FRUMENTO TENERO
Si riduce il premio tra grani di forza nostrani e panificabili a conferma del disequilibrio tra la limitata domanda per i primi (ampiamente offerti anche da Europa e paesi terzi) e la costante richiesta di grani con tenacità medio-bassa. La disponibilità di merce “generica” nazionale è scarsa e il mercato riflette i prezzi (tenuti) dei rimpiazzi; i “misti” sono a ridosso dei 205-210 €/t (+2) arrivo. Il “tipo Bologna”, al contrario subisce la concorrenza delle origini comunitarie e quota reso destino poco sopra i 210 €/t (inv.). I progressi agronomici del nuovo raccolto sono buoni anche se il perdurare di piogge e temperature sotto la media allunga il ciclo di 1-2 settimane col rischio di rese/ha elevate ma tenore proteico inferiore al 2017. I panificabili dall’Europa poco sopra i 192 €/t arrivo e gli “spring” esteri sui 260 €/t reso.
FRUMENTO DURO
La sensazione che si respira è di un mercato tendenzialmente in calo a fronte di un’offerta che prevale sulla domanda, determinando anche in regime di limitati scambi una tendenza ribassista (soprattutto al Centro-Sud). I molini sono all’acquisto ma trovano ampia gamma di scelta tra origine locale, comunitaria ed estera. I campi sono in ottimo stato vegetativo, ma la stima di rese/ha medio alte porterebbe a tenori proteici della granella medio-bassi, cosa che spinge la domanda a coprire con lotti di qualità il “salto di campagna”. Tutto questo si riflette sulle quotazioni che se si confermano al Nord (tipo “Fino” sui 225 €/t arrivo) ma cedono 2 €/t al Centro ed 1 €/t al Sud; simile l’evoluzione dei mercantili a sconto di 10-12 €/t.
MAIS
Continua il momento di ripresa delle quotazioni con il sostegno indiretto delle origini comunitarie e di un mercato più incerto e condizionato dal “weather market” nelle Americhe. La domanda è poco presente e con ampio livello di copertura; l’offerta è limitata con operatori poco propensi ad offrire in attesa che lo scenario “globale” si ristabilizzi. Sulle piazze del Nord lo “spread” tra mais e grano si mantiene sui 10-15 €/t con il “generico” che vale un 182-184 €/t (+2) arrivo e quello “con caratteristiche” riduce il premio a 3 €/t; i rimpiazzi comunitari con “caratteristiche” a oltre 190 €/t (+4) con l’estera sui 192 €/t (+3).
CEREALI FORAGGERI E OLEAGINOSE
Cereali foraggeri: gli orzi si mantengono sostenuti sia perché poco disponibili che per l’effetto della domanda mondiale; il prezzo dell’orzo pesante reso Bologna sui 195 €/t (+5) ormai a ridosso del tenero. I teneri quotano come la classe 3 ad uso umano, consolidando un aumento di 2 €/t per un valore arrivo sui 200 €/t. Il sorgo bianco fa registrare un aumento nominale di 1 €/t per un prezzo arrivo oltre i 183 €/t (+2).
Oleaginose: i riflessi commerciali internazionali mantengono sotto pressione la soia che fa registrare un aumento dell’origine nazionale di 5 €/t per un arrivo destino a 393 €/t (+5) arrivo, e quella estera a 383-386 €/t (+5).