Viticoltura, in Emilia-Romagna aperti due bandi

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A disposizione poco meno di 20 milioni di euro per la ristrutturazione o riconversione dei vigneti e per investimenti. Domande entro il 30 aprile

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato l’avviso relativo agli investimenti finanziabili con il programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo per l’annualità 2025-2026. Sono due le misure, per un totale di 19,5 milioni a disposizione. Una riservata alle imprese che trasformano e/o commercializzano prodotti vitivinicoli (destinataria del 60% dei finanziamenti disponibili), la seconda alle aziende agricole di base (a cui andrà il 40% dei fondi). Per entrambe la scadenza per la presentazione delle domande di sostegno è il 30 aprile alle ore 13.

Le domande devono essere compilate attraverso il sistema Siag selezionando a quale dei due bandi si intende concorrere. L’intensità dell’aiuto varia in funzione della dimensione aziendale: 40% per le microimprese, piccole e medie imprese; 20% per imprese intermedie; 19% per grandi imprese. La soglia massima del progetto è stata alzata a due milioni di euro mentre l’investimento minimo è di diecimila euro.

La sezione “dimensione azienda” non viene controllata in fase di compilazione, ma è necessario porvi attenzione perché le caratteristiche saranno vagliate in fase di istruttoria.

Le aziende agricole di base dovranno possedere una superficie minima di vigneto di 3,5 ha quale risultante dallo schedario vitivinicolo. La spesa ammissibile è determinata in misura proporzionale alla superficie a vigneto calcolando 80mila euro di spesa ammissibile per ettaro di vigneto posseduto e risultante dallo schedario vitivinicolo.

Gli investimenti finanziati dal bando devono essere realizzati sul territorio della regione Emilia-Romagna. L’aiuto finanziario è concesso a imprese che svolgono almeno una delle seguenti attività:

  • produzione di mosto da uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche da esse stesse prodotte, acquistate o conferite da soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
  • produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da esse stesse ottenuti, acquistati o conferiti da soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
  • elaborazione, affinamento e/o confezionamento del vino, conferito da soci e/o acquistato, anche ai fini della sua commercializzazione; sono escluse dal contributo le imprese che effettuano la sola attività di commercializzazione dei prodotti;
  • produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori, qualora la domanda sia volta a realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, anche ai fini della commercializzazione.

Non rientrano nei beneficiari coloro che lavorano prevalentemente prodotti in conto lavorazione (più del 50% delle uve trattate).

Le spese ammesse a contributo

Sono ammissibili a sostegno le spese per investimenti materiali e immateriali per:

  • costruzione/ristrutturazione di immobili strumentali allo svolgimento delle attività, con esclusione degli interventi che riguardino punti vendita non attigui alla sede di lavorazione delle uve e/o vino. La spesa ammissibile per quest’attività non può superare il 70% dell’importo totale degli investimenti con esclusione della voce relativa alle spese tecniche;
  • acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature specifici per l’attività di trasformazione e/o commercializzazione;
  • arredi ed allestimenti finalizzati alla funzionalità di punti vendita diretta al consumatore finale dei prodotti aziendali. La spesa massima ammissibile per questa azione è pari a 80.000 euro;
  • creazione e/o implementazione di siti internet, finalizzati all’e-commerce; acquisto di software per la gestione delle operazioni di cantina;
  • spese tecniche, quali onorari di professionisti e consulenti, direttamente riconducibili agli investimenti proposti nel limite del 5% del costo complessivo del progetto.

I preventivi (necessariamente tre o due più un computo metrico per ogni oggetto di spesa) dovranno essere inseriti in domanda; tutti i beni acquistati, riconducibili al progetto ammesso all’aiuto, dovranno essere identificati mediante un contrassegno indelebile e non asportabile (marchio a fuoco, vernice indelebile, targhetta metallica o di plastica) entro la scadenza della domanda di pagamento finale.

Gli obiettivi del bando sono i medesimi delle precedenti programmazioni. Aumentare il valore aggiunto delle produzioni, favorire l'innovazione e l'introduzione di tecnologie innovative, migliorare i risparmi energetici e l’efficienza energetica globale, valorizzare le produzioni di qualità. I progetti presentati possono essere annuali, con pagamento del saldo nell’esercizio finanziario 2025/2026. oppure biennali con pagamento dell’anticipo nel 2025/2026 e saldo con svincolo della fideiussione nel 2026/2027.

Viticoltura, in Emilia-Romagna aperti due bandi - Ultima modifica: 2025-02-22T15:51:07+01:00 da Simone Martarello

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