Grano tenero
Italia
Dopo settimane di staticità torna la domanda e le quotazioni fanno segnare lievi aumenti. La ripresa è su tutte le classi con i “drivers” che per i grani di forza restano il sensibile differenziale di prezzo con le (più costose) alternative comunitarie ed estere e per i grani panificabili con i rimpiazzi, comunitari ed esteri, rivitalizzati dalla domanda internazionale. I molini operano coperture sul 2020 in presenza di buona disponibilità locale soprattutto per il “tipo Bologna” che su bologna e Milano si rafforza di 1 €/t per un valore di 226 €/t arrivo; panificabili superiori sui 212-213 €/t, ed i “misti” a 202-205 €/t (+2). Comunitari e Mar Nero in recupero di 1-2 €/t, con gli “spring” USA che registrano un -4 €/t
Europa
La costanza delle esportazioni verso il basso Mediterraneo (principalmente Algeria) hanno nei fatti mantenuto le quotazioni durante la scorsa settimana. A livello locale i molini sono all’acquisto sul pronto e, soprattutto, sul secondo trimestre di campagna ove potrebbe pesare il ritardo finora accumulato nelle semine “vernine”, contrastate dalle recenti piogge. Scambi intra-EU nella media con il limite della logistica su ruota. Sull’Euronext il Dicembre a 186 €/t (-1) con il Marzo a 183 €/t; il 76-11-220 Fob Costanza a 190 €/t e lo “spot” Fob Rouen a 182 €/t (-2).
Mercato mondiale
Poche le notizie nuove con leggero effetto rialzista sui prezzi. A tenere in pressione il mercato sono le notizie dall’Emisfero Sud, ove l’Australia conferma un raccolto a 16 mio/t (-3 mio/t sulle attese di Novembre), e dal Mar Nero ove i prezzi locali si rafforzano nonostante la pressione alla vendita dei detentori e la siccità che resta nelle aree cerealicole di Russia ed Ucraina. Le continue aste d’acquisto di Egitto e Algeria garantiscono un buon livello di scambi in area Mediterraneo; gli USA trovano la domanda dall’Asia e dal Centro America. Prezzi: l’Argentino “pane” a 200 $/t (+4), il DNS Pacifico a 264 $/t, l’Aussie Soft White a 241 $/t (+4) e il Russo a 210 $/t (+2).
Grano duro
Italia
Scenario abbastanza immutato con scarso interesse della domanda sul prontissimo a congelare le quotazioni al Centro-Nord sui valori di fine Novembre, con il Sud in calo di 3 €/t per una buona disponibilità di prodotto locale, dai mercantili al Fino, che è sufficiente a coprire le richieste “spot”; ogni valutazione su volumi e qualità pare rimandata alla riapertura di inizio 2020. Arrivi regolari di prodotto comunitario ed offerta (rivendite) di prodotto estero a conservare l’equilibrio in un mercato al momento senza turbative. Semine in ritardo al Nord con il Sud che lentamente si avvicina al 50%. Prezzi: il “Fino Nord” arrivo Bologna a 270 €/t, il “Fino Centro” a 280 €/t; il “Fino Sud” su Foggia a 287 €/t. Mercantili a 260-270 €/t.
Europa
La disponibilità di prodotto c’è ma la domanda rallenta in attesa di meglio definire lo scenario ed i fabbisogni dell’industria da qui a fine campagna, considerando che molto è già stato venduto a livello intra-EU, od acquistato dall’estero. Le semine in Francia restano in sensibile ritardo sullo storico e potrebbero ridurne l’aumento rispetto al 2018; in Spagna, al contrario, le piogge hanno ridato serenità agli operatori con semine attese oltre i 0,3 mio/ha (+10%). Quotazioni in lieve flessione causa assenza di domanda sul prontissimo; base CIF Italia il “fino” francese sui 270 €/t e lo spagnolo sui 290 €/t.
