Tutti i prezzi dei prodotti agricoli rilevati, e commentati, da Ismea sulle principali piazze italiane nell’ultima settimana.
Animali vivi, carni fresche, cereali e derivati, derivati di colture industriali, foraggi e alimenti per il bestiame, latte e derivati, oli e grassi vegetali, semi oleosi, uova fresche e in guscio, vini.
AVICUNICOLI
Ancora una frenata per il mercato avicunicolo; sul vivo calano le quotazioni di conigli, polli (a Verona scese sotto l’euro) e anatre; stabili per il momento gli altri prodotti a listino, anche se le previsioni annunciano una situazione in peggioramento. Cali ancora più marcati si evidenziano sui tagli di quasi tutti i prodotti monitorati; a resistere ancora sono le carni di tacchino e di anatra. In generale, il protrarsi delle alte temperature, senza soluzione di continuità, sta influenzando non poco le scelte dei consumatori che evidentemente in questo contesto riducono di parecchio il consumo di carne. Ora si cerca di sostenere il macellato di pollo e tacchino, almeno nei tagli che ancora “tengono”, ovvero fesa e petto.
BOVINO
Ancora andamento calmo con prezzi per lo più stazionari su tutte le principali piazze. Unico comparto dinamico quello dei vitelli baliotti, con aumenti registrati su tutte le piazze di scambio monitorate, ad eccezione di Reggio Emilia, dove la quotazione resta stazionaria. Lievi miglioramenti si registrano per le vacche ed i vitelloni 24/30 mesi. Per le carni si segnalano cambiamenti relativi ai tagli anteriori dei vitelloni, maschi e femmine, busti e selle di vitello, tutto da riferirsi alla stagione corrente. Stabili gli altri prodotti a listino. Si segnalano infine, già da un paio di settimane, situazioni di disagio generalizzate a causa delle alte temperature la siccità persistente.
CEREALI
Le operazioni di raccolta dei frumenti vanno progressivamente estendendosi agli areali produttivi del centro-nord. Per il grano duro si conferma una qualità media più che soddisfacente, mentre i primi scambi del tenero per l’annata 2017, sulla piazza di Bologna sono avvenuti sulla base di un prezzo superiore rispetto a quello d’esordio della precedente campagna. I listini del mais sono risultati in rialzo in gran parte dei centri di scambio della penisola, in seguito alle preoccupazioni manifestate dagli operatori del settore circa il livello quali-quantitativo del prossimo raccolto. Le principali aree maidicole del nord Italia scontano infatti da mesi un’emergenza idrica causata dalla prolungata assenza di precipitazioni. I semi di soia hanno registrato un aumento di 5 €/t a Milano, mentre sulla piazza di Bologna le quotazioni sono momentaneamente sospese.
SUINI
I suinetti da allevamento confermano ancora un andamento stazionario alla Borsa di Modena. A Mantova il bollettino è stato pubblicato con la dicitura "prezzi indicativi", a sottolineare la difficoltà nel raggiungere un accordo. La rilevazione della CUN per la prossima settimana mantiene questa indicazione. I suini da macello alla Borsa di Modena aumentano la quotazione a 1,647 €/kg, con la indicazione della CUN per la prossima settimana di un ulteriore aumento di 4 centesimi che farà toccare quota 1.68 €/kg. Tra i tagli spuntano aumenti decisi i lombi, le coppe e, in misura minore anche, le cosce. In calo le pancette e stazionario il grasso. La rilevazione della CUN con le indicazioni per la prossima settimana non è stata effettuata per il mancato accordo fra le parti e sarà quindi la Borsa di Modena in apertura di settimana a determinare i prezzi.
CASEARIO
Dopo una settimana di quotazioni invariate, è ripreso l'aumento rilevante di zangolato e burro. Sulle piazze emiliane lo zangolato ha toccato quota 3,90 €/kg e 4,15 €/kg sul mercato di Mantova. Anche per i formaggi DOP l'andamento della settimana ha registrato variazioni in positivo sulla piazza di Mantova per tutte le produzioni del Grana Padano e per il Parmigiano aggiustamenti al rialzo diversificati sui vari mercati ed anche per le produzioni. Alla Borsa di Modena sono risultate in aumento le quotazioni massime delle produzioni 12 e 24 mesi, a Reggio Emilia sono aumentati i valori minimi di tutte le produzioni, a Mantova solo il valore massimo della produzione 18 mesi ed in fine nella giornata venerdì a Parma i valori sono rimasti invariati. Particolarmente difficile la settimana sul fronte delle temperature molte alte per il periodo e per il persistere del periodo siccitoso. Difficoltà nelle stalle per cercare di mantenere temperature accettabili, diminuzione decisa della produzione di latte.