Alimentazione zootecnica: stabili i cereali foraggeri, arretra ancora la soia

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Secondo le rilevazioni della Borsa merci telematica italiana (Bmti), tra le farine proteiche cedono punti il girasole e la colza

Con l’avvio della raccolta sempre più vicino e con i timori che la recente ondata di maltempo nel Nord Italia possa aver impattato su resa e qualità delle colture, i prezzi degli orzi nazionali hanno mostrato una sostanziale stabilità su quasi tutte le principali borse merci nazionali. Variazioni limitate si sono osservate anche nei listini dei grani teneri foraggeri e del sorgo.  La disponibilità di merce estera e i cali sulle principali piazze di scambio internazionali hanno determinato un nuovo arretramento dei prezzi della soia. Tra le farine proteiche, un ulteriore ribasso settimanale ha interessato la farina di girasole, mentre dei rialzi sono tornati a registrarsi per la farina di soia.

Orzi, prezzi fermi al palo

La terza settimana di maggio ha messo in evidenza una generale stabilità per i prezzi dei cereali foraggeri, su cui pesa l’offerta di merce estera a compensare una disponibilità di prodotto nazionale in calo. Per quanto riguarda gli orzi, l’offerta di prodotto nazionale è ormai ridotta e su alcune piazze di scambio è conseguentemente quotato solo il prodotto di provenienza comunitaria. Sulla piazza di Bologna il prezzo dell’orzo nazionale è rimasto fermo sui 253-258 €/t (franco arrivo). Invariato anche il prodotto comunitario (255-258 €/t, franco arrivo). I prezzi attuali sono più bassi rispetto ad un anno fa di circa il 30-35% a seconda delle provenienze.

Grani teneri, -40% rispetto al 2022

Si confermano sostanzialmente stabili anche i grani teneri zootecnici: a Bologna il prezzo medio rimane sui 260 €/t (franco arrivo). Sfiora il 40% la flessione rispetto alla scorsa annata.

Sorgo stabile

Ferme anche le quotazioni del sorgo nazionale (266-270 €/t a Bologna), in calo del 30% su base annua.

Crolla la soia

Sesta settimana consecutiva di ribasso per i semi di soia, condizionata dagli arrivi di merce dall’estero. A Bologna calo settimanale a doppia cifra sia per la soia nazionale (-10 €/t, 449-454 €/t) sia per la soia di provenienza estera (-15 €/t, 460-480 €/t). Per entrambe le origini, la riduzione rispetto ad un anno fa è ampia e supera il 30%. Volgendo lo sguardo ai mercati esteri, settimana segnata da ribassi anche alla Borsa di Chicago, dove le quotazioni dei futures hanno chiuso la settimana sui 13 dollari per bushel (pari a 445 €/t), in calo del 6% rispetto a sette giorni prima. Da inizio mese le quotazioni hanno perso il 10%. In generale, le quotazioni internazionali stanno risentendo delle prospettive produttive positive per la prossima annata: il raccolto globale di soia, secondo le stime di maggio dell’International Grains Council, supererebbe i 400 milioni di tonnellate, con un incremento di quasi il 10% rispetto all’annata attuale. Una performance che beneficerebbe sia degli aumenti del raccolto negli Stati Uniti (+5,5%) e in Brasile (+2,9%), che, soprattutto, in Argentina, dove gli analisti britannici si attendono quasi un raddoppio della produzione dopo il pessimo raccolto dell’annata attuale.

Farine proteiche: aumenta quella di soia, in calo girasole e colza

Tra le farine proteiche, tornano in aumento i prezzi all’ingrosso della farina di soia (+10 €/t per la farina proteica estera quotata a Bologna). I valori attuali restano in leggero calo su base annua, pari ad un -5% circa. Ancora un segno meno per la farina di girasole proteica (-3 €/t a Bologna) mentre, dopo una fase di stabilità in atto da fine marzo, tornano in calo i prezzi della farina di colza (-3 €/t).

Leggi i prezzi dei cereali foraggeri e delle materie prime zootecniche nella settimana dal 15 al 20 maggio 2023

Alimentazione zootecnica: stabili i cereali foraggeri, arretra ancora la soia - Ultima modifica: 2023-05-22T10:33:38+02:00 da Redazione Terra e Vita

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