Cereali foraggeri, ulteriore aumento dei prezzi. Soia estera ancora in calo

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Il sorgo quota a un prezzo del 52% più alto rispetto a un anno fa. Gli orzi valgono il 45% in più del 2020 e in dodici mesi il grano tenero è salito di oltre un terzo: +36%. Cedono qualcosa le farine proteiche

È ancora il segno più a caratterizzare l’andamento dei listini dei cereali foraggeri quotati nelle Borse Merci nazionali. La settimana a cavallo tra fine agosto e l’inizio di settembre ha messo in evidenza nuovi rincari per l’orzo, per il sorgo e per il grano tenero, con quest’ultimo a fare da volano per l’intero comparto. Si amplia così ancor di più la crescita rispetto alla scorsa annata. Tra i semi oleosi, in attesa della raccolta e dell’avvio delle quotazioni della soia nazionale, si è registrato un nuovo ribasso per la soia di provenienza estera, in linea con la flessione che ha interessato le quotazioni sulle principali internazionali. Tra le farine proteiche, si è registrato un nuovo arretramento per le farine di soia.

Orzo, sorgo e grano tenero continuano ad apprezzarsi

Nuovo rincaro per i prezzi degli orzi nazionali, sebbene meno accentuati rispetto alle settimane precedenti. Alla Borsa Merci di Bologna i valori dell’orzo pesante hanno guadagnato 5 €/t rispetto alla settimana precedente, con il prezzo massimo che ha raggiunto i 240 €/t (franco arrivo). Sfiora il +45% la crescita rispetto alla scorsa annata. Incremento annuo simile per anche per gli orzi di provenienza comunitaria.

L’avvio di campagna si conferma all’insegna dei rialzi per il sorgo. A Bologna i prezzi sono aumentati di 8 €/t rispetto a sette giorni prima, portandosi sopra la soglia dei 250 €/t (franco partenza). Rispetto ad un anno fa, i prezzi attuali sono più alti del 52%, il divario maggiore tra i cereali foraggeri nel confronto con l'anno precedente. Il segno più permane anche nei listini del grano tenero foraggero, sebbene meno marcato rispetto a quanto visto nella seconda parte di agosto. Alla Granaria di Milano, i prezzi sono saliti sui 247-253 €/t (franco arrivo), in crescita di 5 €/t su base settimanale. Ampio l’aumento rispetto allo scorso anno, pari al 36%.

La soia estera si sgonfia

Nel mercato della soia, nuovi ribassi hanno interessato i semi di provenienza estera, in linea con il calo osservato sulle principali piazze internazionali. In particolare, la soia americana (fob Us Gulf) ha perso 30 $/t passando da 544 a 514 $/t (fob Us Gulf) pari a circa 438 €/t, complici i timori che i danni provocati dall’uragano Ida possano limitare per alcune settimane la capacità esportativa degli Stati Uniti. In Italia i prezzi presso le principali Borse Merci hanno registrato un nuovo scivolamento: a Bologna la soia estera è ormai a ridosso dei 500 €/t (501-503 €/t, franco arrivo), mantenendo comunque un incremento rispetto ad un anno fa del +39%.

Farine proteiche verso il basso

Tra le farine proteiche, nuovo segno meno per le farine di soia (-5 €/t a Bologna per la proteica estera). Netto ribasso anche nel mercato americano, dove le quotazioni alla Borsa di Chicago hanno chiuso la settimana sui 340 $/t (pari a circa 316 €/t), perdendo il 3,8% rispetto a sette giorni prima. Tornando al mercato italiano, leggeri ribassi settimanali per girasole e colza.

I prezzi dei cereali e delle materie prime
nella settimana dal 30 agosto
al 4 settembre 2021

Cereali foraggeri, ulteriore aumento dei prezzi. Soia estera ancora in calo - Ultima modifica: 2021-09-06T14:44:23+02:00 da Redazione Terra e Vita

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