Caseari, materie grasse "pigre"
Con la ripresa della normale attività, dopo la pausa natalizia, l’andamento del mercato dei formaggi non ha evidenziato particolari differenze rispetto all’ultimo periodo. Gli scambi per entrambi i grana a denominazione si mantengono tutt’ora buoni, con ulteriori ritocchi al rialzo su molte piazze per tutte le varietà del Parmigiano Reggiano, mentre il Grana Padano conferma i listini per le varietà più stagionate e incrementa i valori del 4-12 mesi sia a Milano che Cremona.
Immobilità assoluta riguardo i prezzi di tutte le materie grasse. Le dinamiche mercuriali del latte spot evidenziano un mercato instabile, con listini in leggero recupero a Lodi (+0,75% var. cong.; -16,7% var. tend.), mentre Verona retrocede ancora i prezzi a 34,50 euro al quintale (-2,8% var. cong.; -20,7% var. tend.)
Frumento in crescita
Il 2021 si è aperto all’insegna di listini medi all’origine in crescita sia per il frumento duro che per il tenero. In particolare, quest’ultimo evidenzia una progressione fino al 3% per il fino. Sui mercati esteri si registra una sostanziale tenuta dei listini del duro, mentre il frumento tenero riporta una crescita sia per il comunitario che per l’extracomunitario.
Senza variazioni significative anche le rilevazioni relative ai prezzi di farine e semole, anche se la tendenza appare prevedere un aumento medio.
Avicunicoli, galline sottotono
Il mercato dei polli, muovendosi sulla falsariga dell’ottava precedente, nel corso della settimana appena conclusasi ha registrato una dinamica dei consumi sostenuta nella prima parte e qualche rallentamento nella seconda. I valori del vivo, per entrambe le categorie, hanno ceduto di qualche centesimo, mantenendo comunque su terreno positivo la variazione su base annua (+20,3% var. tend.). Sul fronte del macellato il mercato mette in luce una buona dinamicità negli scambi, con consumi sostenuti, a fronte di un’offerta allineata alle settimane scorse, consentendo una solida invarianza delle quotazioni del macellato e imprimendo aspettative positive negli operatori.
Si contrappone, invece, un mercato sottotono delle galline con una domanda sia domestica di prodotto fresco che estera di prodotto congelato che risultano contenute. Tuttavia, contestualmente l’offerta di entrambe le tipologie di gallina risulta abbastanza limitata, per cui le quotazioni cedono solo leggermente le loro posizioni. Per gli altri prodotti, come faraone e tacchini, grazie a una corretta e prudente programmazione dell’offerta da parte degli allevatori si è consentito al mercato di mantenersi in equilibrio anche dopo le festività, senza eccedenze di prodotto. Il mercato delle uova continua a registrare un andamento dei consumi contenuti, contestualmente la produzione risulta in esubero, con conseguenti erosioni nei listini i sulla maggior parte dei mercati.
Suini, segnali di ripresa
L’intonazione del mercato suinicolo sembra mostrare segnali di ripresa, in questa seconda ottava del mese, volgendo verso l’aumento dei listini soprattutto per quanto riguarda i suini da macello. Le incertezze normative e sanitarie relative all’epidemia Covid-19, le quali si sono protratte ormai da un anno, rendono gli operatori della filiera incerti. La ristorazione risulta praticamente bloccata, il che provoca la riduzione dei consumi di determinati prodotti specifici del settore.
Relativamente al mercato all’ingrosso si registrano complessivi cali per i tagli destinati al consumo, ad eccezione della coppa fresca che rimane stabile, mentre per i tagli destinati all’industria si rilevano complessivi aumenti ad eccezione del lardo fresco che conferma i suoi prezzi. Per quanto riguarda i suinetti da allevamento insiste il trend in aumento, soprattutto per le pezzature più piccole e per quelle mediane, con un’offerta risicata a fronte di una buona domanda, mentre le pezzature più pesanti si confermano tendenzialmente stabili.
Olio, extravergine in leggero calo
La seconda settimana di gennaio ha evidenziato una lievissima flessione a carico dei listini medi dell’extravergine che si sono attestati a 4,75 euro al chilo (-2 centesimi). La variazione riscontrata è imputabile alla piazza di Foggia. Anche l’olio di oliva vergine perde qualche centesimo fermandosi a 2,63 euro al chilo, in questo caso le piazze che hanno evidenziato un assestamento al ribasso sono quelle calabresi. Senza variazioni i valori rilevati per l’olio lampante.
Sul mercato all’ingrosso sostanzialmente stabili i listini degli olii raffinati di oliva e di sansa.
In lieve rialzo, invece, i listini medi dei raffinati di semi di mais, arachide e girasole.
Vino sempre "fermo"
Un’altra settimana senza variazioni, quella appena finita, sul mercato del vino nazionale.
I vini comuni bianchi, all’origine, perdono in media un centesimo fissandosi a 3,26 euro l’ettogrado, mentre i vini rossi restano fermi a 4,03 euro l’ettogrado.
Analizzando i dati di dicembre relativi alle denominazioni di origine non si evidenziano particolari variazioni, fatta eccezione per un lieve incremento riscontrato per il Brunello di Montalcino che si attesta a 930,00 euro l’ettolitro.
Stabili le indicazioni geografiche.
I prezzi dei prodotti agricoli del 18 gennaio 2021
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