La domanda zootecnica limitata continua a condizionare negativamente i prezzi dei principali cereali a uso foraggero rilevati nei listini delle Camere di Commercio e Borse Merci nazionali. Per l’orzo, in particolare, si è trattato del quinto ribasso settimanale consecutivo, in un mercato che, allo stato attuale, registra l’assenza di particolari tensioni sul nuovo raccolto, sia in Italia che in Europa.
In Italia la produzione è attesa al di sopra del milione di tonnellate, in lieve calo (-3%, elaborazione Bmti su dati Commissione europea) rispetto al 2019. Atteso invece in crescita l’output nei 27 Stati Membri dell’Ue, dove il raccolto dovrebbe avvicinarsi ai 57 milioni di tonnellate (+2% rispetto al 2019), sebbene in alcune zone del Centro Nord appaiano necessarie delle piogge per una crescita ottimale delle colture.
Orzo, in calo soprattutto quello estero
Alla Borsa Merci di Bologna il prezzo dell’orzo ad uso zootecnico (pesante) si è attestato sui 171 – 174 €/t (franco arrivo), in calo dell’1,7% rispetto a fine aprile. Più marcato il ribasso per l’orzo estero, pari ad un -2,8% rispetto a sette giorni prima. L’ulteriore flessione settimanale ha di fatto accentuato il ritardo rispetto allo scorso anno, ormai vicino ai 20 punti percentuali. Il segno “meno”, complice la domanda contenuta, ha caratterizzato ancora anche l’andamento dei prezzi del mais.
Alla Granaria di Milano il mais standard per uso zootecnico si è riportato sulla soglia dei 180 €/t (franco arrivo), lo 0,6% in meno rispetto alla settimana precedente. Anche in questo caso il ribasso è apparso più spiccato per il prodotto di provenienza estera, con un -1,1% per il mais comunitario. A completare il quadro dei ribassi, anche la leggera contrazione per il sorgo, in particolare sulle piazze del Centro Italia (-1,3% alla Borsa Merci di Perugia).
Soia, produzione prevista in crescita
Nel mercato dei semi oleosi, variazioni limitate per la soia di origine nazionale, invariata alla Borsa Merci di Bologna (377-379 €/t, franco partenza). In calo (-1,1% rispetto alla settimana precedente), invece, il prezzo della soia in arrivo dall’estero. Sul fronte del prossimo raccolto, le stime della Commissione europea indicano per l’Italia un raccolto su 1,1 milioni di tonnellate, in crescita di circa 100mila tonnellate rispetto al 2019. Segno “più” che dovrebbe registrarsi anche a livello comunitario, dove la produzione è stimata in aumento del 12% su base annua.
Tornando ai prezzi, la seconda parte della settimana ha visto invece un recupero delle quotazioni future della soia scambiata alla Borsa Merci di Chicago, anche sulla scia dei segnali di ripresa dell’export Usa verso la Cina. Le quotazioni si sono attestate sugli 850 centesimi di dollaro per bushel, chiudendo la settimana praticamente invariate rispetto a sette giorni prima.
Colza in recupero
Sempre tra i semi oleosi, segnali di recupero per i semi di colza scambiati all’Euronext di Parigi, sostenuti anche dall’aumento dei prezzi del petrolio. La settimana si è chiusa con quotazioni della colza attestate sopra i 370 €/t, in rialzo dell’1,4% rispetto alla settimana precedente. In Italia, intanto, ulteriori segnali di stabilità si sono rilevati per la farina di colza, il cui prezzo all’ingrosso è rimasto praticamente invariato (275-280 €/t alla borsa merci di Bologna, prezzo franco arrivo) per la quarta settimana consecutiva.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 4 all'8 maggio 2020