Le tensioni che continuano ad attraversare il mercato internazionale della soia sono tornate a imprimere in chiusura di febbraio dei rialzi anche nei listini delle Borse merci italiane. Prevale ancora il segno “meno”, invece, nei listini delle farine proteiche mentre rimangono orientati alla stabilità i prezzi dei cereali foraggeri, con un lieve ribasso per il grano tenero.
Soia, il ritardo dei raccolti brasiliani la spinge ancora su
Nel comparto delle oleaginose, prosegue la progressione delle quotazioni internazionali della soia, alimentata dai ritardi nella raccolta del Brasile, causati dalle persistenti piogge, e dalla conferma di basse scorte a livello mondiale. In particolare, il report dello scorso 25 febbraio dell’International Grains Council (IGC) ha lasciato le scorte di fine annata inalterate sui 45 milioni di tonnellate, ai minimi delle ultime campagne, principalmente a causa del forte calo degli stocks americani, che scenderebbero dai 13 milioni di tonnellate dell’annata 2019/2020 ai 3 milioni di tonnellate previsti per l’annata 2020/2021.
Non a caso sul mercato mondiale sono state le quotazioni della soia brasiliana (fob Paranagua) e americana (fob Golfo del Messico) a registrare gli aumenti più evidenti nell’ultima settimana del mese, portandosi rispettivamente sui 526 $/t (+9 $/t rispetto alla settimana precedente) e sui 553 $/t (+14 $/t). Rialzi che hanno fatto sentire i loro effetti anche nel mercato italiano: alla Borsa merci di Bologna i prezzi della soia nazionale hanno raggiunto i 511-515 €/t (franco partenza), 10 €/t rispetto a sette giorni prima e, soprattutto, in crescita di oltre il 40% rispetto alla scorsa annata. Rialzo evidente (+7 €/t) anche per la soia di provenienza estera (OGM), attestata sui 511-513 €/t (franco arrivo).
Farine proteiche giù, ma le quotazioni restano alte
Si confermano in calo, invece, i prezzi all’ingrosso delle farine proteiche. La farina di soia proteica estera ha perso 10 €/t su base settimanale, scendendo sui 489-491 €/t (franco arrivo). Nuovo calo anche per la farina di girasole, anche per via di una maggiore offerta di prodotto. Alla Granaria di Milano i prezzi sono scesi sui 320-333 €/t (franco arrivo), cedendo 2 €/t su base settimanale e accusando rispetto a inizio mese una flessione di 15 €/t. Su base annua il rincaro rimane nell’ordine dei 40 punti percentuali.
Mercato ancora in calo anche per la farina di colza, ad eccezione di un aumento di 2 €/t alla Borsa merci di Torino. Nel mercato europeo, intanto, rimangono in forte tensione le quotazioni dei semi di colza, trainate dai nuovi rialzi per soia e palma, con quest’ultima che risente delle difficoltà della raccolta in Malesia. All’Euronext di Parigi le quotazioni futures dei semi di colza hanno chiuso la settimana superando la soglia dei 490 €/t, guadagnando 30 €/t nell’arco di sette giorni e registrando un incremento del 25% rispetto ad un anno fa.
Cereali foraggeri stabili
Si conferma una sostanziale stabilità nel mercato dei principali cereali foraggeri, anche per via della domanda limitata. Ancora un invariato per i prezzi dell’orzo nazionale rilevati alla Borsa merci di Bologna (212-215 €/t, franco arrivo), a fronte di un lieve aumento alla Granaria di Milano (214-218 €/t, franco arrivo). Nessuna variazione anche nei listini del sorgo nazionale. Il mercato è apparso statico per il grano tenero foraggero, i cui prezzi sono scesi sui 240 €/t (franco arrivo), in calo di 3 €/t rispetto alla settimana precedente.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 22 al 26 febbraio 2021