Caseari
La prima settimana del mese di dicembre mostra per le materie grasse un andamento degli scambi che vengono definiti nella norma, all’insegna della tenuta dei listini su tutte le piazze. Nello specifico lo zangolato mantiene saldi i valori su Reggio Emilia e Modena pari a 1,15 euro al chilo e su Parma a 1,10 euro al chilo (-43,6% variazione tendenziale). Listini in tenuta anche a Cremona per la tipologia pastorizzato quotato a 2,75 euro al chilo, mostrando da un confronto su base annua un gap negativo del 20,3%. Ulteriori rallentamenti negli scambi con conseguenti erosioni nei listini per il Parmigiano Reggiano Dop su tutti i centri di scambio con perdite per tutte le varietà dai 5 ai 15 centesimi al chilo. Unica a riuscire a mantenere saldi i valori è la piazza di Parma, registrando comunque un differenziale su base annua del - 6% circa. Per ciò che concerne il Grana Padano Dop, anche nel corso dell’ultima settimana si sono mostrati maggiori rallentamenti per il prodotto con minor stagionatura con flessioni dai 5 ai 10 centesimi al chilo su tutte le piazze.
Suini
La febbre rialzista che aveva caratterizzato gli ultimi mesi sembra essersi rallentata. Sono due settimane, infatti, che i prezzi dei suini da macello si vanno confermando sia per quelli destinati al circuito tutelato che per quelli non destinati, con la categoria 160/180 kg destinata al circuito tutelato che tocca la quotazione di 1,80 euro/kg. Relativamente ai suinetti da allevamento si assiste a un continuo rialzo contraddistinto da una limitata offerta da parte dei centri di produzione. Per quanto riguarda i tagli della carne suina per il consumo sono tutti, complessivamente, in rialzo; mentre quelli riferiti all’industria di trasformazione sono anch’essi in rialzo a eccezione delle cosce destinate alla produzione tipica, la spalla fresca, la gola e il lardo che risultano essere stabili.
Avicunicoli
Il mercato dei polli nel corso dell’ultima settimana ha registrato un andamento eterogeneo per quanto riguarda i consumi: sottotono nella prima parte (come per l’intera seconda metà di novembre) e in ripresa nella seconda. Anche il macellato ha registrato un andamento simile a quello del vivo. In ogni caso la spirale di crisi in cui era entrato questo articolo la scorsa settimana sembra, almeno per il momento, essersi interrotta. Le quotazioni dei principali mercati si mantengono sul segno invariato, ad accezioni di un ulteriore flessione registrata a Padova e Verona per la taglia pesante. Per i conigli i listini dei vari centri di scambio si mantengono su livelli di prezzo nettamente superiori all’anno passato conseguente da una mancanza di offerta di prodotto sul mercato. A detta degli operatori nonostante la riduzione dei consumi conseguente agli aumenti di prezzo e la contestuale salita dei volumi offerti derivante dalle migliori condizioni produttive sta azzerando il gap tra domanda ed offerta e, quindi, spingendo il comparto verso una situazione di equilibrio con prezzi stabili e remunerativi. Sul fronte delle uova il mercato conferma le buone performance ottenute finora gli scambi si mantengono attivi sulla maggior parte dei mercati per tutte le categorie di prodotto con listini.
Ovini
Con l’approssimarsi delle festività natalizie il mercato degli agnelli è entrato nel vivo. Gli scambi e le richieste di prodotto si fanno più vivaci sulla maggior parte dei maggiori centri di quotazione. Nello specifico nel centro Italia gli agnelli da macello mostrano listini in recupero a Viterbo (+2,7%) Grosseto (+7,3%), posizionandosi su livelli di prezzo superiori rispetto allo scorso anno. Anche nell’areale sardo le richieste si fanno più sostenute e i listini spuntano più 25 centesimi al chilo a Cagliari (4,15 euro al chilo) e più 10 centesimi a Sassari (4,10 euro al chilo). Alla stessa stregua anche nel mezzogiorno spiccano i recuperi sulla piazza di Foggia, passati da 3,90 a 4,49 euro al chilo (+15,1% variazione congiunturale), seguita dalla piazza di Noci, dove gli agnelli mostrano buoni incrementi registrando +5,1% rispetto alla scorsa settimana.
Vino
Nella settimana dal 2 al 8 dicembre si è osservata una diffusa stabilità sul mercato dei vini comuni italiani sia bianchi sia rossi e rosati. Stesso andamento si è registrato per le indicazioni geografiche, sia nell’ambito delle quotazioni che degli scambi.
Olio
Anche per questa settimana si è osservata una flessione delle quotazioni medie degli oli nazionali. Il prezzo medio dell’olio extravergine si attesta a 3,39 euro al chilo a fronte dei 3,52 della precedente rilevazione. Il calo è imputabile all’andamento di mercato su alcune delle piazze di riferimento, soprattutto quelle pugliesi, calabresi e siciliane. Stesso andamento si è registrato per le categorie del vergine e del lampante. Sul mercato dell’ingrosso risultano stabili i prezzi dell’olio raffinato di oliva mentre, per il raffinato di sansa, si osservano dei lievi assestamenti di mercato sulla piazza di Firenze. Stabili i valori medi dell’olio di semi di girasole. Mentre, trova conferma il lieve incremento dei listini del raffinato di mais e di arachide.
I prezzi dei prodotti agricoli del 9 dicembre
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