Grano tenero
In presenza di limitata domanda da parte dei molini, l’offerta si conferma presente e preponderante con disponibilità sia in volumi che di classe merceologica. La tendenza dei prezzi resta decrescente anche in presenza di specifiche molitorie medio-alte. I grani di forza e superiori tengono meglio la quotazione ma senza chiari ragioni a supporto mentre i “misti” cedono un simbolico €/t. La situazione agro-climatica al Nord si normalizza e sulle borse il tipo Bologna vale reso un 228 €/t; i “superiori” sui 224 e i “misti” sui 211-215 €/t. Cedono 1 €/t anche le origini Comunitarie con gli “spring” a meno 2 €/t.
Grano duro
L’evidenza che i volumi di nazionale si assottigliano sempre più, con rischio di rotture di stock prima del salto di campagna, preoccupa gli operatori che continuano a premere sui detentori. Quotazioni nazionali al lieve rincaro con i molini intenti ad accaparrarsi, nei modi e limiti di legge, i pochi volumi di nazionale ancora disponibili. Nuovo raccolto che procede senza grosse preoccupazioni da Nord a Sud ma per certo inferiore al 2018. Il Fino Centro-Nord reso Ager fermo sui 237 €/t con il Fino Foggia a 248-253 €/t (+3) e gli “slavati” Sud tra i 216 e i 236 €/t (+3); comunitari più tenuti ed esteri più offerti a prezzi superiori al nazionale.
Mais
Non evolve la situazione del mais nazionale che continua lentamente a perdere quota con 1 €/t in meno a significare la difficoltà di trovare sbocchi commerciali per quel poco che resta da vendere. Mangimisti alla finestra e orientati all’acquisto (di complemento) sul pronto, con sentimento di un mercato di domani invariato se non in calo. Il mais “generico” reso Ager a 179 €/t (-1), mentre su Milano è invariato alla pari di quello “con caratteristiche” che spuntano un premio di 2-3 €/t; comunitario “con caratteristiche” tra 179 e 185 €/t (-1) ed l’Ucraino a 180-188 €/t.
Cereali foraggeri e oleaginose
Cereali foraggeri: permane un sentimento di mercato con poca domanda ed offerta (nazionale o estero) che copre senza affanni ogni richiesta. Prezzi percepiti in calo anche se “nominali” causa le buone prospettive di raccolto 2019. L’orzo pesante arrivo Nord a 210-215 €/t, e i grani teneri sui 200-204 €/t con il sorgo stabile. Oleaginose: nonostante i mercati della soia siano al ribasso, l’euro debole e la scarsa domanda congelano i prezzi: la soia estera sui 337-340 €/t arrivo con la nazionale che perde 1 €/t e vale come l’estera.