Grano duro: le prospettive di copertura tengono bassi i prezzi

grano duro
Anche le quotazioni del tenero si sono consolidate rispetto a un mese fa. Preoccupa la discesa del mais, data una maggiore offerta e una domanda in calo

Grano duro, molti operatori hanno giocato d'anticipo

Italia grano duro

Nulla è cambiato da fine luglio, con il raccolto 2024 indicato in un range tra i 3,1 e i 3,3 mln/t e con qualità della granella buona al centro e al sud, ma con problemi a macchia di leopardo al nord. La disponibilità di prodotto “any origin” resta comunque adeguata e le quotazioni comunitarie ed estere restano competitive, consentendo agli utilizzatori di coprire senza affanni il maggiore deficit di campagna. Quotazioni invariate per l’origine nazionale, con il “Fino” che si mantiene sui 315-320 €/t arrivo, il buono-mercantile a sconto di 10-15 €/t, mentre i mercantili pagano un 30-40 €/t in meno. Al sud i prezzi sono in linea con i valori del centro-nord.

Europa grano duro

Le notizie positive dal Nordamerica mantengono attiva l’offerta intra-Ue, anche se gli scambi restano limitati per la residua incertezza dei detentori comunitari. Si registrano offerte e vendite sull’Italia da Spagna, Grecia e Francia, anche se la maggior parte dell’eccedenza locale è già stata collocata sul mercato prima dell’estate, temendo la concorrenza di Canada e Turchia. La Borsa di Siviglia (Spagna) si conferma sui valori di 270-275 €/t per il “duro gruppo 1”, con la Francia che quota un Fob Mediterraneo per la qualità “milling” nominalmente sui 300 €/t.

Mondo

Il ritorno dell’offerta turca si somma con i positivi riscontri in rese/ha da Usa e Canada, per un quadro commerciale che si prospetta pesante se, come atteso, tra qualche settimana si sommerà anche l’offerta russa (diretta o via Turchia “post-blocco dell’import”). La qualità delle messi in Nordamerica è al momento stimata per la maggior parte nei “gradi 1 e 2”, anche se la trebbiatura in Canada è ancora gli inizi. Il probabile ritorno dei mercati mondiali alla piena normalità deprime le quotazioni all’origine, con l’effetto cambio euro/dollaro a dare ulteriormente competitività in prezzo alle origini extra-Ue. Le ultime aste del Nord Africa sono state aggiudicate, per una qualità “milling”, sui 330 $/t Cif porto Sud Mediterraneo.

Grano tenero, listini stabili rispetto a fine luglio

Italiagrano duro

Borse merci che dopo la pausa estiva riaprono senza variazioni di rilievo, con solo un aggiustamento al rialzo di Milano per le voci inferiori. Offerta di grani di qualità che trova adeguata richiesta, con adeguata disponibilità per le altre classi che rallentano gli scambi a coprire il fabbisogno degli utilizzatori. Il “tipo Bologna” su Ager si conferma sui 305-310 €/t partenza, con sconto di 40-50 €/t per la classe 2 e di un 80 €/t per i “misti”; le alternative comunitarie “panificabili” sui 225-230 €/t arrivo. Il grano di forza Ue 14 proteina sui 315 €/t reso, con gli spring che scendono a 340 €/t arrivo.

Europa

Le piazze scontano un’annata che vede ampia disponibilità di grani con proteina “media” e “medio-bassa” a soddisfare una domanda molitoria che trova valide alternative di qualità (e prezzo) dalle origini extra-Ue. Si confermano raccolti inferiori alle attese come specifiche e tenore proteico in Francia e centro Europa, con una produzione comunitaria rivista a 116 mln/t, ai minimi degli ultimi anni. Scambi locali nella media con minore interesse degli esportatori, stante la non competitività dell’origine Europa sulle destinazioni internazionali. Il futuro” su Parigi vede il “milling” posizione di Settembre a 205 €/t, con il “panificabile” reso porto di Rouen sui 206 €/t (meno 15 su inizio mese).

Mondo

Con il progredire della raccolta, migliorano le prospettive di produzione nel Mar Nero e si confermano le stime in Nordamerica per un quadro generale di disponibilità più che adeguato ad una domanda che al momento tiene, ma con segnali di un possibile rallentamento. La strategia di vendita della Russia è di evitare pressioni sul prontissimo per mantenersi sul mercato anche nel 2025, con l’Ucraina che dovrebbe raccogliere un prodotto qualitativamente migliore del 2023; bene il riscontro di rese/ha in Nordamerica e Borse d’oltreoceano in ritracciamento. Prezzi: l’argentino a 272 $/t, l’australiano Soft White a 274 $/t, il Dns a 257 $/t, il “milling” russo a 221 $/t.