Mercato mondiale
I laghi sono prossimi alla chiusura attesa per metà Dicembre e l’attenzione degli operatori si focalizza sul primo semestre 2020 che potrebbe rivedere le aste dal Nord Africa. L’offerta in volume e qualità dal Nord America è ormai definitiva: sufficiente disponibilità di gradi 1-2, grazie all’ampio riporto di raccolto 2018, ampia offerta di grado “3” e gradi “4-5”, questi ultimi con caratteristiche molitorie medio-basse. Con l’Australia ed il Messico fuori dai giochi sul primo semestre 2020, i prezzi li fanno i Canadesi: il 1/2 CWAD 15% proteina nominale a 330-355 $/t (-5) CIF Italia, i “gradi” 3 proteici a sconto di 20-30 $/t.
Mais
Italia
Da settimane non si assiste ad alcun cambiamento dei fondamentali a livello locale con (scarsa) domanda che trova senza difficoltà adeguata offerta; solo minimo segnale di ripresa per le origini estere su Milano, ma è più assestamento che cambiamento. L’effetto orizzontale delle quotazioni dei cereali a paglia al momento non influenza il mais che si conferma come prezzi su Bologna e Milano: il mais “con caratteristiche” quota tra 176 e 178 €/t reso destino con il “generico” a 172-175 euro/t ed i Comunitari e l’origine Ucraina a 178-179 €/t (+1) arrivo.
Europa
il condizionamento sui prezzi dell’ampia offerta Comunitaria si combina con la pressante offerta estera per un sostanziale consolidamento del trend depressivo di Novembre. In Francia la raccolta, oltre il 95%, è sempre ostacolata dalle piogge; il resto d’Europa è raccolto. La domanda locale è nella media senza picchi di richiesta e sulle piazze le quotazioni si confermano sia sul pronto, con il Fob Bordeaux sui 164 €/t che sull’Euronext ove il Gennaio vale 165 €/t (-1) ed il Marzo a 169 €/t.
Mondiale
qualche segnale di ripresa sul CBOT per la ritrovata domanda (locale) in USA. Il ritardo della raccolta americana e condizioni siccitose in alcune aree dell’Argentina si compensano con le positive notizie dal Brasile e l’aggressività dell’offerta Sudamericana che ha nuovamente fatto segnare volumi d’esportazione settimanale record (e prospettive di forte riduzione degli stock). Prezzi Fob ($/t): l’Argentino a 171 (+3), il Brasiliano a 178 (+2), l’USA a 172 (+1) e l’Ucraino a 169.
Cereali foraggeri e oleaginose
Italia
Cereali foraggeri: tutto come la scorsa settimana tranne per il sorgo, con pochi scambi e quotazioni dei teneri e degli orzi immutate anche per l’ampio livello di copertura dei mangimifici: su Milano e Bologna il tenero tra 190 e 200 €/t, il sorgo sui 184 €/t (+2) e gli orzi pesanti tra 174 e 178 €/t.
Oleaginose: i riflessi delle notizie internazionali della soia sono essenzialmente depressivi ma le quotazioni Italiane non mutano con la nazionale arrivo a 347-350 €/t e l’estera a premio di 5-8 €/t (inv).
Europa
Cereali foraggeri: le quotazioni di grano ed orzo non hanno avuto variazioni di rilievo in un contesto di mercato intra-EU atono con maggiore vitalità da Nord a Sud. Semine “vernine” in rapido progresso e buon inizio colturale. L’orzo francese Fob Rouen a 166 €/t (-2) con il tenero Fob Rouen a 183 €/t (+1).
Oleaginose: la colza europea torna a salire grazie all’effetto rialzista del “palma” e di una minore disponibilità globale di colza/canola; l’origine francese reso Rouen sui 394 €/t (+6); il girasole “alto oleico” ha domanda e, reso Bordeaux, si conferma a 410 €/t.
Mondiale
Cereali foraggeri: la tendenza dei cereali zootecnici resta ben tenuta con segnali di ripresa sia per i teneri (domanda in crescita) che per gli orzi (produzioni 2019/20 in calo); l’orzo Ucraino Fob a 187 $/t e l’australiano a 211 $/t (+3), il tenero Soft Red Winter a 239 $/t Fob con il Russo Fob Azov a 202 $/t (+3).
Oleaginose: settimana corta e pessimismo sull’esito dei negoziati USA-Cina pesano più di un volume di scambi sostenuti soprattutto dal Sudamerica. Prezzi Fob: la soia US Golfo a 344 $/t (-6), l’argentina a 348 $/t (-3) e la Brasiliana a 362 $/t (+1).