Prosegue la corsa al rialzo dei prezzi delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica. Complici le tensioni persistenti sul mercato internazionale, l’ultima settimana di aprile ha mostrato nuovi rincari sia per i cereali a uso foraggero che per la soia e l’intero complesso delle farine proteiche.
In particolare, i rialzi dei cereali continuano a essere guidati dal mais, in ulteriore forte crescita nei listini nazionali sulla scia del balzo sui mercati esteri, legato principalmente alle incertezze che permangono sul raccolto del Brasile e alle politiche di acquisto della Cina.
Il grano tenero guadagna il 20% in una settimana
Sull’onda dei rialzi del mais, i prezzi del grano tenero foraggero quotato nei listini delle Borse Merci nazionali hanno messo a segno un nuovo aumento settimanale. A Bologna le quotazioni si sono portate sui 245-259 €/t (franco arrivo), 8 €/t in più rispetto alla settimana precedente. La crescita rispetto alla scorsa annata adesso sfiora il 20%.
L’incremento generale dei prezzi dei cereali e l’offerta disponibile in calo, in particolare di prodotto francese, hanno sostenuto anche i listini dell’orzo. A Milano e a Bologna i prezzi sono aumentati su base settimanale rispettivamente di 8 €/t (222-225 €/t, franco arrivo) e 10 €/t (226-229 €/t, franco arrivo), ampliando così il differenziale positivo rispetto ad un anno fa, che a Bologna ha raggiunto il +30%. Segno “più” anche per le alternative estere: a Torino l’orzo francese (pesante) è salito sui 251-256 €/t (+6 €/t su base settimanale). Sul fronte produttivo, intanto, la DG Agri della Commissione Europea, nelle sue stime di fine aprile, prevede per l’Italia un raccolto di circa 950mila tonnellate nel 2021, circa 100mila tonnellate in meno rispetto al 2020.
Anche per il sorgo nazionale si è osservato un nuovo rincaro. A Bologna le quotazioni sono aumentate di 7 €/t rispetto alla settimana precedente. I valori attuali si attestano a ridosso dei 240 €/t (franco partenza), mettendo a segno un incremento superiore al 30% rispetto allo scorso anno.
La soia italiana tocca quota 700 €/t
Nel comparto dei prodotti proteici, dopo la pausa della settimana precedente, tornano in aumento i semi di soia nazionali non Ogm. A Bologna i prezzi hanno guadagnato 5 €/t, toccando i 700 €/t (franco partenza). Su base annua la crescita è giunta alla cifra record dell'85%. Rimangono elevati anche i prezzi della soia estera Ogm, in crescita di 10 €/t e attestata sui 553-555 €/t (franco arrivo, +46% su base annua). Incrementi che continuano a beneficiare delle tensioni (e della volatilità) sul mercato internazionale. In particolare, è apparsa ancora consistente la crescita nel mercato americano, dove le quotazioni spot hanno raggiunto i 600 $/t (+21 $/t rispetto alla settimana precedente).
Farina di girasole, in una settimana vale 20 euro in più
Tornando al mercato italiano, diffusi rialzi hanno interessato il comparto delle farine proteiche. La crescita settimana è stata particolarmente accentuata per la farina di girasole proteica (+20 €/t alla Granaria di Milano), i cui prezzi all’ingrosso si sono portati sui 340 €/t (franco arrivo), in crescita del 35% su base annua. Prosegue la fase di aumento anche per la farina di colza, complice anche la limitata offerta presso gli oleifici. A Torino i prezzi hanno toccato i 390 €/t (+6 €/t, franco arrivo). Come per il girasole, anche per i prezzi della farina di colza lo scarto positivo rispetto alla scorsa annata è superiore al 30%.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 26 al 30 aprile 2021