Lattiero-caseari, frena la caduta dei prezzi
In questa settimana le flessioni verificatesi negli ultimi mesi di rilevazione per le varie tipologie di burro hanno mostrato una battuta d’arresto. I valori dello zangolato si mantengono sui 0,50 centesimi sulle piazze emiliane e intorno agli 0,80-0,85 centesimi sulle piazze lombarde. Immobili anche i listini del burro Cee. Relativamente ai formaggi grana a denominazione le dinamiche evidenziano ancora uno stato di sofferenza con conseguenti erosioni dei prezzi su tutte le piazze. Per il Grana Padano i cali appaiono piuttosto uniformi intorno ai 5 centesimi, mentre per il Parmigiano le perdite evidenziano soprattutto per la varietà 24 mesi i maggiori rallentamenti negli scambi, con conseguenti erosioni fino a 15 centesimi al chilo. Tra i prodotti che hanno lasciato al mercato qualche centesimo annoveriamo l’Italico e il Taleggio sul centro di scambio di Brescia. Inversione di tendenza invece per il latte spot il quale mostra una congiuntura positiva sia a Lodi che a Verona, dopo un lungo periodo di costanti flessioni.
Bovini ancora in difficoltà
La ventesima settimana dell’anno è ancora segnata da difficoltà nel comparto bovino. Il segmento dei bovini da ristallo non fa registrare variazioni degne di nota sulle principali piazze italiane. Sempre per quanto riguarda il mercato origine, i bovini da macello sono stabili nella maggior parte delle piazze rilevate, come Cremona, Padova, Vicenza e Modena, mentre si registrano contrazioni diffuse sulla piazza di Forlì per quanto riguarda tutte le categorie merceologiche rilevate quali vacche e vitelloni. Riguardo le carni sulla piazza di Milano mostrano stabilità tutte le categorie fatto salvo il vitello, che come a Modena mostra listini al ribasso. Nello specifico, le contrazioni sulle carni di vitello sono tra i dieci e i venti centesimi al chilo a seconda delle categorie merceologiche.
Avicunicoli, segnali di ripresa
La ventesima settimana del 2020 vede il mercato degli avicoli riprendere la direzione della normalità. L’effettiva riapertura di molte attività produttive incentiva la domanda di prodotti anche per la lavorazione nei canali Horeca e la pianificazione produttiva di tipo conservativo messa in atto dagli allevatori dovrebbe contribuire a breve a riportare i mercati verso una situazione di equilibrio. I prezzi di scambio dei polli sulle piazze di Padova e Verona hanno fatto registrare un recupero di 3 centesimi, sia i leggeri che i pesanti. Al momento ancora stabili i corsi dei polli sulla piazza di Forlì. I tacchini risultano stabili sulle piazza di Padova, Verona e Forlì, così come le faraone. Andamento sottotono per le galline con erosioni dei corsi sia a Verona che Padova. Per quanto riguarda le carni di pollo, si vede un recupero delle quotazioni sul mercato di Milano dei petti di pollo e i cosciotti. Alla stessa stregua il pollo intero fa registrare recuperi tra i 5 e i 10 centesimi. Anche sulla piazza di Verona si notano recuperi rispetto alla scorsa settimana, come ad esempio i cosci (+2,78%), i polli a busto (+2,94%) e i petti (+1,16%).
Suini, continua il trend al ribasso
Insiste anche per questa settimana una tendenza flessiva per l’intera filiera suinicola a causa del protrarsi della chiusura del canale ad Ho.re.ca. Persiste sul mercato una quantità di offerta pronta molto abbondante, come è sempre stato negli ultimi anni nel periodo invernale e primaverile, a fronte di una domanda che rimane debole. Le quotazioni nonostante il forte indirizzo flessivo che tengono rispetto al mese precedente continuano a mantenersi elevate a livello tendenziale. Relativamente al mercato all’ingrosso per i tagli al consumo permane uno stato di stabilità, mentre la maggior parte dei tagli per l’industria insiste in una tendenza flessiva.
Vino, ancora tutto fermo
Ancora una settimana interlocutoria nel mercato del vino nazionale. Si evidenziano contrattazioni anche se su quantitativi limitati e non tutte finalizzate. I prezzi medi restano immutati su tutte le piazze monitorate. Stabili anche i listini medi delle indicazioni geografiche
Olio, in calo quello di girasole
Sostanzialmente stabili le quotazioni medie dell’olio extravergine di oliva nazionale. Ad una lieve flessione riscontrata sulle piazze abruzzesi ha risposto un incremento di quelle calabresi lasciando così immutato il valore medio della categoria. Immobili i listini delle qualità vergine e lampante sull’intero territorio della penisola. Impercettibile il calo registrato a carico degli oli raffinati si oliva, mentre non si registrano variazioni per quello di sansa. Un decremento si è evidenziato per l’olio di girasole, restano immutati i valori per gli altri olii di semi monitorati.
I prezzi dei prodotti agricoli del 18 maggio
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