Tra i cereali foraggeri, un nuovo rialzo si è rilevato nei listini del sorgo mentre sono rimasti stabili i prezzi dell’orzo e del grano tenero. Tra le farine proteiche, diffusi ribassi si sono osservati per la soia, complice il ripiegamento delle quotazioni sulle principali piazze internazionali, a cominciare dalla Borsa di Chicago. Le stime sugli stocks diffuse dall’Usda (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) sono risultate superiori alle attese dei trader ed hanno così innescato delle vendite da parte degli hedge funds, con effetti negativi sui listini. Le quotazioni rimangono comunque su livelli elevati.
Mais, le richieste lo spingono in alto
I prezzi del mais per uso zootecnico hanno messo a segno rialzi su tutte le principali piazze di scambio nazionali, sostenuti dalle richieste degli utilizzatori. Alla Borsa merci di Bologna i prezzi hanno raggiunto la soglia dei 230 €/t (franco arrivo), 4 €/t in più rispetto alla prima settimana del mese e, soprattutto, in crescita del 31,3% rispetto allo scorso anno. Un forte aumento su base annua si riscontra anche per il mais di provenienza comunitaria (+31,5%) ed extracomunitaria (+33,4%).
Prosegue intanto la crescita dei prezzi del sorgo nazionale, ormai attestato sopra la soglia dei 210 €/t (211-213 €/t alla Borsa merci di Bologna, franco partenza), ai massimi dall’annata 2013/2014. Di fatto, dall’inizio dell’attuale campagna, nello scorso agosto, le quotazioni hanno guadagnato quasi il 30%. Stabili ma comunque su livelli sostenuti i prezzi dell’orzo e del grano tenero foraggero nazionali. Entrambi i cereali si mantengono su un livello più alto del 20% circa rispetto alla scorsa annata.
Farine di soia a picco: -20 €/t
Nel mercato della soia, la settimana ha registrato un evidente ribasso per i prezzi all’ingrosso delle farine. A Bologna la farina di soia proteica estera ogm ha perso 20 €/t nell’arco di sette giorni, scendendo sui 500-502 €/t (franco arrivo). Nonostante la riduzione, le quotazioni rimangono più alte di oltre il 40% rispetto ad un anno fa. Leggero ritocco al ribasso anche per i semi di soia ogm di provenienza estera, che rispetto alla prima settimana del mese hanno perso 4 €/t, portandosi sui 499-501 €/t (franco arrivo). Anche alla Borsa di Chicago la settimana è andata in archivio mostrando un calo limitato (-0,8%) per le quotazioni dei futures. Dopo il forte ribasso di metà settimana in conseguenza dell’uscita delle stime USDA, si è osservato un parziale recupero, a conferma di un mercato che resta comunque teso, sia per i consumi sostenuti (Cina in primis) e per i timori di ritardi nell’arrivo del raccolto brasiliano che per l’operare dei fondi.
Tornando al mercato italiano, poche variazioni per i prezzi all’ingrosso sia della farina di girasole che di colza. Il ribasso settimanale della farina proteica di girasole (-1,4% alla Borsa merci di Torino) è dipeso anche da una maggiore offerta di prodotto. I prezzi attuali segnano però ancora un forte rincaro rispetto a dodici mesi fa, pari ad un +40%. Incremento simile si registra anche per la farina di colza, attestata alla Granaria di Milano sui 371-374 €/t (franco arrivo), invariata rispetto alla settimana precedente.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dall’8 al 13 febbraio 2021