Caseari, burro a passo spedito
Nel corso della prima ottava dell’anno la commercializzazione dei due formaggi grana a denominazione è risultata sostanzialmente nella norma, ma è stata comunque limitata dalla giornata festiva che ha interrotto la settimana. Riguardo al Parmigiano Reggiano Dop tutte le piazze che hanno mantenuto aperte le contrattazioni hanno confermato i valori precedentemente acquisiti su tutte le varietà, ad eccezione di un leggero adeguamento al rialzo di 3 centesimi per la varietà 12 mesi sulla piazza di Reggio Emilia.
Anche per il Grana Padano Dop gli scambi si mantengono nella norma con qualche segnale di miglioramento più evidente per la varietà 4-12 mesi in recupero di 10 centesimi sia a Cremona (7,25 euro/kg) che Milano (7,20 euro/kg). Riguardo al burro i listini dello zangolato mostrano incrementi pari a 52 centesimi e pari a 20 centesimi rispettivamente sulle piazze di Reggio Emilia e Modena che di fatto equiparano i valori alla piazza di Parma (3,55 euro/kg). Si registra una retrocessione nei valori della crema di latte italiano sulla piazza di Milano (2,88 euro/kg).
Avicunicoli, domanda sostenuta
Il comparto avicolo durante la prima settimana del nuovo anno ha registrato un andamento della domanda ancora sostenuta, a fronte di un’offerta di vivo che è rimasta sempre scarsa e le prospettive, considerati i vincoli sanitari che impediscono al momento l’accasamento dei pulcini nei siti interessati dai focolai, sono che essa rimanga tale per un periodo medio-lungo.
Di fatto la ripresa dei consumi ha nuovamente ampliato la situazione di eccesso di domanda imprimendo nei listini del vivo ulteriori incrementi. Il tacchino sia leggero che pesante, registra incrementi su tutte le principali piazze sia per ciò che concerne i prezzi del vivo che per i tagli, con la fesa che tocca i 7,50 euro/kg a Verona e i 7,45 euro/kg a Milano. Anche per polli, galline e faraone il mercato rimane in uno stato di eccesso di domanda, con i listini su tutte le fasi di scambio in costante aumento.
La richiesta di uova nel corso dell’ultima settimana è risultata in leggero rallentamento a livello intermedio, mentre è rimasta buona quella finale, pertanto sempre a fronte di un’offerta limitata i corsi rimangono saldamente invariati o leggero aumento.
Bovini, virata verso il basso
Il 2022 per il mercato sia del bovino da macello che per le carni, si apre con un’inversione di tendenza rispetto alle ultime settimane del 2021. Il calo dei consumi domestici di carne registrati dopo le festività natalizie, si ripercuote sulle quotazioni che hanno iniziato a mostrare un qualche flessione. Nello specifico ad accusare maggiormente tale dinamica sono le manze da macello di Charolaise, Limousine e Incroci che registrano arretramenti sulle piazze di Vicenza e Cremona.
Anche per le vacche di Pezzata Rossa e Pezzata Nera si registra qualche rallentamento negli scambi, in calo rispettivamente del -3,2% e del -0,9% rispetto ai valori medi di fine anno. Rimangono in buona vista i vitelloni di razza Limousine a Modena che riescono ad aggiungere 2 centesimi al chilo (3,13 euro/kg). Sostanzialmente stabili i vitelli su tutti i principali mercati. Sul fronte dei tagli le maggiori flessioni vengono registrate dai quarti sia anteriori che posteriori di carni di bovini adulti (-4,6% var. cong.) seguiti dai cali delle carni di scottona (-1,7% var. cong.).
Suini, frenata per quelli da macello
Da un’analisi approfondita delle variabili di mercato si evince come la tendenza dei suini da macello sia incline alla flessione con una domanda da parte della Gdo stabile. Relativamente al mercato all’ingrosso risulta stabile la tendenza dei tagli destinati al consumo così come di quelli destinati all’industria ad eccezione delle cosce in rialzo entrambe le tipologie di 4 centesimi. Per quanto riguarda i suinetti da allevamento la tendenza è complessivamente al rialzo con una domanda concentrata sui più piccoli mentre restano stazionari quelli più pesanti.