Caseari, grana ancora col segno positivo
Anche per quest’ultima settimana di ottobre il segno positivo interessa i due formaggi grana a denominazione. Durante tutto il corso del mese gli scambi per entrambi si sono mantenuti su buoni livelli e una domanda interessata ha contribuito a spingere al rialzo i listini.
Per il Parmigiano Reggiano Dop 12 mesi il recupero medio delle piazze sia emiliane che lombarde si concretizza dai 20 ai 25 centesimi al chilo portando al media nazionale a 9,50 euro/Kg, assottigliando il divario negativo su base annua (-10,5%). Anche per il Padano 4-12 mesi la congiuntura settimanale appare di segno positivo con un andamento degli scambi, che grazie a una richiesta ancora interessata è risultato buono e con quotazioni medie che hanno mostrato un incremento dai 10 ai 20 centesimi, a seconda delle piazze. Ancora nulla da segnalare sui listini del burro, inchiodati sui medesimi valori del mese precedente. Mentre si segnalano flessioni per la crema di latte sulla piazza di Milano quotata 1,78 euro al chilo, che retrocede ulteriormente i corsi di 4 centesimi (-2,2% variazione congiunturale; -5,3% variazione tendenziale).
Bovini tendenzialmente in flessione
Anche questa settimana per i bovini da ristallo si nota una situazione leggermente flessiva nel complesso (-0,1%), che si compone di un modesto recupero nelle vitelle (+0,39%) e lievi flessioni per baliotti e vitelli che rispettivamente perdono il -0,17% e -0,3% rispetto alla scorsa settimana.
Per quanto riguarda i bovini vivi da macello, la stabilità caratterizza manze, tori, vacche e vitelli. Il vitellone di Charolaise e di incrocio francese mostrano leggeri recuperi: infatti le piazze di Modena e Padova portano la media di prezzo della Charolaise a livello nazionale ad un + 0,28%, mentre solo la piazza di Padova, con un +1,68%, porta la media nazionale degli animali di incrocio francese ad un +0,57%.
Le carni di bovino adulto all’ingrosso mostrano questa settimana una flessione del -0,73% su base media nazionale, trascinate al ribasso dalla piazza di Modena del -1,26%. Per contro le carni di vitellone, ad esclusione dei quarti posteriori che risultano lievemente flessivi, mostra alcuni recuperi: infatti le mezzene vengono scambiate sulla piazza di Modena ad un prezzo superiore alla scorsa settimana del +0,4%, mentre i quarti anteriori recuperano, sulla stessa piazza, il +2,79.
Avicunicoli, buone performance delle galline
La quarantaquattresima settimana del 2020, il comparto avicunicolo, presenta un quadro generalmente calmo, in cui i consumi in calo nel canale HoReCa vengono compensati da una buona impostazione della domanda nella gdo in linea con la stagione e con l’attuale e momentanea tendenza del consumatore a fare scorte.
Il mercato dei polli vivi all’origine non manifesta variazioni nei prezzi, e gli animali di pezzatura leggera si posizionano ad 1,08 euro/Kg di peso vivo mentre i pesanti a 1,1 euro/Kg di peso vivo.
Buone le performance delle galline presentano incrementi sulle piazze di Treviso, Verona e Padova così da spingere la media nazionale del +11,35% sulla categoria delle medie e del +5,59% sulle pesanti. Anatre, faraone e conigli mostrano stabilità dei prezzi, mentre un lieve recupero caratterizza il mercato dei tacchini vivi all’origine, in cui si nota un recupero medio del +1,21% sulla categoria pesante.
Restano ancora stabili su tutte le piazze le uova fresche di gallina, articolo per cui domanda e offerta risultano in equilibrio.
Suini, continua la tendenza al ribasso
Gli indicatori del mercato suinicolo proseguono costantemente verso la flessione, in special modo quelli dei suini da macello con una dinamica caratterizzata da un’offerta abbondante in volumi a fronte di una domanda stabile. Le chiusure anticipate di bar e ristoranti si riflettono sull’industria di trasformazione che attraversa una congiuntura negativa. Relativamente al mercato all’ingrosso la tendenza flessiva caratterizza entrambi i segmenti sia quelli destinati al consumo fresco (ad eccezione del lombo Padova che risulta stabile) sia quelli destinati all’industria di trasformazione, con i prosciutti che sembrano aver rallentato la loro corsa al rialzo dei listini. Riguardo ai suinetti i listini in quest’ottava di riferimento segnano anch’essi una congiuntura flessiva con un’offerta decisamente superiore rispetto alla domanda.
Olio in lieve crescita
Prosegue la rilevazione dei primi prezzi della produzione 20/21 per l’extravergine nazionale.
Nel complesso le nuove quotazioni e le vecchie portano la media nazionale a 4,67 euro al chilo, Puglia e Calabria sono le regioni che hanno dato il via alla nuova stagione.
Anche l’olio vergine comincia a spuntare le prime contrattazioni e il valore medio in questa ultima settimana si è complessivamente attestato a 2,69 euro al chilo.
In lieve crescita anche il lampante di oliva che si ferma a 1,65 euro al chilo.
Sul mercato all’ingrosso sostanzialmente stabili i valori riscontrati per i raffinati di oliva e di sansa, in lieve crescita gli olii di semi rilevati.
Anche sui mercati esteri si evidenzia un incremento sui listini medi per la nuova produzione di Spagna e Grecia.
Vino, contrattazioni ancora limitate
Nell’ultima settimana del mese di ottobre non si apprezzano variazioni tra i listini dei vini comuni nazionali sia bianchi che rossi.
Nell’intero mese le quotazioni per i bianchi si sono fermate a 3,57 euro l’ettogrado rispetto ai 3,67 del mese di settembre. Per i rossi si è scesi sotto quota 4 euro dello scorso mese, portandosi e 3,96 euro l’ettogrado.
Le contrattazioni permangono limitate e per quantitativi sufficienti al fabbisogno del breve periodo.
I prezzi dei prodotti agricoli del 2 novembre 2020
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