stati membri potrebbero essere in grado di utilizzare e riferire il quadro dei costi per l’ottenimento di un quadro comune.
tab. 1 Gli acronimi della gestione amministrativa della Pac | |
SIGC | Sistema integrato di gestione e controllo |
SIPA | Sistema di identificazione delle parcelle agricole |
GIS | Geographic Information System (Sistema Informativo Geografico) |
TIC | Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione |
GSAA | Geo-Spatial Aid Application (Domanda Unica Geospaziale) |
CUAA | Codice Unico di identificazione Aziende Agricole |
FEAGA | Fondo Europeo Agricolo di Garanzia |
FEASR | Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale |
CAA | Centro di Assistenza Agricola |