In attesa di valutare le ricadute sui listini italiani dell’accordo raggiunto lo scorso venerdì 22 luglio tra Russia e Ucraina per lo sblocco dell’export dei cereali, fertilizzanti e altri prodotti agricoli, i prezzi dei cereali foraggeri quotati presso le Borse Merci nazionali hanno mostrato ulteriori segnali di tenuta. A sostenere le quotazioni del grano tenero e dell’orzo è stato il contemporaneo aumento del mais, causato dai danni che la siccità sta infliggendo al prossimo raccolto nazionale. Tra le oleaginose, la settimana ha visto tornare in calo la soia di provenienza estera, complice il clima ribassista registrato sui mercati esteri. Tra i foraggi, ulteriori rincari si sono osservati per l’erba medica.
Il tenero segna un +15% rispetto al 2021
I prezzi del grano tenero foraggero hanno messo a segno un aumento di 5 €/t rispetto alla settimana precedente, portandosi sui 355-375 €/t (franco arrivo) sulla piazza di Bologna, un livello superiore del 15% rispetto a dodici mesi fa.
L'orzo nazionale si quota a 330€/t
Sostanziale tenuta per i prezzi dell’orzo nazionale, con la varietà pesante che a Milano rimane ferma sui 325-330 €/t (franco arrivo), mantenendo un’ampia crescita rispetto alla scorsa annata, pari attualmente ad un +61%.
Incubo siccità anche per il sorgo
Resta non quotato il sorgo, in attesa del nuovo raccolto, su cui persistono timori a causa delle condizioni siccitose.
Erba medica alle stelle
La siccità, con il suo impatto negativo sulle rese e gli alti costi di essiccazione, sta imprimendo in questa annata forti rincari ai prezzi dell’erba medica. La settimana ha visto in particolare un nuovo aumento dei prezzi, saliti a Milano sui 345-350 €/t (erba medica disidratata in pellet, 1° qualità, franco arrivo), 15 €/t in più rispetto a sette giorni prima. Su base annua la crescita sulla piazza milanese è del +72%.
Le prospettive di un buon raccolto raffreddano i listini della soia
Torna in ribasso il prezzo della soia di provenienza estera: a Bologna i valori hanno perso 30 €/t rispetto alla settimana precedente, scivolando fin sotto la soglia dei 640 €/t (franco arrivo). Calo in linea con quanto riscontrato sui mercati esteri: alla Borsa di Chicago le quotazioni futures hanno perso il 2,1% su base settimanale, scendendo sui 14,30 dollari per bushel (pari a 516 €/t), ai minimi dallo scorso gennaio. A pesare sul mercato americano è il miglioramento delle prospettive sul prossimo raccolto, grazie ad un meteo più favorevole, con l’arrivo delle piogge e un calo atteso delle temperature.
Farine proteiche, sostanziale stabilità
Tra le farine proteiche, dopo i ribassi delle settimane precedenti, hanno assunto un andamento maggiormente stabile i prezzi all’ingrosso della farina di colza, con un rialzo su base annua che a Milano e a Bologna rimane nell’ordine del +20%. Ribasso settimanale per la farina di girasole (-5 €/t), scesa su un valore medio di 355 €/t (franco arrivo). Resta superiore al 10% l’aumento rispetto all’anno precedente.