Dopo i forti rincari delle scorse settimane, le rilevazioni di fine gennaio effettuate nelle principali Borse merci italiane hanno mostrato una sostanziale stabilità dei prezzi di soia e mais.
Le quotazioni attuali rimangono comunque su valori elevati, in crescita rispetto alla scorsa annata di quasi il 30% per il mais e di quasi il 40% per i semi di soia.
Il sorgo "allunga" ancora
Tra i cereali foraggeri, si sono replicati, invece, gli aumenti per il sorgo, complice il buon andamento della domanda, e per l’orzo, sia di origine nazionale che di provenienza comunitaria. Sui mercati esteri, intanto, l’andamento delle quotazioni continua ad evidenziare una marcata volatilità. Alla Borsa di Chicago si è registrato un parziale recupero della soia e del mais dopo il forte calo della settimana precedente. Oltre alla componente speculativa, nel caso del mais i rialzi sono stati sostenuti dai persistenti e massicci acquisti da parte della Cina, attesi su nuovi livelli record nel 2021.
Farine sempre più care
Nel mercato italiano, gennaio si è chiuso mostrando un consolidamento per la soia di origine nazionale. I prezzi sono rimasti praticamente invariati sulle principali piazze di scambio rispetto alla settimana precedente (496-500 €/t alla Borsa merci di Bologna, franco partenza). Scenario simile per la soia di provenienza estera ogm, in lieve aumento su base settimanale (+3 €/t, 501-503 €/t, franco arrivo).
Maggiori aumenti si sono riscontrati, invece, nei listini all’ingrosso della farina di soia, anche per la limitata disponibilità di prodotto, in particolare per il prodotto di provenienza estera. Alla Borsa merci di Bologna la farina proteica estera ha raggiunto la soglia dei 530 €/t (+7 €/t su base settimanale, franco arrivo), vicini ad un rincaro del +50% rispetto a dodici mesi fa.
Tra le altre farine proteiche, si confermano sostenuti i prezzi all’ingrosso della farina di colza per via dell’offerta contenuta. Alla Borsa Merci di Torino i valori attuali sfiorano i 380 €/t (franco arrivo), mettendo a segno un incremento del +35% su base annua.
Scambi limitati per il mais
Segnali di consolidamento anche per i prezzi del mais nazionale, in un mercato con un volume di scambi limitato. Alla Granaria di Milano il mais per uso zootecnico ha chiuso il mese sui 219-221 €/t (franco arrivo), registrando un leggero aumento settimanale (+1 €/t). La settimana si è chiusa invece in rialzo alla Borsa di Chicago, dove le quotazioni dei future hanno raggiunto la soglia dei 5,5 dollari per bushel (pari a 178 €/t), guadagnando il 9% nell’arco di sette giorni.
Gennaio si è chiuso mettendo in evidenza un ulteriore aumento per l’orzo, i cui prezzi sono saliti sui 215 €/t (215-220 €/t alla Borsa Merci di Torino) in scia ai contemporanei rialzi registrati per le alternative comunitarie. In particolare, in Francia i prezzi si sono portati sui 227 €/t (fob Rouen), guadagnando nell’arco di una settimana ben 11 €/t. Rispetto allo scorso anno le quotazioni francesi archiviano una crescita di oltre il 30%. Tornando al mercato italiano, nuovo segno “più” anche per il sorgo, i cui prezzi si attestano su valori simili a quelli dell’orzo (215-217 €/t alla Borsa merci di Torino).
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 25 al 30 gennaio 2021