I ritardi del raccolto brasiliano continuano a spingere in rialzo le quotazioni della soia anche nel mercato italiano, dove le prime rilevazioni di marzo hanno mostrato aumenti nella quasi totalità delle Borse merci. A conferma delle tensioni che permangono nel mercato delle oleaginose, accanto alla soia proseguono i rialzi dei prezzi dei semi di colza, che al Matif di Parigi, piazza di riferimento in Europa, sono tornate ai massimi dal 2012. Tra gli altri prodotti destinati all’alimentazione zootecnica, il segno “meno” è prevalso ancora nei listini delle farine proteiche mentre poche variazioni si sono osservate per i cereali foraggeri.
I problemi con il raccolto in Brasile fanno impennare la soia
I problemi climatici in Sudamerica continuano a mantenere su livelli elevati le quotazioni mondiali della soia. In particolare, se in Brasile le precipitazioni stanno determinando ritardi nella raccolta della soia, in Argentina sono le condizioni di deficit idrico a far temere un taglio delle stime dei raccolti di soia e mais. Le quotazioni attuali della soia brasiliana, nonostante un lieve ribasso settimanale (da 526 a 522 $/t), registrano un balzo rispetto allo scorso anno del +50%. Incremento ancor più marcato per la soia di origine argentina, il cui rincaro nell’arco di dodici mesi si attesta su un +58%.
Lo scenario rimane improntato alla crescita anche nel mercato italiano, dove i prezzi della soia di origine nazionale sono giunti in avvio di marzo tra i 520 e i 525 €/t (franco partenza, Borsa merci di Bologna), in rialzo dell’1,9% rispetto all’ultima settimana di febbraio e del 44% rispetto ad un anno fa. Numeri simili si riscontrano anche per la soia estera Ogm quotata nei listini nazionali, con un aumento su base annua che attualmente è del +40%.
Colza spinta dall'aumento dei consumi
Oltre alla soia, il mercato europeo delle oleaginose è stato contraddistinto nelle ultime settimane dalla forte accelerazione delle quotazioni dei semi di colza. Ad alimentare la crescita sono sia le quotazioni mondiali elevate degli oli di soia e palma sia un bilancio mondiale per l’annata 2020/2021 che, complice la crescita dei consumi, vede le stime finali ai minimi delle ultime annate. A ciò, si aggiungono le prospettive di crescita nulla per le superfici in Europa nella prossima annata (-0,2% secondo l’International Grains Council), che rimarrebbero quindi su livelli inferiori rispetto alle annate precedenti. Al Matif di Parigi le quotazioni future hanno chiuso la settimana sui 518,5 €/t, il 5,5% in più rispetto a sette giorni prima. Il rialzo rispetto allo scorso anno è giunto al +35%.
Farine proteiche in flessione
Mercato in ulteriore leggero calo per le farine proteiche. In linea con i ribassi osservati alla Borsa di Chicago, alla Granaria di Milano i prezzi all’ingrosso della farina di soia di provenienza estera hanno perso il 2,2% su base settimanale, scendendo sui 498-509 €/t (franco arrivo) ma mantenendosi in crescita del 36,1% rispetto ad un anno fa. Andamento simile si è osservato per la farina di girasole, che alla Borsa merci di Torino ha fatto segnare un calo marginale rispetto a sette giorni prima (-0,6%) ma rimane su valori più alti del +36,9% rispetto alla scorsa annata.
Il mercato dei cereali foraggeri è rimasto statico ed i listini di orzo, sorgo e grano foraggero hanno mostrato anche in avvio di marzo poche variazioni. Invariati su tutte le principali piazze di scambio i prezzi del sorgo e dell’orzo nazionale. Solo per l’orzo comunitario si è registrato in lieve calo settimanale a Bologna (-0,9%) e Milano (-0,4%). Leggero ribasso per il grano tenero foraggero (-0,4%), che scende sui 239 €/t (franco arrivo), un livello comunque più alto del 21,6% rispetto alla scorsa annata.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dall'1 al 5 marzo 2021