Mais, offerta in crescita a livello globale

Italia

Confermato lo scenario produttivo locale ed europeo, le nostre piazze continuano a perdere terreno sia per l’aumento dell’offerta globale che per la minore domanda locale dovuta anche alla crescente preoccupazione pandemica che già rallenta la domanda dal settore zootecnico e della trasformazione. Su Bologna e Milano si registrano cali generalizzati di 5 €/t, per un prezzo del mais “con caratteristiche” sui 225-230 €/t, con il “generico” a sconto di 4-6 €/t. Comunitari ed esteri in calo, con quotazioni in linea (o appena sotto) il nazionale con caratteristiche.

Europa

Sulle piazze comunitarie regna una calma di “attesa” per meglio capire il quadro di mercato “globale” (e non solo locale), con gli utilizzatori molto guardinghi a prendere posizione allorché si prospetta nei prossimi mesi ampia disponibilità di prodotto estero. Scambi a rilento sia a livello interno che intra-Ue, con la Spagna al momento attendista e l’Asia “assente”. Sulla piazza di Parigi la posizione Novembre scivola a ridosso dei 200 €/t (meno 6), con il franco porto di Bordeaux sui 202 €/t (meno 7).

Mondo

Le recenti proiezioni Usda per il raccolto americano parlano di una produzione prossima ai massimi storici. Sulle piazze internazionali, sia del fisico che del “termine” (Cbot), i riflessi sono stati ribassisti. In Usa il calo è netto, mentre in Brasile la riluttanza dei produttori a vendere ulteriori volumi controbilancia in parte la tendenza ribassista di una fiacca richiesta mondiale, con la Cina che potrebbe ridurre l’import nei prossimi mesi. Usa, Sudamerica e Ucraina saranno antagonisti in un mercato compratore. Prezzi Fob: l’Usa a 185 $/t, l’ucraino 203 $/t, l’argentino 183 $/t e il brasiliano a 192 $/t.

Oleaginose e cereali foraggeri, occhi puntati sulla peste suina

Italia grano duro

Cereali foraggeri: gli orzi, dopo l’aumento (più 4 €/t) del 22 agosto, si confermano sui valori della scorsa settimana di 209 €/t arrivo. Di fatto i listini risultano congelati, come l’intero settore dei foraggeri, nell’attesa che si meglio definisca il rischio peste suina. Teneri in lieve flessione sui 225 €/t arrivo e sorgo bianco che riapre sui 200 €/t partenza, meno 10 rispetto ad inizio Agosto. Oleaginose: la soia italiana sempre NQ, con l’origine estera che ha mantenuto costante il trend ribassista e oggi vale reso destino sui 425 €/t (Ager) e 428 €/t (Milano).

Europa grano duro

Cereali foraggeri: ultime settimane all’insegna della calma piatta per gli orzi, con limitato interesse d’acquisto sia locale che verso i porti, nonché qualche sussulto per i teneri, che però restano depressi da eccesso di disponibilità (rispetto alle stime di fine primavera). Quotazioni basse e ritenzione dell’offerta che però non influenza il corso. Oleaginose: mercato della colza che si rafforza, dopo i recenti cali, con la conferma di una minore produzione Ue per il 2024 e simili prospettive nel resto del mondo. Si prospetta maggiore dipendenza dell’industria olearia dall’origine ucraina. Su Euronext Parigi, posizione Novembre a 469 €/t, con il Fob Rouen nuovo raccolto sui 465 €/t; si conferma il prezzo del girasole “alto oleico” sui 470-475 €/t reso S. Nazaire (Francia).

Mondo

Cereali foraggeri: nel complesso lo scenario degli “All Grains” fa prevedere un’annata 2024/25 senza particolari tensioni e questo si riflette sul delicato settore dei grani ad uso zootecnico, che gradualmente rientrano verso valori di prezzo storici o pre-covid. Migliorano le stime nel Mar Nero, mentre è da seguire l’evoluzione del raccolto australiano (in contrazione). Fattore depressivo e stabilizzante la minore richiesta dall’Asia, che al momento congela ogni possibile ripresa dei mercati. Orzo Fob Mar Nero a 185 $/t, l’australiano a 248 $/t; il grano Srw Fob Golfo a 211 $/t e l’ucraino 201 $/t. Oleaginose: le piazze si surriscaldano con il ritorno della domanda asiatica di soia (sia Usa che dal Sudamerica) e le notizie di un minore raccolto di colza in Canada. Borse americane al rialzo, con possibilità di consolidamento della tendenza rialzista alla luce della ritenzione alla vendita di soia in Brasile e della maggiore domanda europea di colza. Prezzi Fob: la soia Usa a 410 $/t, la brasiliana a 412 $/t e l’argentina a 413; la colza canadese Fob Vancouver a 472 $/t.

 

Grano duro: le prospettive di copertura tengono bassi i prezzi - Ultima modifica: 2024-08-30T18:56:54+02:00 da Marco Pederzoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome