Torna a prevalere la stabilità nei listini dei cereali foraggeri quotati nelle Borse merci nazionali. La settimana compresa tra il 6 e il 10 settembre ha visto una conferma delle quotazioni per l’orzo e il grano tenero foraggero, in un mercato nel complesso maggiormente stabile dopo gli aumenti delle settimane precedenti. Ancora un segno meno si è osservato per i prezzi dei semi di soia di provenienza estera, con la soia nazionale sempre non quotata. Tra le farine proteiche, complice un rallentamento degli arrivi di merce estera, si è arrestata la fase di ribasso per i prezzi all’ingrosso delle farine di soia.
Orzo invariato
Prezzi stabili per l’orzo su tutte le principali Borse merci nazionali. A Bologna l’orzo pesante è rimasto invariato sui 236-240 €/t (franco arrivo), un livello che rimane comunque superiore del +43,8% rispetto alla scorsa annata. Stabili anche le quotazioni delle alternative di provenienza comunitaria. Sul fronte della produzione, intanto, le stime del Coceral (l’Associazione Europea del commercio di cereali e semi oleosi) diffuse la scorsa settimana hanno rivisto al ribasso le previsioni per il raccolto di orzo dei 27 Stati membri, atteso ora sui 53,5 milioni di tonnellate rispetto ai 55,4 milioni di tonnellate che erano stati stimati a maggio.
Il grano tenero "respira"
Tornando ai listini, si sono fermati i rialzi anche per il grano tenero foraggero, in linea peraltro con quanto osservato per le varietà panificabili. A Milano le quotazioni si sono confermate sui 247-253 €/t (franco arrivo), in crescita del 36,2% rispetto ad un anno fa. Rispetto alla stabilità di grano e orzo, un aumento marginale si è rilevato nei listini del sorgo, in rialzo di 2 €/t a Bologna (252-255 €/t, franco partenza). Si conferma così il sensibile incremento rispetto alla scorsa annata, superiore al +50%.
Soia nazionale ancora non quotata
Poche variazioni nel mercato della soia. Con il prodotto di origine nazionale ancora non quotato, i prezzi del prodotto di origine estera (Ogm) hanno registrato un lieve calo settimanale (-2 €/t a Bologna), rimanendo attestati sui 500 €/t (franco arrivo), il 37% in più rispetto ad un anno fa. Per quanto riguarda il nuovo raccolto italiano, il Coceral ha confermato nella sua stima di settembre una previsione di 1,2 milioni di tonnellate, in linea con quanto indicato nella precedente stima di maggio.
Farine, in calo girasole e colza
Tra le farine proteiche, si è arrestato il calo per la farina di soia. A Bologna la farina proteica estera ha guadagnato 10 €/t, riportandosi sui 415 €/t (franco arrivo). Come per la materia prima, il confronto con i prezzi dello scorso anno resta positivo, pari attualmente a un +21,7%. Listini all’ingrosso in calo, invece, per la farina di girasole e la farina di colza, con flessioni settimanali sia a Bologna che a Milano. I prezzi attuali mantengono comunque un’ampia crescita su base annua, superiore al 20% per la farina di girasole e al 30% per la farina di colza.
I prezzi dei cereali e delle materie prime
nella settimana dal 6 al 10 settembre 2021