Frumento tenero tra guerra e pace

grano
L’accordo sui porti del Mar Nero è un fattore ribassista, super dollaro e dazi in rubli contribuiscono al rialzo dei prezzi

La decisione di riaprire il traffico cerealicolo dai porti del Mar Nero ha portato un nuovo tsunami, stavolta ribassista, sulle principali piazze come Parigi e Chicago. Il prezzo del grano è crollato la scorsa settimana e continua tutt’ora sull’onda dell’accordo di Istanbul che si somma alle notizie arrivate di recente da Oltreoceano, dove l’Usda, ancor prima del buon esito dei negoziati del grano, aveva pubblicato un aggiornamento sui mercati con produzioni, scambi e stock tutto sommato neutrali e quindi decodificati dagli operatori e dalla finanza come rassicuranti.

L’indebolimento dei prezzi è favorito anche dalla decisione di Ue e Usa di non applicare sanzioni ai prodotti alimentari russi. Quest’ultimo provvedimento di salvaguardia applicato anche all’import di cereali e grano da Mosca, è in prospettiva un altro fattore ribassista se consideriamo che il 2022/23 sarà per la Russia un’annata di raccolti (ed export) record. Si parla di 90 mln/t di produzione e 40-45 mln/t di export e se anche la qualità dei cereali fosse buona, tornerebbero protagonisti nelle vendite nei Paesi del Sud Mediterraneo a scapito dell’Europa e, per effetto domino indiretto, dell’Italia, che vedrebbe maggiore pressione dall’offerta comunitaria.

In un contesto generale molto differente rispetto a quanto vissuto fino a poche settimane fa, focalizzandoci solo sul grano, si aggiungono altri tre elementi non di poco conto: il positivo progresso delle colture in Usa-Canada, i cambi valutari e la tassa all’export russo in rubli. Se le stime di ampi raccolti in Nord America sono ribassiste, l’andamento valutario del super dollaro e l’imposizione di pagare il dazio in rubli, sono entrambi fattori rialzisti o per lo meno di consolidamento delle quotazioni.

Sempre con l’obiettivo di stimare l’andamento del prezzo del frumento tenero, non possiamo non considerare l’effetto orizzontale del prezzo del mais che risentirà positivamente della riapertura del Mar Nero ma che in Europa è martoriato dalla siccità e rischia di diventare, ancora una volta, un importante sostegno per i prezzi di tutti i cereali a paglia.

Come già più volte accaduto, con il mais comunitario in tensione, il grano diventa sempre più conveniente per il settore mangimistico con riflessi sui prezzi locali che potrebbero rallentare la discesa o addirittura riprendersi.

Frumento tenero tra guerra e pace - Ultima modifica: 2022-07-29T11:26:24+02:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome