Grano tenero, le turbolenze si attenuano
Sul panorama nazionale non si registrano eventi a turbare una situazione che dopo settimane di turbolenza sembra rallentare. I riflessi europeo e internazionale condizionano le scelte degli operatori che dirigono dove possibile l’attenzione al prodotto locale (grani di forza). Per i misti i prezzi sono condizionati dal valore dei rimpiazzi. La volatilità è nell’aria ma al momento le borse si cristallizzano sui valori della scorsa settimana con i grani di forza “tipo” Bologna invariati a 245-248 €/t reso camion arrivo. La seconda voce (panificabili superiori) a 240-243 €/t e la terza voce (“misti”) ancora sui 235-238 €/t; Comunitari reso destino pressoché stabili con gli “spring” esteri poco richiesti tra i 305 €/t (Canadese) e i 313 €/t (Usa).
Grano duro, quotazioni invariate
Sulle piazze nazionali, tranne un allineamento tra Altamura (+3 €/t) e Foggia, si ripetono le stesse quotazioni della settimana passata. Accede poco o nulla di nuovo, con la domanda poco vivace, l’export da mesi assente, e i progressi colturali sotto osservazione. Le prospettive di mercato restano buone per l’origine nazionale, con assenza di offerta Comunitaria (prezzi elevati) e stasi dell’offerta estera sul pronto (normale nel periodo invernale). Con un quadro pressoché invariato e consumi “pandemici” che penalizzano l’export, Il “Fino” nazionale partenza vale sui 303 €/t al Sud e sui 286 €/t al Centro; base “arrivo” piazze di Bologna e Milano il Fino quota un 305-310 €/t; mercantili a meno di 7-10 €/t, e rimpiazzi esteri al Sud in linea con il Fino.
Mais, segnali di distensione
In un quadro generale che resta agitato ma con segnali di distensione soprattutto dai mercati comunitari ed esteri, sulle nostre piazze torna a prevalere la stabilità con minime variazioni di prezzo. La domanda zootecnica è presente ma non prevalente su un’offerta ancora attendista, con scambi rallentati e importatori che gestiscono i “rimpiazzi” per le riconsegne sul pronto. Il mais " con caratteristiche” quota sui 224 €/t reso Nord-Ovest e un 232 €/t (+1) reso Nord-Est; il “generico” sconta un 3-4 €/t in meno con i comunitari arrivo sui 235 €/t e gli esteri sui 245 €/t.
Cereali foraggieri e oleaginose, la soia resta "calma"
Cereali foraggieri: stabilità, consumi routinari, offerta presente e pochi riflessi dagli eventi comunitari consolidano gli orzi, con sorgo e teneri più vivaci (+2-3 €/t su Bologna) per adeguata domanda e il supporto dal mais. Oleaginose: la soia fa segnare un live rafforzamento più valutario che da eventi di mercato (globale) dove si respira meno tensione. La soia Italia vale un 510 €/t reso, l’estera sui 505-507 €/t.