Prezzi - Dividiamo la campagna agraria in due periodi: luglio-dicembre e gennaio-giugno. La domanda ha maggiore interesse per il prodotto nazionale nel primo semestre (effetto ampia disponibilità "post-trebbiatura") mentre cresce la pressione delle alternative comunitarie (Francia, Bulgaria e Romania) ed estere a partire dall’autunno 2015. In particolare l’origine ucraina, cui è riconosciuto un contingente a dazio zero, potrebbe calmierare molto i prezzi del "panificabile" in centro-est Europa e di conseguenza dei "misti" sulle nostre piazze.
- Grani superiori e di forza: la competizione sarà con le origini austro-tedesca e i primaverili da Usa-Canada. I prezzi si potrebbero collocare tra l’attuale e l’annata 2008-2009 con trend lineare delle quotazioni del Fino 3 Ager e del Francese con un andamento simile a quella del Mar Nero riducendo tra loro gli spread di prezzo.
Osservati speciali - Quali fattori possono influire sulle quotazioni e quindi vanno seguiti attentamente? Anzitutto guardare con attenzione al risultato qualitativo della produzione Italia (peso, Hagberg, W, P/L e proteina); il grano nostrano, se buono, sarà in percentuale il più rilevante in molte farine. In caso di problemi, oltre a dovere compensare il deficit quantitativo, si guarderà alle alternative comunitarie ed estere con la lente delle analisi di laboratorio; sarà quindi importante seguire da vicino l’evoluzione agronomica in Francia, Germania, Est Europa fino alla Russia e all’Ucraina ove si seguirà anche la "politica" dei dazi. Altro osservato speciale è l’andamento del cambio dell’euro che, condizionando la competitività del prodotto comunitario in uscita (export sul Nord Africa) e del prodotto estero in entrata (import da Nordamerica e Mar Nero), avrà evidenti riflessi sulle quotazioni europee e nelle nostre piazze.
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