Speculazioni e ritenzione sono prevedibili solo a breve termine

Per frumenti teneri e duri ritorno ai prezzi pretsunami

La campagna 2008/09 ha rivisto, dopo un triennio di costante deficit tra produzione e consumi, il ritorno ad un bilancio mondiale ove i raccolti hanno consentito di coprire il fabbisogno e ricostituire un livello di scorte ben oltre il livello del giugno 2005.

La campagna 2008/09 ha rivisto, dopo un triennio di costante deficit tra produzione e consumi, il ritorno ad un bilancio mondiale ove i raccolti hanno consentito di coprire il fabbisogno e ricostituire un livello di scorte ben oltre il livello del giugno 2005.

La produzione 2008 attorno ai 680 milioni di tonnellate è stata diretta conseguenza di un sensibile incremento a livello mondiale (rispetto al biennio 2006-2007) delle superfici seminate in coincidenza con rese ai massimi livelli; i consumi sono tornati a superare i 640 milioni di t, un livello che rispecchia le attuali esigenze di un mercato che ha visto nel quinquennio una costante crescita della domanda mondiale di “cereali” anche e soprattutto dal continente asiatico.

Anche gli scambi nella campagna 2008/09 sono stati da record e hanno sancito definitivamente la “destinazione asiatica” come la principale direttrice del presente e del futuro, con paesi come la Cina e l’India sempre più protagonisti in positivo (raccolti abbondanti) o negativo (carenza di prodotto) del settore cerealicolo mondiale e dell’andamento dei prezzi.

Dopo un 2007 che ha visto le quotazioni schizzare a livelli mai visti, a causa della costante riduzione degli stock e dell’esogeno fenomeno speculativo da parte degli investitori finanziari (ndr. i fondi pensione sulle borse Usa), i prezzi in pochi mesi sono gradualmente tornati a livelli “medi”.

LA BOLLA 2007
In Italia ed Europa, mercati meno legati alle volatilità delle borse Usa, la regressione delle quotazioni è stata più rapida e già a fine campagna si può dire che la bolla del 2007 sia completamente svanita con quotazioni in linea con il biennio 2006-2007.

Per il grano duro, l’evoluzione del mercato 2008/09 è stata solidale con gli altri grani anche se, trattandosi di un cereale senza mercati di riferimento (ndr. non esiste una borsa che quota il duro a “futuro”) e a domanda rigida che impone scambi mondiali attorno ai 7 mio di t, l’effetto di un raccolto record di circa 39 mio di t, rispetto alla media di 36 mio nell’ultimo quinquennio, ha fatto sì che la magnitudo dell’inversione di tendenza sia stata decisamente più evidente e “globale”.

Significativo è l’andamento dei prezzi che conferma come il settore del grano duro sia direttamente correlato e profondamente influenzato dalle quotazioni mondiali, in particolare dalle piazze Usa e Canada, che rappresentano oltre il 60% degli scambi internazionali di grano duro. L’assenza di una borsa di riferimento “credibile” a livello mondiale fa sì che il trend dei prezzi del duro non abbia visto una regressione a “due velocità” come verificatosi per i grani teneri.

Lo scenario per la campagna 2009/10 passa sia per le attese proprie delle stime di produzione e consumi che per il ritrovato (dopo il 2007) fenomeno della speculazione. Se a livello produttivo mondiale le prospettive sono per una produzione di grano che per il secondo anno consecutivo eccederà i consumi, a livello generale si dovrebbe (ndr. i raccolti Usa e Canada saranno confermati solo a settembre) verificare un ritorno a rese e raccolti medi simili, per intenderci, alle campagne 2005-2006. I consumi e il rapporto “consumi – scorte di fine campagna” si attesterà ai livelli del 2008 con un lieve aumento delle scorte mondiali e un loro spostamento geografico dalle regioni del Nord America verso le aree del Mar Nero, vera novità produttiva emergente degli ultimi anni.

CONTROTENDENZA
Declinando la situazione a meglio definire lo scenario per il grano duro, si nota un’evidente distonia dell’Italia rispetto al resto del mondo: il nostro paese vedrà quasi dimezzato il raccolto 2009 (rispetto ai quasi 6 mio di t del 2008) mentre nel resto d’Europa si verificano sensibili aumenti produttivi (Spagna e Grecia) e nel mondo si avrà la conferma delle produzioni 2008 (Nord America) con un aumento in Nord Africa, valvola di sfogo di gran parte delle eccedenze 2008.

Proprio quest’ultima anomala situazione del grano duro italiano in controtendenza rispetto al resto del mondo, introduce il fenomeno speculativo. Se per i grani cosiddetti teneri i giochi si sono fatti e si faranno sulle borse Usa ed europee, pronte a schizzare non appena si prospettino situazioni anomale (es. siccità in Sud America o in Centro-Est -Europa), per i grani duri il tutto si gioca all’interno del fenomeno della “ritenzione” che però è assai più rischioso per gli operatori non essendoci alcun “paracadute” (ndr. una quotazione future).

LE PROSPETTIVE 2009/10

Definito lo scenario, quali sono le prospettive per il 2009/10? Nei numeri e soprattutto con il buon senso il mercato mondiale dei grani (teneri e duri) si presenta molto simile alle annate 2005 e 2008 e pertanto i recenti fenomeni di tensione registrati sulle borse estere o (per i duri) sulle nostre piazze dovrebbero rientrare non appena svaniranno gli ultimi interrogativi sulla quantità e qualità delle produzioni europee e mondiale.

Le quotazioni sono destinate nel breve volgere di qualche mese (a meno di catastrofi climatiche in Nord America) a riportarsi su livelli già visti nel 2005-2006 prima dello “tsunami” 2007-2008. La speculazione sulle borse estere per i grani teneri e la ritenzione sui mercati europei (grano duro in primis) potranno ancora condizionare nelle prossime settimane il mercato, ma l’evidenza di uno scenario “globale” decisamente non deficitario prima o poi dovrà prendere il sopravvento.

Il riposizionamento delle quotazioni del duro in Italia verso “quota 200 €/t partenza” sarà più marcato non appena all’offerta locale (che applica un’ostinata ritenzione) verrà a mancare, con la conferma dei raccolti mondiali, il supporto degli operatori esteri; per i teneri il raggiungimento dell’equilibrio attorno a “quota 140-150 €/t partenza” è già in corso essendo fortemente condizionato dallo scenario produttivo europeo che, in poche settimane, sarà definitivo.

Per frumenti teneri e duri ritorno ai prezzi pretsunami - Ultima modifica: 2009-06-23T12:33:31+02:00 da Redazione Terra e Vita

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