Tutti i prezzi dei prodotti agricoli rilevati e commentati da Ismea sulle principali piazze italiane nell’ultima settimana. Animali vivi, carni fresche, cereali e derivati, derivati di colture industriali, foraggi e alimenti per il bestiame, latte e derivati, oli e grassi vegetali, semi oleosi, uova fresche e in guscio, vini.
Avicunicoli, galline e faraone in difficoltà
Complessivamente si registra un andamento discreto per i polli che, sebbene siano risultati leggermente cedenti sul mercato del vivo, recuperano qualche valore sui tagli, petti in primis. Situazione pesante per le galline, per le quali il disinteresse cresce di pari passo con l’aumento delle temperature; l’unica alternativa commerciale è il mercato estero, ma i prezzi praticati sono esigui. Anche il mercato delle faraone fatica a mantenersi in equilibrio; le quantità offerte rispondono adeguatamente a una domanda ormai fortemente ridotta e, almeno per questa settimana, si è riusciti a mantenere l’invariato. Bene anche il tacchino che recupera qualche valore sulla fesa; l’offerta di vivo è ben controllata per cui le quotazioni restano stabili. Il mercato dei conigli registra consumi minimi a causa del sensibile calo della domanda, come conseguenza delle temperature sempre più calde; si registrano ribassi sia su vivo che su macellato, in misura più decisa rispetto all’ultima volta. Restano invariate le quotazioni delle uova.
Bovini, quotazioni stabili
Anche in questa prima settimana di giugno il mercato bovino è risultato stabile o poco mosso. La categoria più dinamica resta quella dei vitelli baliotti, che movimenta gli scambi su tutte le principali piazze. Mercati vivaci e quotazioni stazionarie per quanto riguarda le razze piemontesi, per le quali la richiesta risulta stabilmente superiore all’offerta. Spunti positivi anche per i vitelli da ristallo, in rialzo per la seconda settimana consecutiva. In Borsa a Modena i tagli di vitellone hanno recuperato per i posteriori e sono in calo gli anteriori. Nel comparto all’ingrosso si rilevano diminuzioni di prezzo per i tagli dei vitelli e per gli anteriori di vitellone; stabili gli altri prodotti a listino.
Suini, mercato nel caos
La settimana appena conclusa è stata segnata dalla sospensione delle rilevazioni di tutte le Borse Merci (Art. 7 - DM 72/2017”) ad eccezione della Sala di Contrattazioni di Milano. L’andamento dei suini da allevamento, dettato dalla seduta della Cun suinetti, risulta in calo per tutte le taglie di riferimento. La seduta della Sala di contrattazione di Milano è risultata molto travagliata per i contrasti tra le controparti e sono stati confermati i prezzi della settimana precedente. Relativamente ai suini da macello la tendenza risulta in aumento sia per il circuito tutelato che per quello non tutelato. Stabile l’andamento di mercato per i listini della carne suina.
Caseario, salgono burro e latte spot
Prosegue il buon andamento di zangolato e burro con aumenti registrati su tutte le piazze seppure contenuti, rispetto alle scorse settimane, sui 5 centesimi al chilo. La quotazione dello zangolato tocca i 3,58 euro al chilo sulle piazze emiliane e i 3,80 euro al chilo a Mantova. Su quest’ultima il burro Cee raggiunge i 5,80 euro al chilo. Andamento sostanzialmente stazionario per i due grana a denominazione con i valori fermi su tutte le piazze. Solo per il Parmigiano Reggiano produzione 30 mesi, segnali di migliore attività registrati a Mantova e Parma. Avanzano i listini del latte spot a Verona con recuperi pari a 3 euro al quintale rispetto ai listini della scorsa settimana, il prezzo medio raggiunto lunedì è stato di 36,50 euro al quintale. Alla stessa stregua anche Lodi chiude le contrattazioni del latte spot con i valori in rialzo di 1,25 euro al quintale, toccando quota 36,25 euro al quintale.
Cereali, male la soia
Settimana all’insegna della stabilità per i cereali a paglia, in attesa delle prime quotazioni riferite al prodotto del nuovo raccolto. Nel foggiano, dove le operazioni di trebbiatura del frumento duro sono iniziate nelle zone litoranee, gli operatori del settore segnalano una certa difformità quali-quantitativa tra i vari appezzamenti, conseguenza diretta delle elevate temperature registrate lo scorso mese di aprile. Relativamente al mais, nel periodo analizzato i listini sono lievemente aumentati in diverse piazze del centro nord, mentre dai principali mercati a termine internazionali stanno giungendo segnali ribassisti. Il prezzo medio all’origine della soia nazionale si è attestato a 370,83 €/t, con una flessione del 2,16% rispetto all’ultima settimana di maggio e del 12,8% su base annua. Nel dettaglio le quotazioni medie sono diminuite di 10 €/t a Milano e di 5 €/t a Bologna. L’attuale dinamica è strettamente correlata all’andamento della borsa di Chicago, dove le scadenze più prossime dei future hanno registrato dei forti cali.
Olio, rialzo per tutte le tipologie
In apertura di mese il mercato nazionale dell’olio d'oliva si è mostrato in rialzo per tutte le tipologie a listino. Tale trend è riconducibile in buona sostanza alle variazioni registrate sulle piazze calabre, dove cresce l’interesse verso tutte le categorie. Stabili le quotazioni rilevate sulla piazza di Gioia Tauro. Per l’extra vergine, inoltre, il rialzo è dovuto ad aumenti, seppur minimi, registrati sulle piazze pugliesi di Foggia e Bari. In leggera flessione sono risultati i Dop, con un calo di 10 centesimi per il Chianti Classico sulla piazza di Firenze. Stesso andamento per gli Igp, causa ribasso dei prodotti toscani sulla piazza di Siena. Mercato in rialzo questa settimana per il rettificato di oliva, che guadagna 5 centesimi sul prezzo medio settimanale. Stabile, o in flessione, il rettificato di oliva di sansa. Nessuna variazione per il comparto degli oli di semi.
Vino, c'è poco fermento
Nella prima settimana di giugno il mercato nazionale dei vini comuni ed Igt si è mostrato sostanzialmente stabile. In rialzo il mercato delle denominazioni d’origine per il mese di maggio.