Caseari
Andamento stazionario per tutte le materie grasse, con lo zangolato in tenuta sulle piazze emiliane a 1,15 euro al chilo ormai da diverse settimane. Stabili anche i listini del burro Cee e del pastorizzato a Milano e Mantova a 3,35 euro al chilo. Per il Grana Padano Dop settimana senza particolari novità, con prezzi rimasti stazionari in un contesto di mercato nella norma. Diversamente invece per il Parmigiano Reggiano l’andamento degli scambi risulta piuttosto calmo per tutte le varietà, con ulteriori flessioni su tutti i principali centri di contrattazione. Cedono 20 centesimi al chilo tutte le varietà sia a Milano che Mantova, mentre sulla piazza di Reggio Emilia le perdite toccano i 30 centesimi. Riesce a contenere i cedimenti la piazza di Parma dove tutte le stagionature flettono i valori di 10 centesimi.
Avicunicoli
Riprende questa settimana con notevole intensità il calo dei prezzi per i conigli vivi all’origine. Congiuntura flessiva su tutte le principali piazze: per il coniglio leggero su Treviso e Verona i listini perdono in sette giorni ben 18 centesimi al chilo (-10,29% variazione congiunturale; -17,80 variazione tendenziale) mentre più contenute intorno ai 10 centesimi al chilo appaiono le perdite sulla piazza di Arezzo. Le media del calo su base nazionale dei conigli vivi all’origine è del -10,11% rispetto alla precedente di rilevazione. Le carni cunicole seguono l’andamento del vivo, sebbene in misura meno intensa: Firenze, Milano e Palermo risultano in calo rispettivamente del -2,02%, del -2,06% e del -1,65% rispetto a sette giorni fa. Sostanziale stabilità per le galline su tutti i centri di scambio ad eccezione di Verona dove per la taglia media si rileva un notevole recupero del +17,39%. A detta degli operatori nel corso delle prossime settimane potrà verificarsi un ulteriore aumento della domanda, determinata da un aumento dei consumi, soprattutto dovuti dalla psicosi dell’epidemia da Coronavirus tutt’ora in corso. Gli animali da cortile minori quali anatre, faraone e piccioni non mostrano particolari variazioni. Anche le uova di gallina non mostrano variazioni rispetto alla precedente di rilevazione.
Bovini
Le principali categorie merceologiche relative al comparto bovino da macello non presentano, nell’ottava settimana del 2020, particolari variazioni. A fronte di una sostanziale tenuta, le principali flessioni si rilevano solo per le manze da macello (-0,35% rispetto alla precedente settimana) determinate essenzialmente dalla piazza di Vicenza, dove cedono Charolaise, limousine e incroci francesi e dalla piazza di Cremona, dove cedono Frisona e incroci francesi. Sottotono anche il mercato delle vacche da macello, che perdono complessivamente il -1,75% rispetto alla scorsa settimana. Fanno eccezione i vitelloni che presentano un segno positivo su base congiunturale. Per quanto riguarda gli animali da ristallo si distinguono i vitelli Charolaise su Modena, che recuperano il +3,7%, mentre tutte le altre variazioni sono comprese tra il -0,6% e +0,1%. Gli operatori del settore affermano che probabilmente nelle prossime settimane il mercato potrà essere influenzato dalle circostanze in atto, che vedono il Nord Italia affrontare una crisi epidemiologica in atto. Le variazioni di prezzo saranno presumibilmente influenzate da un eccesso di domanda, determinata da un aumento dei consumi.
Suini
Nel settore suini da allevamento prosegue l’ondata rialzista dei prezzi concentrata soprattutto sulle categorie di peso minore a causa di un’offerta nazionale ed estera in contrazione, mentre ancora in controtendenza con listini stabili su fondo cedente risultano quelle di peso maggiore. La tendenza della scrofa da macello risulta stabile con la quotazione di 0,75 euro al chilo su tutti i principali mercati. Relativamente ai suini da macello la settimana è stata testimone della mancata formulazione del prezzo da parte della CUN, per tutte le categorie di peso sia del circuito tutelato che non tutelato. Per ciò che concerne i tagli, quelli della carne suina per il consumo risultano in recupero, mentre quelli per l’industria risultano in leggera flessione rispetto alla settimana passata, determinate soprattutto dai cali della pancetta pancettone e spalla, a fronte di una sostanziale tenuta di entrambe le tipologie di cosce.
Vino
Ancora una settimana interlocutoria per il mercato del vino nazionale. Non si evidenziano variazioni nei listini medi di tutti i prodotti rilevati. Il mercato risulta sostanzialmente fermo con pochi scambi e quindi prezzi stabili.
Olio
La terza settimana del mese di febbraio ha evidenziato un mercato sostanzialmente calmo con poche operazioni di compravendita e prezzi stabili. Un lieve rialzo si è registrato per i listini medi dell’E.V.O. che si attestano a 3,21 euro al chilo a fronte dei 3,19 di sette giorni fa. Questa variazione è da imputare principalmente alla piazza di Foggia, sulla quale si è rilevata una fisiologica crescita del valore medio del prodotto dovuto alla chiusura dei frantoi. Stabili i prezzi medi dell’olio vergine e del lampante, rispettivamente a 2,20 e 1,55 euro al chilo. Senza particolari variazioni anche il segmento dei raffinati di oliva e di sansa, anche se per i primi si evidenzia una certa mobilità del mercato, in particolare nei mercati di Firenze e Genova. Ancora una settimana di rialzo per i valori dell’olio di semi di mais (1,14 euro al chilo), restano stabili gli altri prodotti monitorati. Anche i mercati esteri evidenziano una stagnazione delle compravendite con i produttori che provano ad offrire prodotto, ma la domanda sembra non favorevole a recepire i prezzi richiesti. La situazione fitosanitaria e vegetativa risulta nella norma del periodo.
I prezzi dei prodotti agricoli del 17 febbraio
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