Le ultime rilevazioni dell’anno hanno visto prevalere una sostanziale stabilità nei listini delle principali materie prime destinate all’alimentazione zootecnica. Gli scambi sono rimasti limitati, appesantiti anche dall’approssimarsi delle festività di fine anno e da una domanda che rimane contenuta. Sul mercato pesano anche gli arrivi di merce estera. Tra le poche eccezioni alla stabilità va segnalato l’ulteriore calo dei semi di soia di provenienza estera, condizionata dal buon livello di offerta disponibile, e l’aggiustamento al ribasso del sorgo sulla piazza di Milano.
Grano tenero sui livelli di un anno fa, ma +46% rispetto al 2020
Poche variazioni nei listini dei cereali foraggeri nella settimana pre-natalizia. I prezzi del grano tenero foraggero sono rimasti attestati sulla piazza di Bologna sui 330-335 €/t (franco arrivo), in linea con i valori che si registravano dodici mesi fa ma su un livello che resta superiore invece del 46% rispetto al 2020.
Orzo nazionale, +3% su base annua
Scenario simile per l’orzo nazionale, stabile di fatto su quasi tutte le principali piazze di scambio italiane. I valori attuali (310-315 €/t a Bologna, franco arrivo) mantengono una leggera crescita su base annua (+3%).
Sorgo in calo sulla piazza di Milano
Nessuna variazione anche nei listini del sorgo, ad eccezione del ribasso di 3 €/t sulla piazza di Milano dove i prezzi sono scesi sulla soglia dei 330 €/t (franco arrivo). A differenza di grano tenero e orzo, le quotazioni del sorgo mantengono un aumento a doppia cifra (+10,8%) rispetto alla scorsa annata.
Segnali di cedimento per la soia estera
Chiusura d’anno con un leggero cedimento per la soia di provenienza estera. A Bologna si è confermato lo scenario ribassista già osservato nelle settimane precedenti, che ha portato le quotazioni dai 630 €/t di metà ottobre agli attuali 560 €/t (franco arrivo), complici i consistenti arrivi di merce estera e il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro. Pur rimanendo positiva, si è ridotta ancora la variazione su base annua, attestata ora su un +3%. Maggiore stabilità per la soia di origine nazionale, invariata su quasi tutte le Borse Merci nazionali. Il confronto con lo scorso anno resta però negativo (-2% a Bologna). Le precipitazioni registrate in Argentina hanno parzialmente ridotto le tensioni sulla soia scambiata alla Borsa di Chicago, pur non risolvendo il problema dell’impatto sulla siccità sul prossimo raccolto argentino. Le quotazioni hanno chiuso la settimana sui 14,80 $/bushel (pari a 512 €/t), praticamente invariate rispetto a sette giorni prima.
Farina di soia, la corsa al rialzo si ferma
Tra i proteici, si è fermata la corsa al rialzo dei prezzi all’ingrosso della farina di soia. A Bologna la farina proteica estera si è confermata sui 600 €/t (franco arrivo), un livello che rimane comunque più alto di quasi il 25% rispetto a dodici mesi fa.
Farina di girasole, "tiene" quella integrale
Variazioni settimanali contenute per la farina di girasole, ad eccezione del rincaro di 5 €/t alla Borsa Merci di Torino per il girasole integrale, per via di una minore disponibilità degli oleifici. Anche per la farina di girasole i prezzi mantengono una decisa crescita su base annua, sia per il prodotto integrale (+17%) sia proteico (+25%).
Farina si colza, si vola ad alta quota
Restano invariati ma su livelli sostenuti i prezzi all’ingrosso della farina di colza (390-395 €/t a Bologna, franco arrivo), più alti dell’11% rispetto a un anno fa.