Grano duro, occhi puntati sulle evoluzioni del mercato
Italia
Definitivo il quadro di campagna. A dare la tendenza ci sono le origini alternative “reso Italia” che vedono più pressione dall’Europa e immutata cautela dai paesi terzi. L'eterogeneità qualitativa tra i lotti e la bassa qualità (e salubrità) di alcune partite, al nord, mantengono il mercato fortemente deficitario e legate all’andamento globale, con stime di importazione di campagna saldamente oltre i 2 mln/t. I prezzi si stabilizzano in attesa di capire l’evoluzione dei consumi, dell’export prodotti e del mercato internazionale del grano duro. I molini mantengono un adeguato livello di copertura e interesse per lotti di origine Italia. Su Milano gli sconti per le mercantili si allargano, per evidente minore qualità nelle aree più colpite dal maltempo; Bologna segue la tendenza con meno vigore. Il “Fino” si mantiene su livelli di 325-330 €/t arrivo, mentre i buoni mercantili scontano tra i 16 (Ager) e 35 (Granaria) €/t. Mercantili attorno ai 40 €/t; al Sud, Foggia (meno 5) è ora allineata con il centro-nord.
Europa
Offerta locale e intra-Ue sempre ben presente e preoccupata della possibile concorrenza dalle origini estere, sia a livello locale (nord della Spagna), sia sulle principali destinazioni del bacino del Mediterraneo, Italia inclusa. Qualità proposta buona sotto l’aspetto merceologico (peso, vitrosità, difetti), ma con tenore proteico medio, che assieme alla concorrenza estera contribuisce a mantenere debole il mercato. In regime di domanda poco pressante, sulla Borsa di Siviglia (Spagna) si quota invariato, per un valore partenza stoccatore sui 274 €/t. In Francia, dove la qualità della produzione è medio-bassa, la quotazione Fob Mediterraneo per la qualità “milling” resta sui 300-305 €/t.
Mondo
In Canada si registra qualche segnale di carenza idrica nel terreno, ma al momento lo stato delle colture in campo è ottimale e si stimano rese/ha oltre la media; in Usa tutto procede per il meglio, con oltre l'80% dei campi in eccellenti condizioni vegetative. Il clima favorevole garantisce possibilità di effettuare fertilizzazioni e trattamenti nei tempi previsti. Questa campagna vede, salvo eventi imprevisti, il ritorno del Nordamerica alla piena normalità dei fondamentali: produzioni, consumi e scambi, con parziale ripristino delle scorte di fine campagna. Il Mar Nero, outsider commerciale dal 2023, avrà anch’esso un’annata positiva e già mette pressione al mercato.
Grano tenero, forti differenze sulla base della qualità
Italia
Anche Milano torna a quotare la classe 1 (grani di forza), ma con maggiore spread tra minimo e massimo rispetto a Bologna; la qualità al nord-ovest e fascia geografica più a nord della Pianura Padana ha specifiche e qualità mediocri. Scambi senza particolare pressione da domanda e offerta basata sulla valutazione dei lotti, stante l’eterogeneità di caratteristiche anche nelle aree che hanno raccolto buona qualità. L’aumento di superfici 2023 seminate a grani di forza garantisce adeguata disponibilità, ma con declassamento delle partite meno pregiate. Il “tipo Bologna” su Ager si consolida sui 300 €/t partenza, con sconto di 55 €/t per la classe 2 e di 80 €/t per i “misti”; le alternative comunitarie “panificabili” sui 228-230 €/t arrivo, il grano di forza Ue 14 proteina stabile a 305 €/t reso, con gli spring che salgono a 340 €/t arrivo.
Europa
Lo scenario climatico resta a rischio in Europa e questo porta alla ritenzione alla vendita da parte degli agricoltori impegnati a raccogliere e con evidenza di un raccolto inferiore alle attese anche come qualità. Sui mercati sale il premio per la consegna sul pronto, a compensare le aspettative (su Parigi) di quotazioni elevate anche da dicembre in poi. Localmente i molini sono cauti all’acquisto e gli operatori all’export dai porti comprano il minimo per eseguire i contratti in essere, stante la scarsa competitività in prezzo del prodotto locale sui mercati extra-Ue. Attesa per i primi tagli in Austria e in centro-est Europa a completare il quadro della qualità 2024. Il futuro” su Parigi vede il “milling” posizione di Settembre attorno ai 220 €/t (più 5); il “panificabile” reso porto di Rouen sui 222 €/t (più 9).
Mondo
Le notizie che arrivano dal Mar Nero restano contrastanti riguardo agli effetti (e magnitudo) delle perdurante carenza idrica nel terreno. In Usa e Canada, al contrario, tutto procede per il meglio, anche se l’offerta all’origine resta cauta in attesa della certezza dei parametri di qualità in aggiunta a rese/ha stimate oltre la media storica. Attività di scambio che si mantiene comunque presente e prospettive di produzione mondiali che restano buone, a soddisfare pienamente la previsione di domanda. Mercati a termine che hanno reagito d’impulso al rialzo dopo le ultime notizie “meteo” dal Mar Nero, ma che dovrebbero gradualmente rientrare. Premi su qualità e logistica restano i fattori di incertezza. Prezzi: l’argentino a 274 $/t, l’australiano Soft White a 276 $/t, il Dns a 268 $/t, ed il “milling” Russo a 219 $/t.
Mais, le prospettive restano positive
Italia
La situazione e prospettive della produzione locale restano positive, con la tendenza rialzista del mercato principalmente dovuta agli echi dall’est Europa e dal Mar Nero. Il deficit strutturale italiano porta in questo finale di campagna a quotare i rimpiazzi, traslando alle prossime settimane il consolidamento alla luce dei risultati dai campi: locale ed europeo. Su Bologna e Milano il mais locale si riapprezza di 5 €/t, trainato dai mercati esteri. Scambi orientati al nuovo raccolto, ma con scarsa offerta. Il mais “con caratteristiche” vale un 235-240 €/t, con il “generico” che mantiene lo sconto di 4-6 €/t; comunitari ed esteri in sensibile rincaro a quotare oltre il nazionale con caratteristiche.
Europa
Attenzione sempre sul “weather market” nelle aree più a est del Continente, dove le temperature elevate mettono a rischio lo sviluppo del nuovo raccolto. Sulle piazze si evidenzia una tendenza rialzista che è più evidente nella parte continentale e orientale dell’Europa, con la Penisola Iberica meno influenzata grazie all’offerta dalle Americhe. Scambi principalmente a livello locale, con il settore mangimistico che inizia ad allungare le coperture, anche se il mais perde nelle diete zootecniche competitività in prezzo rispetto al grano. Sulla piazza a termine di Parigi il mais ha recuperato un 5% negli ultimi 7-10 giorni, per una quotazione della posizione agosto attorno ai 220 €/t e con il mais franco porto di Bordeaux sui 222 €/t (più 2); su Euronext il nuovo raccolto (Novembre) a 216 €/t.
Mondo
Il comparto maidicolo si trova ad affrontare turbative climatiche in Usa (tempeste e forti venti) e in Eurasia (siccità nell’Europa dell’Est e Mar Nero), con ritorno dell’effetto speculativo, anche se lo scenario globale al momento non è cambiato se non per la minore offerta dall’Ucraina (ritenzione dei commercianti) compensata dal Brasile, dove di riflesso i prezzi Fob sono saliti. Sul breve periodo importanti saranno le stime di raccolto in Usa e Sudamerica. Prezzi Fob: l’Usa a 189 $/t, l’ucraino 200 $/t, l’argentino 187 $/t, il brasiliano a 198 $/t.
Orzi e soia senza variazioni di rilievo
Italia
Cereali foraggeri: gli orzi riflettono la tensione che arriva dalle origini comunitarie e dal Mar Nero, mantenendosi (al momento) sui livelli della settimana scorsa. Teneri sempre tenuti e sorgo NQ. L’orzo pesante quota un 205 €/t; i teneri valgono un 225-230 €/t. Oleaginose: la soia italiana non quota ancora per assenza di offerta sul pronto. Il mercato viene fatto dal prodotto d'importazione, che resta invariato su Ager sui 450 €/t, mentre Milano sale a 463 €/t.
Europa
Cereali foraggeri: il corso nella settimana ha visto gli orzi seguire di fatto la tendenza rialzista dei grani teneri, in un contesto di incertezza dove sembra più rilevante la necessità dei commercianti di ricoprirsi sul pronto, rispetto a quanto accade a livello climatico; i premi sono più elevati su agosto - settembre rispetto all’ultimo trimestre solare, con scambi ridotti al minimo. Oleaginose: si rafforza la colza, alla luce di un raccolto francese inferiore al 2023 (ma migliore delle stime di giugno) e a una minore produzione in Germania. Riflessi rialzisti anche dai mercati mondiali, per un prezzo della colza su Euronext Parigi, posizione agosto, che vale 477 €/t, con il Fob Rouen nuovo raccolto sui 487 €/t. Sale anche il girasole “oleico” 2024 reso S. Nazaire a 480 €/t (più 10).
Mondo
Cereali foraggeri: si riduce la pressione alla vendita degli orzi in Russia, con l’effetto supportivo dal mais a creare una situazione di mercato che sul pronto si surriscalda, nonostante i raccolti nelle Americhe siano confermati abbondanti. Orzi, teneri e sorgo tornano a salire sul brevissimo, mentre sul breve-medio termine gli operatori sono attendisti in attesa di conferme sulle sirene (speculative?) allarmiste. Orzo Fob Mar Nero a 185 $/t, l’australiano a 242 $/t; il grano Srw Fob Golfo a 218 $/t e l’ucraino 200 $/t.
Oleaginose: la soia resta al rialzo per il ritorno del rischio siccità in Usa che fa salire il Cbot e direziona verso il Sudamerica la ritrovata domanda asiatica sia sul pronto che sul breve termine. Anche la colza in Canada sconta la carenza di precipitazioni delineando un quadro del settore degli olii vegetali nuovamente in tensione. Prezzi Fob: la soia Usa a 441 $/t, la brasiliana a 431 $/t e l’argentina a 426; la colza canadese Fob Vancouver a 519 $/t.